Fasiolo replica a Riccardi sull'Utic: «Mantenere entrambe le sedi»

Fasiolo replica a Riccardi sull'Utic: «Mantenere entrambe le sedi»

CARDIOLOGIA

Fasiolo replica a Riccardi sull'Utic: «Mantenere entrambe le sedi»

Di redazione • Pubblicato il 21 Feb 2025
Copertina per Fasiolo replica a Riccardi sull'Utic: «Mantenere entrambe le sedi»

In risposta all'assessore regionale alla Sanità la consigliera sostiene «Il compito della politica è intercettare i bisogni delle persone».

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 «Per il mantenimento dell'Utic a Gorizia e a Monfalcone ci sono tutte le ragioni di straordinarietà. Restare fermi a un decreto di dieci anni fa significa ignorare come, in questi anni, la società sia mutata, invecchiata e quindi con bisogni diversi e più puntuali. Questo è il compito della politica, intercettare ciò che sta dietro ai numeri, i bisogni delle persone, e questo si deve fare ogni giorno, non una volta ogni dieci anni».

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) replicando all'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, che ieri ha confermato che entro l'anno l'Asugi avanzerà una proposta relativa alla collocazione dell'Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic), nel rispetto degli standard imposti dal decreto ministeriale 70 del 2015, che fissa sulla base di evidenze scientifiche a 150mila persone il bacino minimo di utenti per ogni Utic.

«Gorizia e Monfalcone hanno per vari motivi necessità di mantenere un servizio che oggi è di riferimento per la popolazione. Senza di esso andrebbe azzerata l'impiantistica di pacemakers, l'assistenza ai dializzati e la risposta agli infarti NoStemi, le risposte alle complicanze post operatorie, alle problematicità di una popolazione anziana con multipatologie», aggiunge la consigliera. Insomma, afferma Fasiolo, senza Utic o, comunque, senza un cardiologo h24, «gli ospedali sarebbero destinati entrambi a rendere un servizio non sicuro».
 
Quanto al riferimento del 2015, quando al Governo c'era il Pd, replica Fasiolo, «merita ricordare all'assessore che sono nel frattempo trascorsi dieci anni e il quadro generale della popolazione è molto mutato, l'invecchiamento in primis di una fascia di età over 65 che è stata sino a oggi correttamente garantita, sia a Monfalcone sia a Gorizia, dal punto di vista cardiovascolare. Penso sarebbe doveroso continuare a garantirla anche nei prossimi dieci anni».

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