le indagini
Esplode ordigno in mano a San Pier d'Isonzo, «no terrorismo o infortunio»
I carabinieri escludono alcune piste, rimane sotto osservazione il goriziano ferito.
Rimane in prognosi riservata il 34enne di Gorizia ferito lunedì sera dall'esplosione di un ordigno bellico a San Pier d'Isonzo, fortunatamente di piccole dimensioni. In una nota, l'Arma dei carabinieri esclude "ipotesi di reato di matrice terroristica ed anche infortuni sul lavoro" dietro a quanto accaduto. I fatti rimangono comunque avvolti nel riserbo degli inquirenti, con alcuni punti interrogativi ancora da risolvere. A partire dal perché fosse presente quel reperto, così come altri, nella centrale elettrica.
Lo stesso impianto di Terna, in ogni caso, non ha riportato danni dall'esplosione. L'uomo, F.C., è un appassionato di storia e reperti, tanto da condurre spesso ricerche in prima persona di reperti della Prima e Seconda guerra mondiale. La datazione della bomba non è stata ancora resa nota, mentre sono stati i militari del III reggimento guastatori dell’Esercito di Udine ad intervenire sul posto per la messa in sicurezza dell’area. Il ferito è stato elitrasportato in gravi condizioni all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.
L'operaio rimane monitorato dai medici. Dalle prime ricostruzioni, l'uomo stava maneggiando un ordigno quando questo, per cause al vaglio degli stessi carabinieri, gli è esploso tra le mani provocandogli varie ustioni. Nell'esplosione, una scheggia l'avrebbe colpito al volto, mentre un'altra l'avrebbe raggiunto all'addome, causandogli una brutta ferita. Si trovava all’interno e vicino ai uno degli edifici del parco elettrico. Sul posto sono giunti anche i vigili del fuoco, indagano i carabinieri del comando provinciale di Gorizia.
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