il programma
Il festival Dialoghi sceglie Gorizia per ripartire, estate di eventi in 16 comuni
L'edizione estiva già anticipata da cinque appuntamenti a maggio, «appuntamenti come sprone a scoprire l’aspetto positivo delle cose».
“Dialoghi” è un festival che deve il proprio successo al reiterarsi di un format rodato nelle sette edizioni che hanno preceduto quella ai nastri di partenza (il primo evento si terrà questo sabato) ma capace anche di piccole e qualitativamente significative novità. Presentato dal direttore artistico dell’associazione Culturaglobale Renzo Furlano e da Sabrina Vidon, il programma della manifestazione è stato svelato questa mattina al Trgovski dom di Gorizia non tanto entrando nel dettaglio dei singoli appuntamenti, quanto soffermandosi sui contenuti ideali che lo ispirano.
L’edizione 2023, che ha già avuto cinque appuntamenti in anteprima nelle ultime due settimane di maggio, ha per sottotitolo “Resistenze e bellezza”, concetti che vogliono centrare ancora una volta l’obiettivo sull’essere umano «destinato ad affrontare numerose sfide nella vita, fra relazioni sociali e lavoro; a incontrare ostacoli quali disuguaglianze, violenze, guerre e pandemie. In questo contesto – ha spiegato Furlano – gli appuntamenti del festival vogliono essere uno sprone a scoprire l’aspetto positivo delle cose, a cogliere le diversità come opportunità e a ricercare la bellezza andando oltre le difficoltà che la vita presenta ciclicamente».
All’aspetto della bellezza si è riallacciata in sede di conferenza stampa anche Michela Vogrig, presidente di Legacoop Fvg, storico partner della manifestazione, che ha espresso l’intenzione di proseguire in questo sostegno proprio per la capacità del festival di creare dei momenti di conoscenza di luoghi poco battuti della nostra regione riuscendo nel contempo ad alimentare e sviluppare il pensiero. «Contrariamente alla sapienza, che è qualcosa “calato dall’alto”, la conoscenza viene dal basso: è un'esperienza che va vissuta come capacità di stare assieme, di opporsi ai muri, di aprirsi alla cultura» ha esordito l'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari.
Quest'ultimo, parlando dell’importanza del sostegno del territorio, non ha poi risparmiato una stoccata al Comune: «Mi sarei aspettato che ci fosse anche Gorizia in questi appuntamenti, ma qui mi taccio. Mi auguro tuttavia che in futuro, soprattutto in vista del 2025, la città possa appropriarsi di questa filosofia della conoscenza, riesca a testimoniare la capacità della cultura di creare economia e che nel perseguire questo obiettivo possa trovare sempre più spesso il supporto della nostra imprenditoria».
Punti di forza consolidati del festival restano il carattere itinerante, che porta al coinvolgimento di quattro nazioni (Italia, Austria, Slovenia e Croazia) per un totale di 16 territori comunali (Bertiolo, Brda, Campolongo-Tapogliano, Cervignano, Cormons, Corno di Rosazzo, Gradisca d’Isonzo, Gorizia, Grisignana, Mossa, Nova Gorica, Palmanova, Romans, Spittal an der Drau Seeboden, Torviscosa, Turriaco e Villesse). Secondo aspetto è il fatto che si tratta spesso di centri di piccole dimensioni, dove talvolta si ha timore di una risposta tiepida del pubblico alla proposta di un evento, mentre il terzo dato è l’interessamento di luoghi la cui bellezza è legata all’inserimento in peculiari contesti naturalistici o alla storia del sito.
Di questa ossatura forte fa parte l’attenzione al mondo della scuola che, soprattutto per la sessione autunnale del festival, vede il coinvolgimento di circa tremila studenti delle scuole di ogni ordine e grado della regione. In questo contesto è stato da poco rinnovato il Pcto con il Polo liceale di Gorizia che porterà nuovamente i ragazzi a entrare nel gruppo dei “Diavoletti dialoganti” rendendoli parte integrante della macchina organizzativa del festival in passaggi che potranno essere condivisi attraverso l’omonima pagina Facebook e relativo sito. Ma il progetto vede anche l’invito agli studenti a leggere cinque libri degli autori ospiti della kermesse per poi, in settembre e ottobre, presentarli e intervistarli sia all’intero degli istituti scolastici sia negli incontri pubblici.
Per il secondo anno consecutivo il festival collabora inoltre con l’associazione Euritmica il cui presidente Giancarlo Velliscig ha espresso soddisfazione per la convergenza di interessi fra i due sodalizi, con il risultato dell’inclusione degli appuntamenti gradiscani di “Dialoghi” nel palinsesto di “Lettere mediterranee”, sezione dello storico “Onde Mediterranee”. Si rinnova inoltre l’impegno sociale del festival: la generosità che il pubblico ha potuto dimostrare verso l’associazione Scricciolo e il Cro di Aviano (per il quale lo scorso anno sono stati raccolti 1800 euro) quest’anno andrà a favore della Fondazione Burlo Garofalo per implementare i servizi dell’ospedale infantile triestino.
Le novità del 2023 sono invece l’inclusione degli appuntamenti in anteprima nel calendario di eventi della Pro Torviscosa, centrati sul mondo del lavoro e delle fabbriche, mentre sono in fase di elaborazione una collaborazione con la iblioteca del Consiglio regionale e l’organizzazione di una visita al Palazzo della Regione, entrambi eventi rivolti alle scuole. Primo appuntamento in programma, sabato 10 giugno alle 18.30, sarà al santuario Rosa Mistica di Cormons: prima dell’inaugurazione del Giardino dedicato alla Madonna si terrà la serata “Ricordando S. Luigi Scrosoppi” con letture di Adriano Coco, i Sacri Cantori Theresiani diretti da Vanni Feresin, il coro delle Suore della Provvidenza del Myanmar e il coro dei bambini della Scuola materna Rosa mistica.
Domenica 27 agosto alle 11 l’ultimo evento, “Poesia senza confini sul lago XI edizione”, un incontro di letture di poetesse austriache con Albertine Laura Greco e l’accompagnamento musicale di Gianpaolo Mrach e Roberto Franceschini sul Lago di Seeboden. L’intero programma del festival (sostenuto da Regione, Legacoop, Ilcam Spa, Le vigne di Zamò, Civibank Sparkasse Spa, Coop Alleanza 3.0) si può consultare sul sito www.dialoghi.eu.
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