Finti carabinieri chiedono soldi al telefono, casi di truffa a Gorizia

Finti carabinieri chiedono soldi al telefono, casi di truffa a Gorizia

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Finti carabinieri chiedono soldi al telefono, casi di truffa a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 11 Gen 2024
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Questa mattina un tentativo di truffa a una donna, fingendosi carabinieri. Il comandante Bolis: «Fare sempre attenzione e verificare con il 112».

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Il rischio di cadere nelle truffe non conosce sosta, con l’ultimo caso registrato questa mattina a Gorizia. “Pronto, siamo i carabinieri, c’è stato un incidente” è il messaggio che si è sentita dire una signora nella propria casa in via della Cappella, rispondendo questa mattina al telefono. Dopo essersi presentati, i presunti militari hanno quindi chiesto soldi alla persona dall’altra parte della cornetta ma la donna ha mangiato la foglia, riferendo subito la cosa alle vere forze dell’ordine per avere conferma.

Com’era intuibile, la storia era una menzogna. “Tentativi simili accadono quasi quotidianamente - conferma il comandate provinciale dei carabinieri, colonnello Massimiliano Bolis - così come in tutta Italia. A fine novembre abbiamo arrestato due truffatori a Monfalcone che, con la storia dell’incidente stradale, rubarono 4mila euro e 100 grammi di oro a un anziano”. Per evitare di essere vittimi di questi raggiri, “serve cautela. La gente può chiamare il 112 se non è sicura e per verificare la situazione, per noi è utile”.

In questo modo, infatti, si può dare alle autorità “la dimensione del fenomeno e qualche informazione in più per arrivare agli autori” conferma il comandante. Lo stesso ricorda un caso avvenuto recentemente, in cui una signora ha visto bussarle alla porta dei carabinieri per controllare le armi tenute in caso dal marito cacciatore. Per avere conferma, la signora ha chiamato direttamente in centrale, trovando conferma che era un sopralluogo reale e autorizzato, come detto dagli stessi militari all’ingresso.

“Per noi non è mai un disturbo - ancora Bolis -, perché in molti altri casi si può trattare di una truffa”. Tra le truffe più utilizzate in questo periodo, anche l’invio di un Sms in cui ci si finge figlio o parente della vittima per avvisare che il proprio telefono si è rotto ed è stato cambiato numero. Quindi arriva anche l’indirizzo Iban per fare un versamento. “In un caso simile, si può fare un confronto con gli altri parenti, chiamare lo stesso figlio o chiamare il 112”. La stessa Arma organizza incontri in parrocchie e centri anziani per informare sul tema.

Foto Ivan Radic/Flickr

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