A Fogliano il Kopjafa a ricordo dei caduti ungheresi, è il secondo in comune

A Fogliano il Kopjafa a ricordo dei caduti ungheresi, è il secondo in comune

LA CERIMONIA

A Fogliano il Kopjafa a ricordo dei caduti ungheresi, è il secondo in comune

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Lug 2024
Copertina per A Fogliano il Kopjafa a ricordo dei caduti ungheresi, è il secondo in comune

Installato anche un pannello che commemora i caduti sul fronte di Fogliano nelle Battaglie dell’Isonzo durante la Grande Guerra.

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Inaugurato stamattina, sabato 13 luglio, a Fogliano Redipuglia il monumento in legno posto a ricordo dei caduti ungheresi che combatterono sul fronte di Fogliano nelle Battaglie dell’Isonzo durante la Grande Guerra. L’opera commemorativa è stata posizionata nell’area verde antistante la Chiesa di Santa Maria in Monte posta sulla collina che si erge al di sopra del paese bisiaco. Dopo l’esecuzione di un canto militare ungherese, è stato il professor Marton Danku Istvan, Cavaliere della Cultura dell’Ordine al Merito Ungherese, ad introdurre l’iniziativa. Il kopjafa scoperto oggi è il quarto dopo quelli installati nel 2021 a San Michele del Carso, nel 2022 a San Martino del Carso e nel 2023, nei pressi della Cappella Ungherese della frazione di Vizintini a Doberdò del Lag anche se, per dovere di cronaca, va segnalato che si tratta del secondo in territorio comunale dopo quello presente nel vicino cimitero austroungarico.

Il pannello in legno contiene le diciture memoriali e un Qr Code dal quale, una volta inquadrato, si potranno attingere le informazioni dettagliate sulla storia, i fatti accaduti e sui combattimenti vissuti in quello che poi è divenuto un suolo sacro. «Appoggiando questa iniziativa – sono le parole del sindaco di Fogliano Redipuglia, Crisitiana Pisano – intendiamo contribuire al rafforzamento della pace tra le Nazioni all’insegna della libertà, del rispetto dei diritti umani e delle vicende storiche di ciascun popolo». E ancora, Pisano: «Onorando la memoria dei Caduti vogliamo conservare e rinsaldare il legame di amicizia e fratellanza tra le nostre Nazioni e inoltre ci auguriamo che questo nostro gesto possa ridare impulso e vigore al ricordo doloroso, ma utile, affinché le generazioni future custodiscano, conservino e, a loro volta, tramandino la preziosa eredità che ora comunichiamo loro: memoria storica e pace faticosamente raggiunta».

È stato il parroco don Giorgio Longo ad impartire la benedizione. È intervenuto poi un pastore evangelico ungherese per una preghiera comunitaria cui è seguito un canto magistralmente eseguito da una delegata ungherese. Sono stati il sindaco Pisano e il direttore del Sacrario di Redipuglia, Tenente Colonnello Massimiliano Fioretti a scoprire il totem illustrativo. I rispettivi inni nazionali hanno dato ancora più solennità al momento. Il “Canto dell’Appello” in ungherese e il Silenzio hanno chiuso la cerimonia alla quale erano presenti le autorità civili, militari e religiose italiane ed ungheresi. Tra questi, i consiglieri regionali Diego Moretti e Antonio Calligaris e la senatrice Francesca Tubetti.

Presenti anche il vicesindaco di Doberdò, Lamberto Soranzio - che ha parlato al nostro giornale di «momenti di collaborazione attiva, condivisione e opportunità di crescita» - e l’assessore all’ambiente di Sagrado, Matteo Novacchi. Tra le associazioni aderenti, il volontario Andrea Lazzarini ha rappresentato la Pro Loco, c’era poi il presidente Franco Stacul degli Amici della Croce Nera Austriaca, il ricercatore e storico isontino Gianfranco Simonit, il Gruppo Speleologico di San Martino, la sezione locale Fidas, quella locale degli Alpini, il gonfalone della Transilvania proveniente dalla Repubblica di Romania e le associazioni ungheresi che si occupano della tutela della memoria storica internazionale.

Foto Francesco Bergamasco.

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