Fidas accoglie tre nuovi soci a Ronchi, 17 donazioni in autoemoteca

Fidas accoglie tre nuovi soci a Ronchi, 17 donazioni in autoemoteca

LE DONAZIONI

Fidas accoglie tre nuovi soci a Ronchi, 17 donazioni in autoemoteca

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 27 Set 2023
Copertina per Fidas accoglie tre nuovi soci a Ronchi, 17 donazioni in autoemoteca

Cresce la fascia tra i 56 e 65 anni, l'appello del presidente Zuin: «Donare il sangue o il plasma è un atto di grande senso civico e di solidarietà».

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Ha riscontrato un buon successo anche l’edizione autunnale dell’autoemoteca, riproposta lunedì scorso a Ronchi dei Legionari dalla sezione cittadina della Fidas. L’iniziativa ha avuto luogo nell’area ricreativa della parrocchia di Santo Stefano e ha portato 17 donatori, di cui 12 di sangue intero e 4 di plasma. Mentre sono tre i nuovi soci che si sono aggiunti alla grande famiglia della sezione guidata dal presidente della sezione ronchese Enzo Zuin, affiancato dagli instancabili Renato Chittaro e Valdino Delpin.

Il numero dei volontari cresce e si attesta su livelli leggermente inferiori al periodo pre-Covid, ma, nell’ottica di un generale miglioramento della situazione, colpisce ancora in negativo il segno meno alla voce “donatori giovani”. Continua a destare preoccupazione il progressivo invecchiamento del popolo dei donatori, a cui non sembra corrispondere un adeguato ricambio generazionale. Complessivamente i donatori tra 18 e i 45 hanno fatto registrare un calo del 2% in un anno, mentre il numero dei donatori dai 46 anni in su continua a crescere.

In particolare, la fascia d’età che cresce di più è quella dei donatori tra 56 e 65 anni. “L’invecchiamento dei donatori di sangue è ormai una costante dei nostri resoconti annuali. Il segnale non va preso sottogamba – sottolineano il responsabile dell’iniziativa Renato Chittaro - perché l’età media nel nostro Paese è sempre più alta e le statistiche ci dicono che una persona su 4, oltre i 65 anni, ha bisogno di trasfusioni. E se i giovani non donano, in un futuro non troppo lontano non ci sarà più nessuno a farlo”.

“Bisogna inoltre lavorare sul plasma – aggiunge il presidente Enzo Zuin - è una risorsa indispensabile per tantissimi pazienti e, visto che le donazioni non bastano a coprire il fabbisogno nazionale di medicinali plasmaderivati, l’Italia è costretta a ricorrere al mercato estero”. I dati di quest’anno dimostrano quanto sia importante promuovere la donazione di sangue e plasma alle giovani generazioni, basato sulla donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata. L’autosufficienza deve rappresentare un obiettivo strategico comune.

La sezione della Fidas Isontina di Ronchi dei Legionari promuove così un lavoro indispensabile, con iniziative di sensibilizzazione e giornate di raccolta sangue e plasma con l’autoemoteca. Occorre, quindi, continuare a lavorare insieme e in sinergia con le associazioni del territorio per invertire la tendenza negativa e rafforzare la consapevolezza dei cittadini rispetto a quello che troppe volte è considerato un gesto straordinario eppure dovrebbe caratterizzare lo stile di vita solidale delle giovani generazioni. “Donare il sangue o il plasma è un atto di grande senso civico e di solidarietà che aiuta a salvare migliaia di vite” così in chiusura Zuin.

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