Firmato accordo Regione-A2A, via il carbone da Monfalcone nel 2028

Firmato accordo Regione-A2A, via il carbone da Monfalcone nel 2028

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Firmato accordo Regione-A2A, via il carbone da Monfalcone nel 2028

Di Redazione • Pubblicato il 28 Feb 2023
Copertina per Firmato accordo Regione-A2A, via il carbone da Monfalcone nel 2028

Critico il dem Moretti. Tra gli edifici previsti un polo tecnologico per attività didattiche e formative sui temi dell'economia del mare.

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La Giunta regionale ha approvato, questa mattina, un accordo con A2A Energiefuture per la sostenibilità ambientale del progetto di dismissione della centrale a carbone di Monfalcone verso un impianto di transizione energetica a ciclo combinato con idrogeno verde. Il provvedimento contiene importanti risvolti per il risanamento ambientale e il rilancio del territorio ed è frutto della consultazione che ha coinvolto il Comune, il quale ha formulato contributi e proposte rilevanti per la definizione del piano d'azione previsto e delle soluzioni orientate all'innovazione e alla sostenibilità.

Per Monfalcone si apre una grande opportunità di riqualificazione e di crescita economica, con il superamento dopo sessant'anni di funzionamento della centrale a carbone situata a ridosso dell'ambito urbano su circa 30 ettari di superficie. Il Piano di interventi concordato da Regione e A2A è in linea con le istanze della comunità locale sul risanamento complessivo e prevede il reimpiego a fini collettivi del sito dell'impianto a carbone, proiettando il territorio al livello più alto dello sviluppo tecnologico in materia di transizione energetica.

“Monfalcone si inserisce quindi nella sfida dell'innovazione legata alla de-carbonizzazione e all'idrogeno green portata avanti dalla Regione con le realtà scientifiche del Friuli Venezia Giulia, che rappresenta il futuro per i settori energetici, civile e dei trasporti, compreso quello marittimo, asse portante dell'industria locale”, così l’amministrazione regionale.

Il Piano d'interventi si basa, principalmente, su alcune azioni: l'immediata richiesta di chiusura dell'impianto a carbone e la realizzazione dei lavori di demolizione, smantellamento e bonifica necessari a liberare le strutture non più utilizzabili, con l'eliminazione del carbonile e dei relativi impianti, compreso il camino. Un'attività di risanamento e bonifica che prevede un investimento del valore di 60 milioni di euro, interamente sostenuto da A2A Energiefuture, e sarà realizzato per fasi programmate con conclusione entro 54 mesi.

La Regione, accogliendo le osservazioni derivanti dalla consultazione con il comune, ha inoltre ottenuto dal confronto con A2A un importante piano di rigenerazione urbana per l'area bonificata da quasi 20 milioni di euro. È prevista la realizzazione di una nuova stazione marittima a servizio dell'ormeggio (diporto e crocieristica) con strutture dedicate alla nautica da diporto, comprensive di una passeggiata ciclo-pedonale turistica lungo la banchina del canale Valentinis.

Sarà poi edificato un polo tecnologico per lo svolgimento di attività didattiche e formative con particolare attenzione ai percorsi dedicati alle tematiche inerenti all’economia del mare nonché a servizio delle start-up del settore e si procederà all'infrastrutturazione a servizio della futura struttura ricettiva, dei pubblici esercizi e della stazione marittima.

Le nuove strutture saranno infatti dotate di impianti fotovoltaici e alimentate con impianti geotermici. Inoltre, saranno assicurati interventi di rigenerazione ambientale mediante connessione ecologica degli ambiti naturalistici e paesaggistici con particolare riferimento alla realizzazione di aree verdi dedicate a parco pubblico.

L'impianto per la sicurezza energetica rappresenta una rilevante novità nel settore energetico e consentirà di avviare il processo di de-carbonizzazione con l'introduzione delle tecnologie per l'impiego dell'idrogeno green garantendo l'equilibrio, l'adeguatezza e la stabilità della Rete elettrica nazionale e non sarà orientato alla produzione costante ma alla flessibilità e alla copertura degli eventuali picchi, al fine di conseguire gli obiettivi nazionali di adeguatezza del sistema elettrico attraverso le fonti rinnovabili.

La struttura contribuirà agli obiettivi del Green deal europeo: a tal proposito A2A ha siglato con Snam un protocollo d'intesa per la cooperazione tecnologica per lo sviluppo di progetti a idrogeno green nell'ambito della decarbonizzazione in Italia e della Hydrogen strategy europea. In quest'ottica il nuovo impianto sarà predisposto per utilizzare idrogeno verde, ovvero proveniente da altre fonti rinnovabili.

L'impianto è allineato al progetto transnazionale "Valle idrogeno Nord Adriatico" presentato e sostenuto dall'alleanza tra Regione Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia e valutato positivamente a livello tecnico dalla Commissione Ue nel contesto del bando Horizon Europe, che prevede lo sviluppo di progetti pilota per la produzione di oltre 5mila tonnellate all'anno di idrogeno da fonti rinnovabili.

Critico, da parte sua, il consigliere dem Diego Moretti: “La farsa inscenata dal sindaco di Monfalcone, Cisint e dai suoi sodali in Consiglio regionale, sulla conversione a gas della centrale A2A ha finalmente fine. Dopo la risposta interlocutoria e attendista data dall'assessore Scoccimarro a una mia interrogazione nell'ottobre del 2022, oggi l'atto della Giunta mette una pietra sopra a tutta l'ipocrisia dell'amministrazione comunale sulla conversione della centrale da carbone a gas».

Lo afferma il capogruppo del Pd, Diego Moretti commentando la delibera della Giunta regionale con la quale è stata approvata l'intesa con A2A Energiefuture per la sostenibilità ambientale del progetto di dismissione della centrale a carbone di Monfalcone verso un impianto di transizione energetica a ciclo combinato con idrogeno verde”.

“Dopo le posizioni strumentali di questi anni e il prolungato silenzio da parte dell'amministrazione Fedriga, oggi si dà il via libera all'accordo con A2A, un risultato che poteva essere raggiunto ben prima, evitando nel frattempo ai cittadini del territorio di respirare carbone”, conclude Moretti.  

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