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Fibre vetrose e amianto nella popolazione di Monfalcone, il Pd chiede più tutele
Il centrosinistra chiede risposte alla Regione, per affrontare la problematica legata alla salute. L'attacco all'amministrazione Cisint.
Mantenere alta l’attenzione sul tema amianto e portare nuove pratiche sul territorio. È questo l’appello del Partito democratico di Monfalcone, che in un proprio volantino sottolinea che questo sia “un fenomeno che sta registrando un’altissima incidenza delle malattie asbesto correlate e quindi di malattie professionali legate a tale patologia”. Il dito è puntato anche contro il materiale che l’ha sostituito, le Fibre artificiali vetrose (Fav) che, “considerato l’alto livello di diffusione e utilizzo delle stesse, rappresenta comunque una possibile fonte di pericolo”.
“La questione fibre vetrose artificiali - prosegue il Pd - deve diventare una questione sociale, perché i cittadini ed i lavoratori non devono aspettare di ammalarsi e morite silenziosamente, com’è successo per l’amianto, ma la politica deve arrivare prima attraverso la prevenzione e la salvaguardia dell’ambiente, della salute e della salubrità degli ambienti di lavoro”. Da qui, la richiesta che vengano “riprese ed attuate le indicazioni emerse nel Convegno dell’aprile 2017 sulle fibre artificiali vetrose organizzato dall’assessorato regionale all’ambiente proprio a Monfalcone”.
“Dall’attuale amministrazione comunale - attaccano i dem - si osserva il silenzio più assordante da allora”. Sono quindi otto le richieste alla Regione, tra cui la predisposizione di un piano pluriennale di verifica e monitoraggio sulla presenza delle Fav negli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici, e un nuovo convegno sul tema, aperto al confronto con la società civile. Richiesto anche il mantenimento dell’ambulatorio del Crua di Palmanova, “riferimento per i cittadini della bassa friulana, permettendo così la sorveglianza sanitaria a tutti i soggetti residenti in tale territorio”.
Tra gli altri punti, anche quello di “attivare, secondo quanto previsto dal Piano regionale amianto del marzo 2018, l’affidamento da parte della Direzione centrale Salute al Crua, per la predisposizione di documentazione informativa sui rischi per la salute e la sicurezza”. Da sviluppare, inoltre, gli “accordi di collaborazione con il sistema universitario regionale”, puntando anche a un programma pluriennale di interventi di sostituzione delle tubature in cemento-amianto su tutto il territorio regionale. Infine, richiesta l’adozione del Regolamento per la definizione delle linee guida per la microraccolta.
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