Europa Verde lancia lo spettro centrale nucleare su Monfalcone. Cisint: «Assolutamente no»

Europa Verde lancia lo spettro centrale nucleare su Monfalcone. Cisint: «Assolutamente no»

Le dichiarazioni

Europa Verde lancia lo spettro centrale nucleare su Monfalcone. Cisint: «Assolutamente no»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 31 Ago 2022
Copertina per Europa Verde lancia lo spettro centrale nucleare su Monfalcone. Cisint: «Assolutamente no»

La città dei cantieri risulterebbe tra le 14 località che sarebbero state individuate per possibili impianti. Il Pd triestino chiede chiarezza.

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Si rincorrono, in queste ore, le voci, già uscite negli anni, circa la possibilità della creazione di una centrale nucleare a Monfalcone. A lanciare l’allarme è stato Angelo Bonelli, coportavoce di Europa Verde. Quattordici, secondo quanto dichiarato da Bonelli all’agenzia AdnKronos, le località che dovrebbero essere interessate. Una di queste è, appunto, Monfalcone, comunque già al centro di discussioni e dibattiti politici e sociali sulla riconversione.
"Oggi facciamo un’operazione verità: rendiamo pubblici i siti in cui verrebbero realizzate le centrali nucleari che Calenda e Salvini propongono e che non hanno il coraggio di dire. Questo programma costerà oltre 280 miliardi di euro, e non dicono chi metterà i soldi", le parole di Bonelli ad AdnKronos.
La mappa delle centrali è stata ricavata "sulla base del vecchio programma nucleare e su alcuni criteri, tra cui la disponibilità di grandi quantità di acqua per raffreddare i reattori - spiega Bonelli all’Adnkronos - il nostro punto di vista è che in Italia non ci sono luoghi idonei per realizzare centrali nucleari e oggi chi le propone non ha avuto il coraggio di dire dove vogliono metterle e quanto costano. Una situazione inaccettabile perché parlare oggi di nucleare significa sottrarre risorse o mettere le mani nelle tasche degli italiani".

Immediata la richiesta di chiarimenti da parte del Pd regionale: la segretaria provinciale di Trieste e candidata alla Camera, Caterina Conti, ha chiesto che “il presidente Fedriga assicuri ai cittadini che non sarà nemmeno presa in ipotesi il sito di Monfalcone per una centrale nucleare. Purtroppo, non è la prima volta che lo spettro di una centrale atomica incombe sui monfalconesi e quindi su tutta la nostra regione: non vorremmo che a forza di ripetere qualcuno cominci a crederlo possibile”.
“L’indipendenza energetica è un tema strategico che va affrontato con la massima serietà e parlare con leggerezza di nucleare non è il metodo per uscire dall’emergenza. Tanto più in Friuli Venezia Giulia, dove non dimentichiamo mai che a pochi km sorge la centrale di Krsko, con tutte le problematiche annesse, inclusa l’alta sismicità del territorio”, così ancora Conti.

La possibilità viene smentita categoricamente dal primo cittadino monfalconese: “Assolutamente no, vicino al porto e con tutta la logistica già presente è impossibile”, sincera Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, che promette una verifica ancora maggiore. “Già in un atto di qualche anno fa erano state individuate delle aree e Monfalcone non era tra queste. Sarebbe necessario che, soprattutto a livello nazionale, approfondissero meglio il tema. Non ci possono essere situazioni del genere, anche se per ogni evenienza siamo organizzati. Probabilmente chi lancia queste proposte si confonde con la Mangiarotti che da anni produce componentistica per i reattori”, conclude Cisint.


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