Gli esempi più virtuosi per la disabilità premiati a Grado, Giada Rossi super ospite

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Gli esempi più virtuosi per la disabilità premiati a Grado, Giada Rossi super ospite

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 06 Ott 2024
Copertina per Gli esempi più virtuosi per la disabilità premiati a Grado, Giada Rossi super ospite

La manifestazione ha celebrato volontariato, inclusione e diritti delle persone con disabilità. Importante la riforma del welfare in Friuli Venezia Giulia.

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“Quando perdiamo il diritto di essere diversi perdiamo il privilegio di essere liberi”, ribadisce il motto della Consulta territoriale isontina. Si è svolto nella mattinata di oggi – presso il Palazzo congressi di Grado – la manifestazione del Premio solidarietà regionale promosso e organizzato dalla Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia, sostenuto dal contributo regionale, oltre che con il patrocinio del comune di Grado e della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia.

Ad aprire l’incontro, il travolgente coro del gruppo vocale Freevoices diretto dalla maestra Manuela Marussi, che accompagna nella sua decennale attività il tradizionale premio. «Li abbiamo visti nascere da studenti – rimarca il presidente del Cti Mario Brancati – Oggi sono un coro di professionisti che gira per l’Europa e per il mondo». E se Moni Ovadia li considera «ambasciatori della terra friulana», Brancati evidenzia il loro ruolo come «testimoni del territorio». Un’autentica festa di volontariato e solidarietà, celebrata con l’iniziale brano del Quartetto Cetra e quindi dal Padre Nostro in lingua swahili.

Ospite d’onore Giada Rossi, medaglia d’oro del tennistavolo ai Giochi paralimpici di Parigi, premiata insieme agli altri dall’onorevole Debora Serracchiani. «Con la Serracchiani si è approvata la legge 10 sull’accessibilità», ricorda Brancati nel ringraziare ospiti e autorità, sottolineando come le 120 associazioni aderenti alla Consulta rappresentino «la forza per interloquire con la Regione». Anche quest’anno il Cti si pone al fianco della Lilt per sensibilizzare le donne in merito all’importanza della diagnosi precoce nel tumore della mammella, poiché «la solidarietà è un principio di alto valore morale», afferma il presidente, che per sostenere le ricerca sul cancro si è appuntato il nastro rosa come i membri del coro.

Citando prima Papa Francesco e poi il presidente Mattarella, Brancati mette in rilievo come «chi non vive per servire non serve per vivere», ed è «fuori dallo spirito della Costituzione chi pensa che la solidarietà sia a carico degli altri. Più si dona e più è ricca la nostra vita». Di qui l’importanza di riconoscere i meriti di quanti si sono distinti, «piccoli eroi che rendono l’umanità più umana, più altruista; tante piccole gocce accolte nell’oceano dell’amore». Con riferimento al film di Léa Todorov “Maria Montessori – La Nouvelle Femme” sbarcato nelle sale italiane, ha ricordato come la stessa Montessori avesse un figlio disabile, e l’elemento fondante per il loro recupero risiede nell’amore.

«Siamo invasi da immagini di bullismo o violenza contro le donne, immersi in una società intollerante ed egoistica, mentre qui oggi ritroviamo una solidarietà vitale. È questo, il vero volto dell’umanità, ma purtroppo non fa notizia da prima pagina sui giornali». A rivoluzionare i diritti delle persone con disabilità si è posta in primis la convenzione delle Nazioni Unite, sradicando il modello basato sull’approccio medico e proponendo quello biopsicosociale. Così da assicurare ai disabili autonomia e indipendenza, ma anche partecipazione e inclusione, al pari degli altri cittadini.

«I disabili sono cittadini, non pazienti – ripete Brancati citando Mattarella – Un Paese è più povero se comprime le libertà di alcuni limitando i loro talenti. È necessario agire anche sull’ambiente, in quanto la disabilità è una dimensione della vita che appartiene alla condizione umana, e non è un problema da porre a esclusivo carico della famiglia». Una Consulta che da quasi quarant’anni si batte per una società inclusiva, e che con la legge regionale 16 del 2022 ottiene una riforma storica, rendendo il Friuli Venezia Giulia la seconda regione per le risorse destinate al Welfare, «modello di riferimento pe le politiche del lavoro e del sostegno economico alle famiglie, a favore della vita indipendente».

