l'anniversario
La festa di 50 anni dei donatori di sangue a Medea, Andrea nuovo presidente
Celebrato l'anniversario dopo tre anni di attesa, passaggio di consegne con il nuovo giovane presidente. Premi a tanti soci che si sono distinti.
Arriva finalmente la tanto attesa festa dei 50 anni della Fidas di Medea. Una celebrazione che sarebbe dovuta cadere già nel 2020 ma, per i motivi ben noti legati alla pandemia e ai suoi strascichi, è stato deciso di rinviare fino a sabato scorso così da poter tenere il tutto in libertà. Una scelta premiata dall’affetto dei soci e simpatizzanti, che non hanno voluto mancare alla ricorrenza nell’area verde dietro al municipio dopo la santa messa. L’rare festeggiamenti ha così accolto la consegna delle onorificenze.
È stata soprattutto l giusta occasione per plaudire il passaggio di testimone dall’ormai ex presidente sezionale dei donatori di sangue, Carla Perussin, con il suo nuovo successore, Andrea Da Dalt. Diventato maggiorenne poche settimane fa, il giovane ha accettato l’importante incarico assumendo così la presidenza, dopo che la predecessore ha guidato il gruppo per tre mandati dal 2011. Accanto a questo cambio generazionale, c’è stato il momento dedicato alle colonne della sezione che nel corso degli anni non hanno fatto mancare il proprio apporto.
Tra loro, è stato consegnato il distintivo d’argento con fronde per aver raggiunto o superato le 65 donazioni a: Flavio Battisacco, Stefano Carlotto, Andrea Maur e Daniele Pilosio. Svelata anche l’etichetta celebrativa per l’importante anniversario, firmata dal donatore Dalì Gallas. “Nel 2020 - spiega Perusin - avevamo fatto solo un calendario celebrativo. Abbiamo iniziato questa giornata con la raccolta in autoemoteca, come da tradizione ormai dal 2017. Abbiamo raggiunto le 26 sacche di donazioni, è stato un ottimo inizio”.
Il prossimo appuntamento sulla struttura mobile dell’Azienda sanitaria sarà ora a gennaio, con la Giornata del donatore medeese che è stata la vera ripartenza dopo la Marcia degli spaventapasseri di fine maggio. “Durante la pandemia comunque - rimarca l’ex presidente - siamo riusciti a seguire i nostri donatori, informandoli con norme e cambiamenti avvenuti attraverso i nostri canali. Abbiamo dei soci affezionati e non abbiamo mai avuti flessioni”. Nel suo saluto finale, Perusin ha quindi ricordato i 13 direttivi che si sono succeduti negli anni.
Consegnati anche i riconoscimenti a una trentina di nuovi donatori, nonché quasi una settantina in totale per soci che si sono distinti nel corso degli anni.
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