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Fvg perde 1,2 miliardi in nove mesi di Export, frena la cantieristica
Nei primi nove mesi del 2023, il valore delle vendite estere delle imprese regionali ammonta a 15 miliardi di euro: frena l'export delle navi.
Nei primi nove mesi del 2023 il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (pari a quasi 15 miliardi di euro) ha evidenziato una sensibile diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-7,4%, che equivale a 1,2 miliardi in meno). Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Istat. Tra le altre regioni del Nordest si rilevano, al contrario, i risultati moderatamente positivi del Trentino-Alto Adige (+2,5%), dell’Emilia-Romagna (+1,4%) e del Veneto (+0,7%). Tra le province del Triveneto spicca la crescita di Belluno (+10%), grazie all’export di occhiali.
Il Nordest nel suo complesso registra un valore sostanzialmente stabile rispetto al 2022 (+0,2%), mentre a livello nazionale si osserva un incremento pari a +1%. Sempre nei primi nove mesi del 2023 si riscontra una analoga diminuzione del valore delle importazioni regionali (-7,5%); l’avanzo commerciale è comunque diminuito (-7,3%, da 7,2 a 6,7 miliardi di euro). A livello territoriale, informa ancora Russo, Trieste e Gorizia presentano i passivi più pesanti (rispettivamente -14,1% e -9,3%) dovuti essenzialmente all’andamento delle vendite di navi e imbarcazioni (che fa segnare complessivamente -13,4%).
La provincia di Udine e quella di Pordenone registrano delle flessioni più moderate (-4,1% e -4,3%). Si può inoltre notare che, anche al netto della cantieristica navale, notoriamente caratterizzata da una forte variabilità, la dinamica del Fvg si conferma comunque negativa, sebbene un po’ meno accentuata (-6,5%). Oltre alla cantieristica navale si rilevano delle sensibili contrazioni delle esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo (-16%, che comprende la siderurgia) e di quelle dei mobili (-10,5%).
Tra i settori dell’economia del Fvg che presentano le dinamiche maggiormente positive ci sono al contrario i macchinari e le apparecchiature (+13,6% rispetto ai primi nove mesi del 2022) e i prodotti alimentari e le bevande (+8,1%). In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, infine, si osservano delle flessioni in corrispondenza dei principali partner commerciali. In particolare, le esportazioni verso la Germania sono diminuite del 9,7% e quelle negli Stati Uniti del 25,5% (un andamento strettamente connesso al settore della cantieristica navale).
Anche la Francia (-15%) e l’Austria (-24,5%) mostrano dei passivi consistenti, così come è diminuito il valore delle vendite in Slovenia (-19,7%) e in Polonia (-27,9%, soprattutto a causa della dinamica negativa dei prodotti siderurgici). In diminuzione anche le esportazioni in Qatar (-9,4%), che comunque si posiziona al settimo posto tra i mercati di sbocco, grazie alla cantieristica navale e alla vendita di armi e munizioni. In controtendenza, infine, si segnala la crescita dell’export verso la Svizzera (+136,8%), essenzialmente costituito dalla categoria merceologica delle navi e imbarcazioni.
Foto di archivio
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