Cardine della riforma è quel progetto di vita che garantisca una presa in carico completa della disabilità, per la quale Brancati auspica «ancora più coraggio». Sforzo che vada di pari passo con l’innovazione, così da compiere «quella grande opera sociale per assicurare uguaglianza, solidarietà e pace» che sta a cuore a Papa Francesco, secondo cui «una vita non vissuta per gli altri è una vita non vissuta». Nel ricevere il premio di solidarietà dalla rappresentante del Coni Marinella Ambrosio, Giada Rossi ha ammesso con un sorriso come le sconfitte siano parte della nostra vita, «ma alla fine sta a noi esaltare le nostre potenzialità».

Per il pluriennale impegno come «motore di stimolo alle istituzioni» è stato poi premiato il Criba, progetto del Cerpa nato nel 2009 e che dal 2018 rappresenta il centro unico di riferimento per l’accessibilità. Oltre 7mila le consulenze gratuite fornite dal centro, che è stato nominato dalla regione Emilia Romagna componente del comitato tecnico scientifico per la redazione del Peba. Trent’anni di impegno nel volontariato hanno poi contribuito alla premiazione di Monia Giacomini, operatrice presso il centro Locatelli. Per la provincia di Trieste, a ricevere il riconoscimento sono stati Gianni Balos, Andrea Loredan, Marc Vesnaver e l’Istituto comprensivo Marco Polo, oltre che la società cooperativa La Melagrana per il progetto della caffetteria inclusiva Austanding.

A rappresentare la provincia di Udine, il professor Giorgio Danisi per il suo costante impegno nelle scuole e nello sport, seguito da Mauro Costantini per il contributo alla musica e dall’atleta Michele Pittacolo, e dal gruppo Bluenergy per aver sviluppato percorsi inclusivi con l’assunzione a tempo indeterminato di due disabili. Per la provincia di Pordenone è stato premiato il presidente di Anffas Bruno Bagatella, che nonostante la prematura scomparsa del figlio ha proseguito a supportare la fondazione. Premiati anche Giorgio Sartor, Marco De Stefani – campione mondiale di nuoto pinnato e record mondiale nel 100 metri in stile libero - e Marco Antonioli, ragazzo autistico che trasforma il legno in arte.

Consegnato anche un riconoscimento al laboratorio di ceramica e pittura diretto dall’insegnante, commossa. Un segno di solidarietà è andato poi a Chiara Lopresti, Antonio Fabre e Anna Giacomina, oltre che all’azienda agricola Acero Rosso e all’associazione di volontariato Claunando. Per l’Isontino si sono distinte Donatella Manià, grazie al suo impegno nelle scuole e nello sport paralimpico, ma anche l’associazione Grass per i suoi orti collettivi e la sportiva Nuova Basket Isonzo con la sezione Carpe Diem.

Una targa è stata poi assegnata a Franco Buttignon, Davide Samsa e alle due giovani laureate Chiara Iacumin e Maria Chiara Coco, la cui storia può considerarsi «un inno alla resilienza», ha rimarcato Brancati, sottolineando come «l’integrazione scolastica sia una questione relativa all’organizzazione interna». A intervenire è stato poi il primo cittadino Giuseppe Corbatto, che ha voluto riprendere il concetto di solidarietà nell’accezione di «condivisione e reciproco sostegno», ritenendo indispensabile ripartire dai valori autentici. Il presidente della Fondazione Carigo Alberto Bergamin ha richiamato i presenti a un esame di coscienza, che guardi con profondità alla giornata della solidarietà e del volontariato.

Ripercorrendo i 32 anni di fondazione ha battuto sulla responsabilità della Cassa di risparmio, «custode del patrimonio dei nostri nonni». Un investimento che ricade «sul territorio, sul volontariato e sugli aspetti socioculturali». A riconoscersi nelle parole di Bergamin è stato infine Riccardo Riccardi, assessore regionale alla Salute, politiche sociali e disabilità con delega alla Protezione civile. «Il volontariato e la sussidiarietà sono i pilastri della società. Creare una norma non significa risolvere il problema, ma indicare una direzione in coerenza con le risorse. Da 39 milioni e mezzo del 2022 siamo passati a 55 milioni nel 2024, oltre 15 milioni di euro in più».

«Quando il primo gennaio del 2023 la legge è entrata in vigore ci trovavamo di fronte a meriti che abbiamo cercato di valorizzare. Tutti assieme nutriamo questa convinzione: ridurre le differenze, anche quelle presunte. Dobbiamo lavorare perché la gente viva, “non” sopravviva». Una festa che si è conclusa con gli ultimi brani dei Freevoices, che il 12 ottobre si esibiranno a Codroipo nello spettacolo di beneficenza “Siamo così”. «Il prossimo anno festeggeremo i nostri quarant’anni di Consulta, e in occasione della Capitale della cultura saremo all’Ugg di Gorizia», rivela Brancati nel salutare con commozione i presenti.

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