Gli eroi degli incendi sul Carso a Monfalcone, «ora scelte urgenti»

Gli eroi degli incendi sul Carso a Monfalcone, «ora scelte urgenti»

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Gli eroi degli incendi sul Carso a Monfalcone, «ora scelte urgenti»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 01 Ott 2022
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Il plauso ai volontari, la riforestazione con la Slovenia. Focus sui rischi della ferrovia.

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Un momento di festa, ma anche di riflessione su cos’ha funzionato e su cosa migliorare. Questa mattina, Monfalcone ha ringraziato tutti coloro che si sono attivati questa estate per spegnere gli incendi sul Carso, uno degli scenari peggiori di cui si abbia memoria. A testimoniarlo sono stati i volontari e operatori che, da luglio ad agosto, sono stati in prima linea contro le fiamme che hanno divorato circa 4.500 ettari di vegetazione tra Italia e Slovenia, nonché le aree della Val Resia e di San Dorligo.

Una vera e propria lotta che ha richiesto migliaia di uomini schierati, sia sul fronte sloveno che quello regionale, applauditi tutti al Teatro comunale dai sindaci dei territori e da chi ha condiviso quelle lunghe settimane. “In più di 30 anni - le parole del comandante provinciale di Gorizia dei vigili del fuoco, Alessandro Granata - non ho mai visto una cosa simile, tre incendi che si sviluppano contemporanea e si ricongiungono”. Contro l’avanzata delle fiamme, sono giunti rinforzi da tutta Italia, nonché Canadair, elicotteri e droni

A fare gli onori di casa è stata la sindaca Anna Maria Cisint, che non ha mancato di chiedere risposte concrete e il prima possibile all’assessore regionale all’ambiente, Fabio Scoccimarro, preceduto da un videomessaggio del vicepresidente Riccardo Riccardi. “Abbiamo urgenza che vengano fatte determinate scelte - così la prima cittadina - la ferrovia passa tanto vicino alla vegetazione e può generare problematiche. È necessario mettere insieme le competenze e realizzare le modifiche necessarie, sono preoccupata di rivivere le stesse situazioni l’anno prossimo”.

Appello raccolto dall’esponente dell’esecutivo Fedriga, ricordando che il consiglio regionale si è espresso favorevole all’unanimità per creare un tavolo per la riforestazione del Carso. Tema, questo, che dovrà essere affrontato insieme alla vicina repubblica: “La politica deve trovare le migliori decisioni, non solo sulla ferrovia. Bisogna capire quale filosofia è la migliore, tra la piantumazione massiccia e lasciare tutto al naturale, trovando una decisione comune insieme alla Slovenia”. Presente anche una delegazione dei gasilci.

Stanko Močnik, comandante regione Alto Adriatico dei pompieri volontari, ha quindi ricordato come quello spento sia stato l’incendio più devastante della storia del suo Paese. Per affrontarlo sul versante italiano, fondamentale è stata la sinergia con Protezione civile, Guardia forestale, Guardia costiera, Guardia di finanza, Aeronautica, polizia di Stato e locale, Arma e le associazione carabinieri e alpini, nonché le istituzioni come Arpa, Asugi e le stesse amministrazioni comunali. Un lavoro di rete, è stato più volte evidenziato, per contrastare i roghi e dare risposte a cittadini e aziende.

Dal Fai, la presidente regionale Tiziana Sandrinelli ha ricordato la campagna lanciata per eleggere il Carso come Luogo del cuore, invitando tutti a sottoscrivere la petizione. “Mi sento pronto a ripetere questa esperienza - le parole invece di Antonio Capovilla, commissario della Forestale di lunga esperienza - e dobbiamo sapere che può ricapitare, ma quanto successo deve essere servita per prendere iniziative”. A livello di numeri, sono stati 5 milioni i litri d’acqua versati sui roghi in regione, altrettanti quelli sul versante sloveno.

Numeri rivelati dal direttore del servizio volontaria della Pc Fvg, Nazzareno Candotti. A livello sanitario, la direttrice del dipartimento malattie infettive di Asugi, Ariella Breda, ha invece annunciato che è partito uno studio per verificare l’effetto dell’aria respirata in quei giorni - carica di pm10 - sulla popolazione. È quindi partito lo screening dei dati riguardo l’accesso a pronto soccorso, ricoveri e visite di medici di famiglia, i quali saranno elaborati per capire qual è stata l’effettiva incidenza sulla salute collettiva.

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