Folla a Ronchi per l'ultimo addio a Patrizia, «grati per quanto vissuto»

Folla a Ronchi per l'ultimo addio a Patrizia, «grati per quanto vissuto»

Le esequie

Folla a Ronchi per l'ultimo addio a Patrizia, «grati per quanto vissuto»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 08 Feb 2023
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Accorate parole del parroco, monsignor Sudoso. «Le stelle quando muoiono continuano ad illuminare il mondo»

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"Io ce la sto mettendo tutta". Diceva così Patrizia Stafuzza, per tutti Patty, a quanti la incontravano in quelli che poi si sono rivelati gli ultimi mesi della sua giovane esistenza. La sua forza e la sua determinazione non sono venuti mai meno nella lotta contro la malattia che l'ha messa a dura prova. Patty sorrideva sempre, dava coraggio a tutti e aveva la capacità di riunire molte persone. Guardava avanti, sempre con un'occhio al prossimo e alla crescita umana delle persone. Patty ha lasciato il marito Raoul e suo figlio Gabriele, i genitori, Franco e Franca, le sorelle Erica ed Eva con i cognati Paolo e Nicola e i nipoti Riccardo, Gloria, Federico e Daniele, i suoceri Raul e Adriana.

Era nata il 19 agosto 1983 a Monfalcone dove ha vissuto i primi anni nel rione di via Romana. Sempre a Monfalcone, poi, ci fu la sua specializzazione in quella che era sempre stata una sua passione, ovvero il mestiere di parrucchiera, lavorando per ben dodici anni come dipendente. Nel 2012, a Fogliano, ci fu il coronamento del sogno professionale con l’apertura del proprio salone. Nel 2015 l’arrivo di Gabriele e l’anno successivo l’amara scoperta di un primo tumore al seno: dinamiche che l’avevano portata a scegliere di dedicarsi, a partire dal 2018, interamente alla famiglia tornando a lavorare come dipendente sempre nello stesso ambito professionale, stavolta da Rosanna Amadio. Nel 2020 il ritorno della malattia e la nuova battaglia fino, appunto, a qualche giorno fa.

La testimonianza di Patrizia non è mai mancata nella comunità cristiana ronchese di San Lorenzo dove aveva frequentato il gruppo scout e cantava nel coro parrocchiale con tanti amici. Impossibile non ricordare la dedizione e la passione di suo figlio Gabriele sempre impegnato a "servir messa" con un occhio attento e genuino alle attività liturgiche e parrocchiali. Il funerale di Patty ha avuto luogo ieri nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo. La celebrazione era molto partecipata. Tanto affetto, rispetto e silenzio l'hanno contraddistinta. A presiedere il rito è stato il parroco monsignor Ignazio Sudoso che già aveva unito in matrimonio Patrizia e Raul. A concelebrare il rito c'erano anche alcuni amici sacerdoti e il diacono Paolo Zuccon.

"Le stelle quando muoiono continuano ad illuminare il mondo - sono state le parole del celebrante nell'omelia - questo è successo anche con Patty che, anche se ci ha lasciati fisicamente, con la sua luce continua ad illuminarci. Noi siamo fatti di questa luce. Le persone care continuano a far parte della nostra vita perchè l'amore ci tiene legati a loro". E ancora monsignor Sudoso: "Il dolore sembra volerci portare alla rimozione degli eventi difficili della vita, la nostalgia verso ciò che non abbiamo più ci pervade ma diventa condivisione e gratitudine per quanto vissuto e ci apre alla speranza di vita per il domani"

Poi il sacerdote ha riletto la poesia "La morte non è niente" di Harry Scott Holland. Un componimento che aveva già pronunciato nella veglia funebre di venerdì scorso nella chiesa di Selz. Ieri, nell'estremo saluto di una cara amica, sono state toccate le corde della vita e questo ha dimostrato che tutti siamo alla ricerca delle sue radici. Ieri Ronchi ha dimostrato di saper vivere la dimensione comunitaria del dolore. Farlo insieme è stato qualcosa che abbiamo imparato da Patty. A lei, siamo grati e riconoscenti. 

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