la decisione
Fattor rimane al vertice di Mediocredito, riconfermato il presidente di Cervignano
La Regione conferma la fiducia al 75enne ma apre alla cessione della banca. La discussione in Aula.
La giunta per le nomine del Consiglio regionale, presieduta da Piero Mauro Zanin, ha espresso parere favorevole a maggioranza (sì dei Gruppi di Centrodestra, no di Pd e Open Sinistra Fvg, astenuti M5S, Patto per l'Autonomia e Cittadini) alla conferma di Edgardo Fattor, 75 anni, a presidente di Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia. Sebbene dal 2018 la quota di capitale della Regione sia scesa al 47% e la maggioranza sia stata acquistata dal Gruppo Iccrea, segnando così un mutato assetto societario, spetta ancora alla prima la designazione del presidente.
Rimane alla guida, quindi, il commercialista di Cervignano. Dal canto suo, "l'amministrazione regionale - è intervenuta l'assessore alle finanze, Barbara Zilli - intende autorizzare il percorso di valutazione della propria quota di partecipazione in Banca Mediocredito per giungere ad una sua eventuale dismissione, qualora ve ne fossero i presupposti economici e giuridici nel rispetto dei principi di pubblicitā e trasparenza. Per questo, la giunta regionale ha da poco depositato un emendamento al ddl 130 che autorizza l'amministrazione ad avviare le procedure formali".
L'emendamento sarà in discussione da oggi a venerdė in Consiglio regionale. La norma proposta autorizza l'esecutivo regionale a dismettere la quota posseduta in Mediocredito, aprendo cosė alla possibilità di un'acquisizione anche della quota regionale da parte del gruppo Iccrea, che ha già formalizzato una manifestazione di interesse. "Nel rispetto della normativa vigente in materia di societā pubbliche si procederā alla valutazione del valore economico della quota regionale attraverso un advisor individuato a tal fine", ha specificato Zilli.
"In questo scenario - ha aggiunto l'assessore - la Regione sarà attenta a garantire il rispetto rigoroso delle procedure di evidenza pubblica e ad ottenere, nel caso di cessione, garanzie per il personale. Inoltre, sta valutando di ricondurre ad un proprio soggetto partecipato la gestione dei fondi agevolati ed altri canali contributivi". Sul decreto in sè, il capogruppo regionale del Pd, Diego Moretti, spiega che "gran parte degli articoli presentati nella versione del ddl licenziata costituisce una manutenzione ordinaria, sulla quale non poniamo particolari obiezioni".
"Tuttavia - evidenzia -, rileviamo come le incursioni della maggioranza su alcune specifiche materie in sede di Commissioni competenti ne abbiano peggiorato notevolmente il testo. La nostra posizione finale sulla norma, perciò, dipenderà dall'atteggiamento che riscontreremo sulle questioni più controverse e dall'esito delle votazioni sugli emendamenti che presenteremo". Cristian Sergo (M5s) sottolinea che "la comunità regionale oggi non ha bisogno di una legge multisettoriale, ma di un provvedimento di manutenzione per semplificare e snellire i procedimenti burocratici, prorogare termini, adeguare le norme ai dettami nazionali e comunitari".
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