In festa all'Ara degli Arditi, un centinaio al ricordo a Capriva

In festa all'Ara degli Arditi, un centinaio al ricordo a Capriva

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In festa all'Ara degli Arditi, un centinaio al ricordo a Capriva

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 31 Lug 2022
Copertina per In festa all'Ara degli Arditi, un centinaio al ricordo a Capriva

Il ritrovo nell'area, l'omelia di don Gianni Medeot. Il presidente Ursini: «Isola di italianità».

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È iniziata questa mattina all’Ara di Capriva l’ultima giornata delle celebrazioni degli Arditi, da qualche settimana nell’occhio del ciclone per le polemiche. Un momento che ha visto radunati oltre un centinaio di persone nell’area gestita dalla Federazione nazionale - in occasione dei suoi 100 anni -, prima di trasferirsi alla località di Sdricca di Manzano per l’ultima parte del programma. Il sito lungo la strada regionale 56 si è presentata ripulita, dopo gli atti vandalici di venerdì notte, grazie al lavoro dei volontari.

“Che cosa significa non essere legati ai beni della terra ma al cielo? - le parole nell’omelia di don Gianni Medeot, cappellano militare dei Lagunari e attualmente in servizio a Grado -. Al prossimo non è detto che vanno dati soldi o case, ma se il fratello è nel bisogno devo rendere la mano. Gli Arditi hanno fatto questo, sono andati consapevolmente verso il loro destino per un’Italia migliore e un mondo più libero”. Il sacerdote ha quindi ricordato altri casi nel passato di attacchi alla figura di questa specialità militare.

“Hanno fatto del bene anche a chi non gliene voleva e hanno portato la pace anche a chi non la voleva. Si va avanti nel rispetto dei principi del Vangelo”. Presenti nello spazio privato, rinnovando la propria presenza nonostante le polemiche scoppiate dapprima con gli attacchi da Anpi e Pd e quindi con gli atti vandalici, anche le rappresentanze dei Comuni di Moriago e Sernaglia della Battaglia, fermi nel patrocinio. Del primo, c’era il sindaco Giuseppe Tonello, del secondo il consigliere comunale Massimiliano Guglielmi.

Le amministrazioni di Capriva e Manzano, invece, non sono state presenti, seppur abbiano condannato fermamente le scritte e i danni provocati nei due siti. Dal canto suo, il presidente della Fnai, Massimiliano Ursini, ha rivendicato l’impegno della propria realtà per portare avanti storia e valori del corpo, nato nel 1917 e sciolto nel ’20, salvo poi essere recuperato da altre forme come i Lagunari e Folgore. “Questa è un’isola di italianità che, se da fastidio a qualcuno non ci interessa” il commento del dirigente.

A issare i propri i labari, anche gruppi di Catania, Torino, dal Veneto e Trieste. Dalla città giuliana è arrivata anche una rappresentanza della X Mas. I gonfaloni provenivano principalmente da fuori regione, comunque, anche alla luce del confronto con la Prefettura di Udine nei giorni scorsi sull’opportunità o meno di prendere parte all’iniziativa. Polemiche che gli Arditi hanno ricordato ma a cui Ursini ha ribattuto con la volontà di andare avanti: “Questa è la stessa mano che oltraggia i cimiteri e i monumenti agli infoibati”.

La mattinata è terminata quindi all’ex caserma nell’area rurale di Manzano, dove ha preso parte con la fascia tricolore anche Paola Maria Chiesa, consigliera comunale di Pavia in quota Fratelli d’Italia. “In 14 anni che sono sindaco - così Tonello a Capriva - ho cercato fare tanto per il mio comune. La stampa non mi è mai stata vicina, siamo un paese di 3mila abitanti, ma in questi giorni sono diventato famoso. Mi ha chiamato addirittura l’Ansa. Il mio sostegno non è mai stato indubbio”, in riferimento alle amministrazioni friulane.

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