Il Festival della Canzone Gradese premia il giovane Filippo Fabris

Il Festival della Canzone Gradese premia il giovane Filippo Fabris

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Il Festival della Canzone Gradese premia il giovane Filippo Fabris

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 29 Ott 2024
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Un'edizione all'insegna della gioventù, con l'avvio di un concorso per i più piccoli. Proposto un inedito di Sebastiano Corbatto.

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Un Festival della Canzone Gradese, nella sua 56esima edizione, all’insegna della gioventù. A vincere, infatti, il giovane Filippo Fabris – figlio d’arte, se si può dire, in quanto il padre Fabio è già noto alle cronache per numerose partecipazioni e per l’attività corale sull’Isola – che ha portato a casa il primo premio grazie alla sua canzone “Dime de sì”, scritto quattro mani, musicalmente, con Mattia Troian. A votarla oltre la metà dei presenti, quasi seicento partecipanti, mentre al secondo posto si è classificata “’l ténpo no pol fermàsse” con 263 preferenze. Brano particolare, raccolto da Gian Marchesan e che raccoglie pensieri ed emozioni di Sebastiano Corbatto, per tutti “Seba”, colpito da grave malattia. Al terzo posto, quindi, con 191 posti, “Sans Souci”, scritta e musicata da Marta Chiusso e interpretata da Cinzia Borsatti. Gli altri brani tutti al quarto posto.

Spazio anche ai più giovani con il concorso Conchiglia d’Oro, riservato ai bambini. Tre le canzoni in gara e prima si è classificata, con 218 preferenze, la canzone scritta dall’assessore Luciano Cicogna, ingegnere. A essere portate in gara, eseguite sempre dal coro Conchiglia d’Oro, “Paròla mageca” di Giovanni Marchesan “Stiata”, musicata da Marta Chiusso, e “Varvuole 2015” scritta da Fabio Marchesini e musicata da Riccardo Gordini.

Da segnalare la particolarità del libretto di sala, che ha riportato i testi dei brani in gara nelle due competizioni canore, arricchito dalla fotografie di Laura, Mauro e Domenico Marocco e di Alba Marchettot, alcune facenti parte del prezioso archivio storico Marocco, che sono state abbinate alle canzoni. Tre generazioni di artisti dell'immagine che hanno saputo cogliere nel tempo e documentare paesaggi, persone e aspetti di vita della nostra comunità, fornendo preziose testimonianze. Ospiti della manifestazione sono stati l'artista gradese Simone Zentilin e il regista e sceneggiatore goriziano Christian Natoli.

A “Tranpulìn”, parole e musica di Stefano Dovier e Alessandro Marchesan, cantato da Emanuel Olivotto, il premio della Cooperativa Pescatori, assegnato al brano che più si lega alle tradizioni mentre la giuria di qualità, che ha il compito di decretare la canzone premiata in memoria di Luciano Facchinetti “Siego”, ha scelto “ ‘l tenpo no pol fermasse”, parole di Gian Marchesan, musica di Sebastiano Corbatto e interpretata da Mattia Marchesan.

La giuria di qualità era così composta: Giorgio Tortora, musicista, compositore e direttore d'orchestra, Nevio Lestuzzi, direttore artistico e direttore d'orchestra di Percoto Canta nonché direttore della Banda Civica di Grado, Violetta Gratton, pianista e insegnante di musica e canto, Mabel Troian, diplomata in pianoforte e in clavicembalo e tastiere storiche con esperienze di concertista di musica barocca, e Francesco Gregori, con trascorsi di cantante al Festival e direttore di cori gradesi, in rappresentanza degli autori delle canzoni partecipanti.

Foto di Enrico Cester.

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