il funerale
Fogliano piange Francesca Richter, anima del Bar Rosi's: «Addio Kika»
Classe 1958, era l'anima e il volto del Bar Rosi’s. Oggi l'addio in chiesa, il marito Flavio: «La storia del locale si chiude con noi».
Si è spenta venerdì 29 settembre Francesca Richter in Cebula, conosciuta a Fogliano Redipuglia con il soprannome “Kika”, storico volto del Bar Rosi’s. Un luogo di incontro per foglianini e non solo per oltre un secolo. Si chiude, così, una vera e propria epoca per il paese bisiaco. Nata a Cretéil il 15 settembre 1958, era figlia di una famiglia di emigrati in Francia con madre foglianina e padre di Monfalcone. Durante le vacanze estive rientrava a Fogliano.
Durante uno di questi soggiorni aveva conosciuto Flavio Cebula che sarebbe diventato, dal 1977 in poi, il compagno di una vita. Dal 1986, poi, con i cognati, i due decidono di rilevare l’attività già gestita dalla madre di Flavio, l’osteria in piazza a Fogliano: in poco tempo il bar si amplia, diventa punto di riferimento per l’intero territorio. “Durante gli anni Novanta, quando nelle vicinanze c’erano tre discoteche, lavoravamo molto specialmente la sera”, racconta Flavio. Nel 1993 i due si sposano e portano avanti l’attività fino a oggi.
“Un volto storico per Fogliano, un punto di riferimento. Abbiamo cercato di essere sempre attivi facendo il meglio che si poteva”, prosegue Flavio, ricordando anche le varie collaborazioni anche con il moto club vista la comune passione per le moto. “Ci siamo trovati in tutto e siamo sempre stati una coppia unita. Dal 1986 non abbiamo passato un giorno divisi”, così Flavio. Francesca lascia anche la nuora Arezia e il nipotino Filippo.
Si chiude, così, anche la storia della storica Osteria Rosi: “Noi siamo tutti già in pensione, mio figlio lavora e vive a Trieste. La storia del Rosi’s si chiude con noi”, conclude Cebula. Nel frattempo, oggi martedì 3 ottobre, una gremita chiesa parrocchiale di Santa Elisabetta d’Ungheria ha dato l’ultimo saluto a Kika mentre sulle serrande chiuse del Rosi’s quattro cartelli colorati danno una testimonianza inequivocabile: “Sarai sempre con noi”.
“Una grande famiglia che si ritrova per piangere la perdita di una figura della comunità”, così il parroco, don Giorgio Longo. “Kika era genuina e spontanea, con un carattere forse un po’ da maschiaccio ma sempre sincera e schietta. Ma se qui siamo in tanti vuol dire che ci ha trasmesso qualcosa”, ancora don Giorgio durante l’omelia. “La morte non è una fine, un cadere nel vuoto, ma un passaggio. Ora gli riconsegniamo un’anima ma è l’inizio di un cammino. Non la fine di tutto. Quella croce - ha concluso don Longo - è il segno della gloria. Anche nei volti di tanti che oggi sono venuti a salutare Francesca”.
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