La serata
Eva Sušnik racconta la Transalpina del passato e del futuro: l'incontro a Gorizia
Appuntamento il 13 dicembre con i Venerdì d'Architettura parlando delle proposte per l'iconica piazza tra le due città.
Sarà un appuntamento dedicato interamente a Piazza Transalpina, quello dei Venerdì d’Architettura in programma il 13 dicembre alle 17 in Casa Ascoli a Gorizia, organizzato da Diego Kuzmin in collaborazione con la Società Filologica Friulana e il patrocinio di Italia Nostra.
A tenere la conferenza “La Transalpina: cerniera tra due città sorelle” sarà l’architetto Eva Sušnik, nata nel 1987 a Šempeter pri Gorici. Architetto, libera professionista, vive a Nova Gorica e scrive per la rivista slovena di architettura “Outsider”, per la quale è curatrice della serie “Nova Gorica 2025”, che tematizza lo sviluppo spaziale di Nova Gorica.
Nova Gorica ha conquistato il titolo di Capitale europea della cultura 2025 grazie al programma transfrontaliero e alla collaborazione con Gorizia, per il contatto e la convivenza di due spazi di storie e lingue diverse, punto d'incontro del mondo latino con quello slavo, con l'arricchimento di entrambe le città nell'esperienza della convivenza tra vicini diversi, motivi che hanno convinto e contribuito in modo decisivo.
La capitale della cultura è Nova Gorica, ma chi ha vinto è tutta la conurbazione intera tra Nova Gorica e Gorizia, dove ognuna delle due città presenta sul proprio lato verso l’altra a volte zone più vivaci, a volte zone più tranquille se non addirittura degradate, generando uno spazio indefinito, sconnesso e vuoto di contenuto come si presenta appunto la fascia di contatto tra le due Gorizie.
In una parte di quest’area dove si incontrano i due tessuti urbani, presso la monumentale stazione ferroviaria costruita nel 1906 al tempo del miracolo tecnologico della linea di Bohinj, si trova oggi una piazza comune, che però in Slovenia si chiama Trg Evrope e in Italia Piazza della Transalpina.
Sui due lati della fascia confinaria, si trova sul versante italiano la parte addormentata della città di Gorizia, con attività chiuse e alberghi abbandonati, mentre sul versante sloveno resta l'eredità dell'ex largo vuoto, 500 metri su tutto il confine tra Est e Ovest, dove si trova l’arpa dei binari di manovra e dove corre la linea ferroviaria della Transalpina.
Quando venne concepita Nova Gorica questa striscia fu pensata come una zona vuota per una migliore difesa contro il nemico occidentale, lasciando l’eredità di un’area poco attraente e degradata e come tale segnalata nel penultimo piano TUS - Strategia urbana sostenibile (TUS Nova Gorica 2020).
Uno spazio che oggi vuole essere un nuovo punto di contatto tra due Gorizie, un nuovo centro della comunità costituita dai cittadini delle due città, simbolico, diverso dalla frequentazione e convivenza quotidiana. Insomma: la Transalpina, com’era, com’è, come sarà e come poteva essere.
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