èStoria nell’anno di Go! 2025 sceglie il tema delle Città tra segreti e cuore delle civiltà

èStoria nell’anno di Go! 2025 sceglie il tema delle Città tra segreti e cuore delle civiltà

LA PRESENTAZIONE

èStoria nell’anno di Go! 2025 sceglie il tema delle Città tra segreti e cuore delle civiltà

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 17 Apr 2025
Copertina per èStoria nell’anno di Go! 2025 sceglie il tema delle Città tra segreti e cuore delle civiltà

Il Festival internazionale della Storia è giunto alla sua 21esima edizione e avrà anche una sezione dedicata al cinema. L’evento si terrà dal 29 maggio al primo giugno.

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I segreti delle città e le stratificazioni prodotte dalle civiltà saranno cuore e simbolo della manifestazione èStoria giunta alla sua XXI edizione. Presentato alla stampa - nella mattinata di oggi, 17 aprile - il nuovo programma del festival che si svolgerà dal 29 maggio al primo giugno, arricchito dalla sezione cinematografica di èStoria Film Festival che dal 26 maggio precederà la fittissima rete di conferenze e incontri. A parlare è la stessa cartellina con l’immagine realizzata da Francesco Bongiorni, in cui grattacieli e anfiteatri s’innalzano fra cupole e case inframmezzate da alti pini marittimi. Un luogo ideale che intende racchiudere tutte le città del mondo, metafora di un festival che da quest’anno si svolgerà in veste transfrontaliera contaminando la gemella Nova Gorica. «Riconosciamo l’importanza di questo festival – così il vicesindaco di Nova Gorica Anton Harej – col quale anche la nostra città potrà ritrovarsi sotto i riflettori». Una collaborazione realizzata con il supporto di èStoriaBus BeWop con diversi eventi tradotti in sloveno, per fornire alle due città «ulteriori opportunità di offrirsi alla lente del mondo».

«È un evento straordinario – ha commentato il primo cittadino Rodolfo Ziberna – già diversi anni fa due importanti testate giornalistiche classificarono èStoria al primo posto come festival di ambito nazionale». E nel ringraziare «l’ideatore e organizzatore» della kermesse ha ricordato come già negli anni di realizzazione del Bid Book si fosse posto l’accento sulla «città della Storia», avendo gli abitanti delle due città superato le differenze, «per trasformare le tragedie del secolo scorso in opportunità di coesione». Un’annata d’eccezione segnata dalla partecipazione dello stesso Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che alle 17:30 del 29 maggio inaugurerà il festival al Teatro Verdi. Per l’occasione il Ministro presenterà la raccolta poetica di Carlo Michelstaedter in un’antologia multilingue, all’interno della quale sono presenti quindici poesie tradotte in dodici lingue.

«Ogni appuntamento offre un tassello in più – ha rimarcato il presidente della Fondazione Cassa di risparmio Alberto Bergamin – per costruire il futuro ed estendersi a un contesto internazionale». Oltre 300 gli eventi che si propongono di «leggere il destino delle città nel mondo contemporaneo». Secondo Bergamin stiamo attraversando un momento storico in cui appare «difficile pensare che le città siano luogo di coesione». Da quest’indigenza discende «una visione che può essere interpretata in modi differenti», sostenendoci nella comprensione del ruolo ricoperto dai centri urbani.  «La nostra collaborazione si è sviluppata intorno al festival – è intervenuto il responsabile dei progetti del Gect Go Ezio Benedetti – incentrandosi su iniziative collaterali, come la valorizzazione del Monte Sabotino». Nel condividere le riflessioni di Bergamin, Benedetti ha ribadito l’importanza di approfondire la tematica delle città e «la capacità di coinvolgere soggetti diversi», indispensabili a condensare «riflessioni per un futuro condiviso».

A prendere la parola è stato infine il presidente dell’associazione culturale èStoria Adriano Ossola, che ha sottolineato le notevoli dimensioni della cartellina per la stampa. «Un piccolo monumento a Gorizia 2025 – ha ammesso – a suo modo aggraziato, ma soprattutto appropriato all’appuntamento». Oltre 400 gli autori, dislocati in quindici diversi luoghi della città fra Italia e Slovenia. «Il pensiero va a tutte le persone di Nova Gorica che ci hanno supportato – prosegue – anche grazie al programma Interreg. Una settimana di grande cultura europea che si svolgerà sotto l’egida del ministro Giuli, che offrirà un momento di grande soddisfazione». Numerosissimi e di grande portata gli eventi, che quest’anno raggiungono quota 320. «Nella prima edizione del 2005 erano previsti 40 eventi con 70 autori – racconta – e fummo criticati duramente. “Troppe cose”, ci veniva detto, “dovete proporre meno incontri”. Senza immaginare che la cultura cambia, e la quantità crea una scintilla. È questo, il potere degli eventi e la loro forza». Ringraziando sponsor e attori che rendono possibili le attività, ha quindi evidenziato il merito di «tutti i collaboratori che permettono di mantenere vivo l’evento, spiccatamente transfrontaliero ma massimamente goriziano».

Un festival con ricche sezioni dedicate alla città, dove «la storia di Gorizia si raccorda con quella mondiale». A partire dall’antica Atene - approfondita da Paul Cartledge, Paulin Ismard e Laura Pepe – per arrivare alla New York intima raccontata da Federico Rampini, passando per la Roma medievale di Alessandro Barbero. «Non solo quantità – ribadisce – ma anche rigore storiografico», lo stesso presente in “Metropolis. Storia della città, la più grande invenzione della specie umana” di Ben Wilson, il quale approfondirà l’evoluzione di Londra insieme a Vito Bianchi e Maria Vittoria Adami. «Una varietà dell’offerta, imponente», aggiunge annunciando il primo incontro del 29 maggio, che si terrà al teatro Verdi con Javier Rodrigo, Olivier Wieviorka e Mimmo Franzinelli in dialogo sull’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Non mancherà lo spazio per accogliere il ritorno del magistrato Nicola Gratteri, questa volta in dialogo con don Maurizio Patriciello, o il noto giornalista Ezio Mauro, il meteorologo Luca Mercalli e la scrittrice Dacia Maraini.

«Il festival inizia il 26 con la proiezione cinematografica – osserva – in questo senso sarà un’intera settimana dedicata alla cultura». Diverse le proiezioni in programma, fra cui spiccano i documentari realizzati grazie al bando Pnrr e una serata che sarà dedicata al compianto Sergio Tavano. Il Premio èStoria Film Festival verrà assegnato martedì 27 maggio al Kinemax di Gorizia al lungometraggio candidato agli Oscar “The girl with the needle” (2025), per il quale sarà presente la sceneggiatrice Line Langebeck. Sabato 31 maggio dalle 16:30 il teatro Verdi ospiterà invece la cerimonia per il Premio èStoria, quest’anno assegnato ad Aldo Cazzullo, che si esibirà nel reading “Il romanzo della Bibbia” accompagnato dal cantante Moni Ovadia. Un appuntamento con la cultura che nei mesi seguenti si svilupperà in due eventi di grande portata. Il primo si terrà il 20 giugno nella basilica di Sveta Gora, dove a esibirsi sarà il gruppo vocale britannico Voces8, già nominato ai Grammy nel 2023. Il 23 settembre si svolgerà invece il secondo appuntamento BeWop nell’ambito dell’Interreg, quando Alessandro Barbero approfondirà la disfatta di Caporetto in quelle stesse terre che furono teatro di sangue.

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