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Finanziata la torre panoramica sul colle di Medea, ira del Pd sul progetto
L'operà sarà finanziata nel 2022 e il centrosinistra attacca: «Progetto che molto difficilmente vedrà la luce».
C’è anche il progetto della nuova torre panoramica sul colle di Medea tra quelli finanziati dalla Regione nella recente concertazione. Proposta che otterrà nel 2022 un contributo da 250mila euro e che punta a diventare una nuova attrazione turistica, fornendo un suggestivo spettacolo dalle Alpi all’Adriatico. Il tutto, però, ha trovato del critiche del capogruppo regionale del Partito democratico, Diego Moretti, che si chiede perché sia rientrata nella trattativa: “Nessuna concertazione è stata fatta con gli altri comuni del territorio, così come l’opera non compare in nessun documento ufficiale di Promoturismo Fvg”.
In una nota, il dem evidenzia come questa sia “un’opera che si inserirebbe all’interno di un sito SIC/ZPS, con tutti i vincoli ambientali e paesaggistici del caso, con tutto ciò che ne consegue e che lo stesso ex sindaco Renato Cisilin (al tempo colui che seguì l’inserimento dell’Ara Pacis tra i siti di interesse comunitario) ha definito di impossibile realizzazione. Un progetto che molto difficilmente vedrà la luce! È questo il modo di spendere le risorse pubbliche dei cittadini del Friuli Venezia Giulia? Davvero una vergogna”. Le sue perplessità, però, riguardano in generale i fondi distribuiti nel Goriziano, secondo lui troppo disomogenei.
“In questi giorni - sottolinea -, come centrosinistra regionale abbiamo evidenziato tutta una serie di contraddizioni e incongruenze nel provvedimento votato, protesta che ha avuto il suo culmine in una lettera sottoscritta da una trentina di sindaci e amministratori locali al presidente Fedriga e in un incontro in Consiglio regionale di una delegazione degli stessi con il presidente del Consiglio Zanin e l’assessore Roberti”. Ha quindi ricordato la sua previsione su “diversi beneficiari (comuni i cui sindaci hanno cambiato “casacca” recentemente, e ovviamente grandissima parte dei comuni di centrodestra)”. Moretti punta il dito su due aspetti principali.
Il primo è “l’assoluta mancanza di concertazione con i comuni”, aggiungendo che “tantissimi sindaci, anche quelli finanziati, non sono mai stati contattati salvo quelli oggetto di ‘visite pastorali’ di assessori o promesse da parte dei consiglieri di maggioranza”. C’è poi “l’arbitrarietà e discrezionalità di scelte che non rivestono in alcun modo una visione complessiva di politiche di sviluppo regionale”, con “finanziamenti concessi per opere che già oggi hanno canali contributivi previsti da specifiche norme, ma anche opere pubbliche che di intercomunale e regionale non hanno nulla, senza alcuna oggettività”, citando alcuni interventi stradali approvati.
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