LE REAZIONI
Fondo Amianto, Moretti: «Le dichiarazioni del ministro Calderone sono imbarazzanti»

«Inaccettabili» le dichiarazioni anche secondo Bullian e Monfalcone Civica e Solidale, «risposte evasive e deludenti alla città».
«Sono imbarazzanti e inaccettabili le dichiarazioni della ministra Calderone che equipara i danni subiti dalle vittime dell'amianto e dai loro familiari a quelli di Fincantieri». Bolla così, Diego Moretti, candidato sindaco per il centrosinistra, le affermazioni della ministra del lavoro Marina Elvira Calderone sul Fondo Amianto, proferite durante l’incontro con rappresentanti di categoria e sindacati dello scorso 28 marzo.
«Alla ministra, cofirmataria insieme a Giorgetti del decreto interministeriale della vergogna, che risarcisce (questo è il termine corretto) Fincantieri delle condanne subite in Tribunale, per 80 milioni in quattro anni – prosegue Moretti - va ricordato che solo grazie all'esposto presentato alla Commissione europea dalla Fondazione Ubaldo Spanghero nello scorso settembre è stata per ora bloccata dall'Inail l'erogazione di questi 80 milioni. Su questo tema ci sono state interrogazioni parlamentari, tutte senza risposta, tra cui anche quella presentata dal senatore leghista Centinaio lo scorso 19 novembre».
Secondo Moretti «grida vendetta il fatto che nonostante Fincantieri sia stata riconosciuta colpevole in sede civile, con il “decreto vergogna” ora si pensa di risarcirla. Mantenendo in vita il Fondo, il Governo Meloni persegue e persevera ancora pesanti ingiustizie». Se invece si vuole sostenere le vittime, sostiene il candidato sindaco, «l’unico strumento è incrementare degli stessi 80 milioni di euro la dotazione finanziaria del vero Fondo vittime amianto, quello del 2007 introdotto dal Governo Prodi».
L’amianto, inoltre, sarà proprio al centro dell’appuntamento di domani, mercoledì 2 aprile, alle ore 17.30, nella sede elettorale di piazza Cavour: assieme a Moretti vi saranno Claudio Ceron, candidato della lista a suo sostegno, e la professoressa Chiara Fragiacomo.
Ribattono alle parole della ministra del lavoro anche i candidati di Monfalcone Civica e Solidale Cristiana Morsolin, Alessandro Saullo e Gianpaolo Cuscunà, unitamente al consigliere regionale Enrico Bullian. La loro nota si aggancia alle parole di Calderone, che ha dichiarato di non essere «venuta qui per nascondermi su questo tema» e di essere già impegnata «per la revisione delle modalità di gestione del Fondo». Tuttavia, secondo gli esponenti del centrosinistra, «la risposta che fornisce alla città è a dir poco deludente ed evasiva: il decreto legge che lei ha firmato, poi convertito in Legge, che ha istituito il Fondo per le Vittime dell’Amianto risale al 30 marzo 2023: esattamente due anni fa».
«Quel fondo ad oggi non ha erogato un euro, ma ha bloccato risorse per 80 milioni per il quadriennio 2023-2026, congelandole e rendendole improduttive». È «surreale», secondo i quattro, che «dopo due anni da quel pasticcio la Ministra si limiti a dire che “esiste un impegno a rivedere le modalità di gestione del fondo” e che “ciò “non vuol dire, in questo momento, eliminare il diritto di fruizione di chi per legge è ricompreso”». Una disamina di queste ultime parole, secondo Saullo, Morsolin, Bullian e Cuscunà, mette in evidenza che «non c’è l’intenzione di cancellare la possibilità che a beneficiare del Fondo siano le società a partecipazione pubblica della cantieristica navale, ovvero Fincantieri».
«Rivolgiamo un ulteriore appello affinché la Ministra Calderone riveda le sue posizioni e faccia ciò che è giusto – concludono Bullian e i candidati della civica - ovvero destini quelle risorse statali esclusivamente alle vittime e non alle aziende responsabili di quei decessi». La nota rivolge una critica finale anche al «grave silenzio dei rappresentanti del Comune, che hanno sempre negato la discussione in aula su questo argomento e nel contempo non hanno mai ottenuto nessuna modifica reale sul decreto vergogna, rimanendo piuttosto silenti sull’argomento anche in questa occasione».
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