LE REAZIONI
Estorsione e soldi alle ‘moschee’, Moretti e Bullian: «Denunciare. Pronti ad accompagnare le vittime»
I consiglieri regionali contestano Cisint sulla mancata riduzione di stranieri in città. Don Zanetti: «Bloccare sfruttamenti e illegalità».
Sulla questione del “pizzo islamico” a danno dei lavoratori bengalesi e sul presunto sistema di finanziamenti illegali a favore dei Centri Islamici cittadini – situazione emersa da quanto andato in onda su Rete 4 mercoledì scorso e da quanto esposto, ieri in conferenza stampa, dall’amministrazione comunale - intervengono oggi i consiglieri regionali Diego Moretti del Pd ed Enrico Bullian di Patto per l’Autonomia. «Sulle presunte estorsioni a lavoratori bengalesi dell’appalto di Fincantieri per finanziare i Centri culturali islamici – affermano Moretti e Bullian – abbiamo alcune osservazioni semplici da rivolgere a Cisint e a tutti gli amministratori del Comune di Monfalcone: se sapete dell’esistenza di reati, denunciateli alle autorità competenti. Questo è un dovere per dei pubblici ufficiali. Da garantisti sosteniamo che le accuse devono essere circostanziate e puntuali e non possono sfociare nelle diffamazioni».
«Politicamente abbiamo il dubbio che anche questa volta – in vista della prossima campagna elettorale – Cisint colga l’occasione per alzare il tiro, citando moschee mai esistite a Monfalcone e partendo da questioni chiacchierate, ma finora mai collegate ai Centri culturali islamici. Abbiamo la massima fiducia nelle Forze dell’Ordine e dunque seguiremo l’evolvere delle vere indagini, che non sono quelle in TV, e le eventuali condanne» aggiungono. «Certo è che l’amministrazione comunale che doveva ridurre gli stranieri si ritrova dopo 8 anni di governo locale, regionale e, in parte, anche nazionale ad avere 4mila stranieri in più in città e, a detta di Cisint & Co, con il rischio di trovarsi la città in mano alla mafia e al caporalato. Sostanzialmente un’autodenuncia di un fallimento politico epocale» continuano i due consiglieri.
«Il Centrosinistra alla fine degli anni Novanta si era attivato per regolare l’appalto, quando il caporalato era un fenomeno fra italiani, legato al trasfertismo dell’epoca molto diffuso nella cantieristica navale, che rappresenta per Monfalcone l’ondata migratoria precedente – specificano Moretti e Bullian - noi stiamo sempre dalla parte dei lavoratori e mai con gli sfruttatori, a prescindere dal loro colore della pelle e della religione». «Quindi anche oggi saremo al fianco dei lavoratori, a cui diciamo: il salario che vi sudate è solo vostro e delle vostre famiglie. Nessuno può e deve pretendere ciò che vi siete guadagnati: se subite estorsioni, saremo i primi ad accompagnarvi, se lo riterrete, dalle Forze dell’Ordine per denunciare i reati» concludono i consiglieri.
Dopo le reazioni dei responsabili dei Centri Islamici, anche il parroco don Flavio Zanetti commenta la situazione: «Se delle persone sfruttano dei lavoratori è una vergogna ed è intollerabile. Auspico che chi sa dia tutte le informazioni alle forze dell'ordine perché vengano bloccati eventuali sfruttamenti o illegalità». «Chiedo inoltre che i responsabili delle moschee collaborino perché si faccia chiarezza e perché non siano tollerate situazioni di ingiustizia» così il sacerdote in chiusura.
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