Ex Bigot, il salone motori di Mariano all'asta dopo il fallimento

Ex Bigot, il salone motori di Mariano all'asta dopo il fallimento

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Ex Bigot, il salone motori di Mariano all'asta dopo il fallimento

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 29 Gen 2022
Copertina per Ex Bigot, il salone motori di Mariano all'asta dopo il fallimento

La già concessionaria Alfa Romeo in vendita a marzo, servono 1,2 milioni per comprare l'area.

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Sarà presto battuta all’asta, dopo aver segnato un’epoca tra gli amanti di motori e non solo. L’ex Bigot di Mariano del Friuli, già sede della storica concessionaria Alfa Romeo e del Gruppo Motorsport è in vendita per 1,2 milioni di euro, dopo il fallimento dell’azienda nel 2018. L’attività si era già fermata nell’ottobre precedente, con la decisione della direzione di Mestre da cui dipendeva di abbassare le serrande. Anche il vicino distributore di benzina se n’è andato. Solo carrozzeria, autofficina e bar sono rimasti attivi.

Ora, quindi, il tutto è gestito dal curatore del Tribunale di Gorizia. L’area di via Manzoni, lungo la strada regionale 305, partirà da una base d’asta di 1.206.750 euro, con un’offerta minima pari a 905.100 euro per prendere parte alle trattative. La scadenza per presentare la propria proposta sarà martedì 8 marzo alle 12, procedendo tre giorni dopo con la gara. In vendita è l’intero corpo, diviso in sette lotti, arrivando a sfiorare i 5mila metri quadrati complessivi. La fetta più grossa è quella dell’autosalone.

Qui un tempo trovavano spazio gli ultimi modelli della casa automobilistica milanese, quando l’attività era un punto di riferimento nel settore. Dagli anni Settanta fino a poco tempo fa, gli appassionati non mancavano di passare di qui, anche solo per curiosare tra i bolidi in esposizione. Adesso, quindi, si potranno aprire nuovi possibili scenari per quest’area da quasi 2mila metri quadrati. Gli altri lotti vedono l’autofficina da 1.046 mq, l’autolavaggio (155 mq), la stazione di servizio (357 mq), un appartamento (170 mq) e il bar (245 mq).

Come si legge nella perizia del Tribunale, “i fabbricati, sono stati eretti con successivi atti asseverativi che, a partire dal 1963 vedono la costruzione dei primi corpi di fabbrica, attualmente destinati ad officina, carrozzeria, alloggio e pompa di benzina. Successivamente, con una concessione edilizia risalente al 1982 ed ulteriori atti asseverativi, rilasciati dal Comune di Mariano tra 1987 e il 1998, il compendio ha subito una radicale trasformazione che ha portato il tutto ad assumere l’attuale consistenza e conformazione architettonica”.

La zona, di notevoli dimensioni, potrà attirare interessati vista la sua vicinanza alla zona industriale e, soprattutto, allo svincolo autostradale di Gradisca d'Isonzo. Nonché per essere posta su un’arteria di collegamento che attraversa la provincia. Elementi che potranno determinare quale futuro attenderà la struttura e chi, ancora oggi, ci lavora dentro.

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