I tempi
Monfalcone, escavo del porto al via ad aprile: tavolo sullo sviluppo delle vie marittime

L'opera, per il valore di circa 20 milioni di euro, manca di alcune analisi e autorizzazioni. Tre anni di lavori per Locovaz ed Est-Ovest.
Indicativamente – tempistiche burocratiche per l’arrivo delle ultime, necessarie, autorizzazioni dal Ministero dell’Ambiente – l’escavo per portare la profondità del canale di accesso al Porto di Monfalcone a meno dodici metri dovrebbe iniziare nel mese di aprile. Un’opera attesa da decenni e che, sicuramente, darà nuovo impulso all’intero sistema portuale monfalconese e regionale. Un cronoprogramma stilato, in linea di massima, a margine del tavolo organizzato in municipio alla presenza del sindaco, Anna Maria Cisint, del commissario straordinario per l’escavo, l’ammiraglio Aurelio Caligiore, del portavoce Pietro Lucchese, del comandante della Capitaneria di Porto, Capitano di Fregata Giuseppe Siragusa, Federico Decli dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, del consigliere regionale Antonio Calligaris, del direttore del Consorzio per lo sviluppo economico della Venezia Giulia, Fabrizio Renato Russo, e del tecnico Giorgio Pinelli.
“Le vie d’acqua sono fondamentali tanto quanto quelle terrestri – ha rimarcato Cisint – e la nostra visione è quella di guardare al miglioramento dei flussi nel nostro porto ma anche allo sviluppo della cantieristica e di tutta l’area economica che ruota attorno alla nautica”.
Da qui il punto sui lavori dell’escavo, già affidati e ai quali manca la firma del contratto e alcuni rilievi tecnici, carotaggi, analisi sedimentologiche e rilevamenti battimetrici, pronti, secondo il commissario Caligiore, entro marzo, per i quali vi sono oltre 20 milioni di investimenti pubblici. Non ultimi, come rilevato dal consigliere Calligaris, i tre milioni e mezzo stanziati dalla Regione tra novembre e dicembre dello scorso anno per far fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime. Dal lato burocratico, invece, per le casse di colmata, già progettate in area portuale a est rispetto al canale, manca solamente la firma di un’autorizzazione ministeriale.
“Un’opera importante – sono le parole di Federico Decli – per l’intero sistema portuale”, opera sulla quale la Capitaneria “vigilerà durante i lavori”.
Non solo l’escavo del canale del porto: in ballo, come rilevato da Fabrizio Russo, lavori triennali per il canale Est-Ovest e il Locovaz e per i quali il Consorzio ha ricevuto 3,6 milioni da spalmare in tre anni e che porteranno il fondale a meno tre metri. “In questo modo – sottolinea Russo – garantiremo per tre anni la navigabilità di due flussi d’acqua che consentono a oltre venticinque aziende e a seicento persone di poter lavorare”. Secondo Calligaris sarà, comunque, necessario procedere a visioni ulteriori “di tre anni in tre anni per gli escavi dei canali”.
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