Elezioni presidente in Slovenia, Logar e Pirc Musar per il dopo-Pahor

Affluenza al 54% nella Goriška, il candidato del Sds avanti. Fuori dai giochi Brglez, sostenuto da Golob.

Con un’affluenza superiore alla metà degli aventi diritto (51,06%) – in netta ripresa sia rispetto a cinque anni fa, quando si arrestò al 44,24%, sia rispetto al 2012 (48,41%) – i seggi per le elezioni del nuovo presidente della Slovenia si sono chiusi alle 7 di sera di domenica senza grosse sorprese rispetto a quanto pronosticato da settimane dai sondaggi. Il candidato conservatore Anže Logar, sostenuto dal Partito democratico sloveno (SDS) dell’ex premier Janež Janša, vince nettamente il primo turno con il 33,96%.

Non è abbastanza, però, per raggiungere il 50% più uno dei voti necessari per evitare il ballottaggio. A sfidarlo, domenica 13 novembre, sarà quindi la giornalista e avvocata civilista Nataša Pirc Musar, che ha ottenuto il 26,87% con il sostegno del Partito dei Pirati e dei giovani ambientalisti di SMS. Niente da fare per il candidato dei Socialdemocratici (SD) Milan Brglez, sostenuto anche dal Movimento Libertà (Svoboda) dell’attuale premier “goriziano” Robert Golob, che si è fermato al 15,41%.

Dati in linea anche con i risultati nel Goriziano sloveno (Goriška), dove si è recato a votare più del 51% del corpo elettorale, arrivando a un'affluenza del 53,90% nella circoscrizione di Nova Gorica 1. In tutte le circoscrizioni del Goriziano ha prevalso il candidato di SDS, che ad Aidussina (Ajdovščina) ha persino superato il 44%, mentre solo a Nova Gorica 2 è sceso sotto la soglia del 30%.

“Credo nella mia vittoria – ha dichiarato in serata Logar dalla sede della sua campagna elettorale – ci ho creduto un anno fa, quando nessuno neanche ci pensava, e ora mi presento al secondo turno con la stessa sensazione”. E ha aggiunto di essere rimasto pienamente soddisfatto dalla risposta dei cittadini alla sua chiamata al voto.

Strada tutta in salita per la sfidante di Logar, che dovrà quindi recuperare i voti dispersi di un Centrosinistra sloveno che era riuscito a coalizzarsi solo in funzione di un acceso “anti-janšismo”. “Cercherò anche il supporto di quanti credono in una moderna Unione Europea – le parole della candidata riformista – e che condividono gli stessi valori in cui credo”. Se Pirc Musar riuscirà nell’impresa è tutto da vedere, mentre Logar potrà contare su un blocco di voti piuttosto solido, raccolto soprattutto nelle aree rurali della Slovenia, tradizionalmente conservatrici e cattoliche.

Elettori fortemente motivati anche dalla recente riforma del diritto di famiglia, che – attuando le indicazioni di una recente sentenza della Corte costituzionale – ha legalizzato i matrimoni tra coppie dello stesso sesso. In serata Pirc Musar ha incassato, per il secondo turno, l'atteso sostegno di Golob e Tanja Fajon, la leader di SD. “Sarà una sconfitta per l’intera maggioranza di governo se Logar vincesse il secondo turno” ha dichiarato il primo ministro. Il vincitore delle elezioni entrerà in carica il 23 dicembre, subentrando a Borut Pahor.

Il presidente uscente – originario di San Pietro di Gorizia (Šempeter pri Gorici) come il premier – ha partecipato oggi alla maratona di Lubiana, attraversando il traguardo con la “bandiera delle celebrità”, la bandiera slovena con le firme di tutti i principali atleti del Paese. Il suo auspicio è che chiunque prenderà il suo posto eserciti le proprie funzioni con giudizio e saggezza, lavorando per l’unità della Slovenia.

Grafica di Daniele Tibaldi

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