Festa a Grado per i 25 anni di sacerdozio di don Gilberto, don Giorgio e don Michele

Festa a Grado per i 25 anni di sacerdozio di don Gilberto, don Giorgio e don Michele

Ieri pomeriggio

Festa a Grado per i 25 anni di sacerdozio di don Gilberto, don Giorgio e don Michele

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 22 Giu 2023
Copertina per Festa a Grado per i 25 anni di sacerdozio di don Gilberto, don Giorgio e don Michele

Don Alessio Geretti ha tenuto l'omelia, «ricordiamo le persone semplici che hanno insegnato la fede».

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Hanno festeggiato assieme, tagliando il traguardo dei 25 anni di sacerdozio, don Gilberto Dudine, don Giorgio Longo e don Michele Tomasin, celebrando una Santa messa solenne nella Basilica patriarcale di Sant’Eufemia a Grado. La stessa basilica che li ha visti nascere e crescere ma che li ha accompagnati, anche, durante il periodo della vocazione e, poi, del cammino sacerdotale dall’ordinazione a ieri.

Parenti, amici, conoscenti stretti attorno ai tre sacerdoti in una festa organizzata dalla parrocchia di Sant’Eufemia con la collaborazione della Corale Santa Cecilia, che ha eseguito la Missa Prima Pontificalis di monsignor Lorenzo Perosi, e l’associazione Portatori della Madonna di Barbana. Presenti a concelebrare anche vari sacerdoti amici tra cui il parroco, monsignor Paolo Nutarelli, e il compagno di classe don Alessio Geretti.

È stato proprio Geretti a tenere l’omelia, incentrata principalmente sulla figura del sacerdote. “Ricordiamo le tante persone che hanno pregato per noi senza saperlo, guidandoci nel cammino”, ha ribadito don Geretti. “A chi, persone vicine e amiche, semplici, ha saputo darvi una direzione. Per primi vi hanno insegnato a sacrificarvi, insegnandovi una coscienza onesta”.

“Noi sacerdoti, abbiamo visto figure esemplari nascoste e abbiamo trovato esempi di tenerezza, coloro che mantenevano il proprio posto in chiesa recitando infiniti rosari o cantando antichi salmi come soldati in trincea: spesso abbiamo chiesto ‘Signore, dacci la stessa fede’. Tante volte possiamo insegnare ma altre volte abbiamo la grazia di insegnare”, così ancora Geretti.

“Mi auguro possiate continuare a pregare, a celebrare i sacramenti in modo appassioanto, giocare con i piccoli, addestrare i giovani alla grandezza, studiare sempre il più possibile, condividere la vita, stare con chi soffre, ricordare a tutti il paradiso e la via che vi conduce, dire la verità. E perdonare sempre, in modo che per mezzo vostro Gesù possa arrivare alle persone. È sempre stupendo fare questo”, ha concluso don Geretti.

Al termine della celebrazione l’omaggio floreale alla Madonna degli Angeli, non prima di aver ascoltato dalla voce di monsignor Mauro Belletti, vicario parrocchiale, il saluto dell’arcivescovo Redaelli giunto da Gorizia. “Sono passati 25 anni ma il legame con la comunità di origine non è mai venuto meno – ha ribadito a fine celebrazione monsignor Nutarelli – ed è giusto ricordare che, seppur diversi, siamo cresciuti tutti sotto l’esempio di Monsignore (Silvano Fain, nda). Penso a tutti coloro che vi hanno accompagnato nel vostro percorso. A questo invito di seguirlo abbiamo detto di sì al Signore e speriamo che mandi ancora altri operai nella sua messe”.

“Sono certo – ha concluso monsignor Nutarelli – che anche ora il Signore sta chiamando altri ragazzi e spero possano trovare ambienti che li accolgano e li facciano sentire in famiglia, in un clima che consenta loro di crescere”. Di fatto, attualmente, tra i seminaristi diocesani che studiano nel seminario interdiocesano di Castellerio, non vi sono giovani della parrocchia gradese.

Ai tre sacerdoti è stata regalata un’opera artistica raffigurante l’arcangelo Michele che da secoli svetta sul campanile della Basilica. Quindi, terminata la funzione, un momento conviviale e di festa all’interno del cortile dell’asilo parrocchiale.  

Fotoservizio di Enrico Cester. 

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