«Famiglia Fior esempio per San Rocco», il premio a Marco e ai suoi genitori

«Famiglia Fior esempio per San Rocco», il premio a Marco e ai suoi genitori

la cerimonia

«Famiglia Fior esempio per San Rocco», il premio a Marco e ai suoi genitori

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Ago 2022
Copertina per «Famiglia Fior esempio per San Rocco», il premio a Marco e ai suoi genitori

Il premio alla famiglia per il loro impegno, l'omelia del vescovo di Forlì.

Condividi
Tempo di lettura

Come da tradizione, il giorno di San Rocco chiude l’omonima sagra a Gorizia e dedica la mattinata al Premio Mattone su mattone. Il riconoscimento, assegnato dalla parrocchia e dal Centro per la conservazione delle tradizioni del borgo, quest’anno compie 37 anni ed è stato assegnato a una famiglia, anziché a un solo nome che si è contraddistinto. La targa, infatti, viene donata a sanroccari o goriziani che hanno portato lustro al nome della città grazie al loro lavoro, decidendo per l'occasione di premiare la famiglia Fior.

La motivazione recita che il titolo è stato assegnato “i molteplici servizi resi alla comunità, sia per il servizio liturgia, sia per la vendita in sagra alla tenda bianca, sia per l’aiuto nei vari ambiti ecclesiali”.

Grazie all’impegno del figlio Marco, anche il padre Franco e la madre Alessandra sono sempre più entrati nella realtà comunitaria, espressione della mescolanza di lingue e culture della zona. Lui italiano e lei slovena, il giovane - appena 14enne - sta per iniziare le scuole superiori dopo aver frequentato quelle in lingua slovena. Un unione sottolineata dallo stesso don Ruggero Di Piazza al termine della santa messa di questa mattina, che ha visto la presenza del vescovo di Forlì-Bertinoro, il pordenonese Livio Corazza.

Quest’ultimo e il parroco del borgo sono da tempo amici, con don Ruggero che ha insistito affinché fosse lui a recitare l’omelia. Lo stesso ha ricordato come “San Rocco è uno dei culti più diffusi in tutto il mondo. Un santo controcorrente: mentre il mondo pensava a salvarsi, lui si è messo a servizio dei poveri e degli appestati, senza mai contrarre la peste”. Il presule ha quindi rimarcato che "non servono a nulla le nostre pratiche religiose di pietà se non sono animate da misericordia”, ricollegandosi anche al tema della sostenibilità.

“L’esaurimento delle risorse della Terra - ancora monsignor Corazza - ci fa pensare che c’è chi dovrebbe digiunare e chi iniziare a mangiare”. Da qui, l’invito: “Siamo tutti chiamati a cercare e trovare il fuoco dentro di noi e riscoprire le motivazioni delle azioni di San Rocco, e sarà un mondo nuovo se potremo seguire le sue orme e il suo esempio”. Spirito che, proprio con il riconoscimento assegnato, si indica nello spirito della piccola famiglia goriziana, raccogliendo parte del clero locale e della diocesi romagnola.

“È molto facile definire il perché delle nostre scelte - è intervenuto nel suo breve discorso Marco Fior -, abbiamo scelto ciò che Cristo ci ha insegnato. Stiamo dando una piccola parte di noi stessi, un piccolo impegno di solidarietà e apertura verso chi ha bisogno, anche se diverso da noi. Noi siamo questi, lontani da bandiere che spesso cambiano colore, ma forti di ciò che portiamo dentro”. La festa rionale si concluderà questa sera, con i chioschi aperti dalle 19.30, mentre l’ultima tombola della 12 giorni si terrà alle 22.30.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×