Fiori da ammirare e gustare, ritorna il Festival delle rose in Castagnevizza

Fiori tra vista e gusto, tornano a sbocciare le rose in Castagnevizza

sul confine

Fiori tra vista e gusto, tornano a sbocciare le rose in Castagnevizza

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 18 Apr 2023
Copertina per Fiori tra vista e gusto, tornano a sbocciare le rose in Castagnevizza

L’evento si svolgerà in un’area transfrontaliera vasta 35 chilometri, collegate le bellezze naturalistiche slovene e italiane.

Condividi
Tempo di lettura

Nella suggestiva cornice del monastero francescano della Castagnavizza, a Nova Gorica, è stata presentata questa mattina la 18esima edizione del Festival delle Rose. L’evento si svolgerà in un’area transfrontaliera vasta 35 chilometri, tra il 27 aprile e il 21 maggio, attirando sul territorio un pubblico che non si limiterà solo agli amanti del giardinaggio. “In un programma di tre settimane – ha spiegato Katja Kogej, presidente dell’Associazione goriziana amanti delle rose (Goriško društvo ljubitljev vrtnic) – l’offerta avrà una forte impronta culturale e includerà visite guidate, workshop, degustazioni gastronomiche e un concerto all’aperto”.

Sempre Kogej ha poi aggiunto: “L’idea che cerchiamo di sviluppare da tempo è quella di collegare tra loro i roseti del castello di Ozeljan, nella valle del Vipacco, con quelli di Nova Gorica, Villa Bartolomei di Salcano, Giardino Viatori di Gorizia, la collezione di rose Bourbon della Castagnavizza e quella dell’abbazia di Rosazzo”. Anche grazie alla Capitale europea della cultura 2025 si stanno completando i lavori di riqualificazione nel parco del Rafut: “Una via di rose – così la presidente dell’associazione – unirà le due città una volta divise dal confine, collegando l’area del Rafut e della Castagnavizza con il parco del Castello attraverso il sentiero di via Cappella”, di cui la parte slovena è stata inaugurata domenica scorsa.

Edi Prošt, anima dell’associazione slovena di fioricultori, ha riconosciuto con orgoglio il merito di un’iniziativa nata vent’anni fa, quando fu approvata la proposta di seminare le prime rose canine burboniane nel giardino del monastero, prima destinato alla coltivazione di ortaggi. “Rose che abbiamo importato quasi di contrabbando da tutta Europa e che ora rappresentano la seconda collezione più vasta, per quanto riguarda questa varietà, in assoluto dopo Parigi”. Un legame, quello tra le rose e il Goriziano, che affonda le proprie radici nei secoli. Le particolari condizioni climatiche ne hanno sempre favorito la rigogliosa vegetazione, come testimoniato anche dal nome di una frazione di Nova Gorica.

Si tratta di Rožna Dolina (in italiano Valdirose, Rosenthal in tedesco), dove peraltro ha sede lo storico cimitero ebraico di Gorizia. Originariamente, il monastero della Castagnavizza ospitava fino a 1.500 varietà di questa specie – numero oggi ristretto a 75 – le cui composizioni floreali giungevano fino a Vienna. Per queste ragioni il sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, ha ricordato come la rosa sia il simbolo ufficiale del comune, oltre a venire regolarmente impiegata in tutti i contesti protocollari. “Oltre a questo meraviglioso giardino – ha detto Turel riferendosi al monastero – ci sono già numerosi roseti in tutta la città, che abbiamo intenzione di aumentare per creare un giardino di rose transfrontaliero”.

Disegno condiviso dall’omologo di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che ha messo a disposizione anche il giardino di Villa Coronini per la piantumazione di rose. “Fiori che già decorano le aiuole di entrambi i controviali di corso Italia”, ha ricordato Ziberna, che poi ha aggiunto di aver accompagnato nel roseto del monastero anche Antonio Tajani, quando era presidente del Parlamento europeo. “Le due Gorizie hanno un verde bellissimo, unite anche dall'Isonzo: un patrimonio che l'Europa potrebbe invidiarci, se ne fosse messa a conoscenza”, le parole di Ziberna. Importante sarà anche la collaborazione del gruppo alberghiero e di casinò Hit, come ha spiegato direttamente la sua rappresentate Lavra Peršolja Jakončič.

“Quest'anno arricchiremo l’offerta con servizi gastronomici e wellness”, ha spiegato Jakončič che poi ha aggiunto: “Gli amanti delle rose potranno assaggiare all’hotel Sabotin e al Caffè Dolce Vita del casinò Perla numerosi piatti e cocktail a base di rose, con un’offerta specifica anche per i vegani. Si potranno provare gli effetti benefici delle rose anche nelle nostre spa, grazie a impacchi e massaggi con olii essenziali di rose”. Notevole anche l’aiuto alla comunicazione, avendo il gruppo sloveno curato anche le brochure dell’evento e creato anche un blog dedicato alle rose “affinché siano conosciute dal più ampio spettro di persone”.

Alla conferenza ha partecipato anche il presidente della Fondazione Carigo Alberto Bergamin: “Ho molto apprezzato il coinvolgimento del Giardino Viatori, poiché i fiori sono uno straordinario strumento di comunicazione”. Ha quindi confermato l’intenzione della Fondazione di continuare a “investire su un percorso che faccia apprezzare questo nuovo elemento specifico del territorio, sul solco del lascito di Luciano Viatori”. Nello splendido giardino dei Borbone è stata offerta ai partecipanti la possibilità di degustare dei dolci gourmet a forma di rosa del ristorante Madonca. Perché la rosa, nel Goriziano, è un piacere che non investe solo la vista e l'olfatto, ma anche tutti gli altri sensi.

Foto Daniele Tibaldi

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione