Elezioni 2024: commercio e sociale le proposte di Venudo per Staranzano

Elezioni 2024: commercio e sociale le proposte di Venudo per Staranzano

L'INTERVISTA

Elezioni 2024: commercio e sociale le proposte di Venudo per Staranzano

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 07 Giu 2024
Copertina per Elezioni 2024: commercio e sociale le proposte di Venudo per Staranzano

Consulta delle associazioni, centro e commercio da rivitalizzare, espropri sulla Monfalcone-Grado e centro multi-servizi: questi i temi richiamati dal candidato.

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Parla di una «massa critica per poter sperare in un cambiamento». Spiega così le ragioni della sua candidatura. È Giuliano Venudo, il candidato sindaco del Centrodestra a Staranzano sostenuto dalla sua lista civica, Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Noi Moderati. Partendo dal tessuto sociale sostenuto da numerose associazioni che fanno da base solida per tutta la comunità, il candidato parla della necessità di far nascere la Consulta delle Associazioni per coordinare le varie attività e fare gli investimenti necessari.

Lo slogan «xe sai de far» è usato dalla coalizione come una battuta, una provocazione ma, garantisce Venudo, «rappresenta quello che è uno spirito nuovo che va verso il tirarsi su le maniche e lavorare assieme per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati». Sul commercio la ricetta è una: «portare la gente in centro». Riguardo al litorale invece, l'esigenza è quella di vederlo svilupparsi verso un qualche cosa di certamente green ma che possa favorire investimenti imprenditoriali.

«Nel centro dobbiamo portare gente, là bisogna cercare di far passeggiarle persone, creare una sponda importante nei confronti del Parco della Cona che è una ricchezza del nostro territorio». E ancora in materia commerciale: «Rispetto al riemergere del problema degli espropri sulla Strada Monfalcone - Grado che vedono coinvolto in prima persona il titolare del Piccolo Ranch, ma anche una serie di imprenditori e di abitazioni che avranno dei problemi molto seri ai quali andremo certamente incontro, mi sento di precisare che non si tratta solo di un processo nato nel 2011, dove prima la Provincia, adesso la Regione con Fvg Strade e il Comune hanno dei ruoli.

«È un problema un po’ più ampio perché c'è una differenza con quello che è il piano tavolare di frazionamento che è stato depositato, nel quale le aree oggetto di potenziale proprio sono ben più ampie di quelle del progetto esecutivo che dovrebbe partire a breve. Io mi sto ancora documentando e quindi quando avrò tutti gli elementi potrò dare con certezza delle informazioni definitive, ma oggi posso confermare. Quindi è un argomento che è rimasto nel cassetto dal 2011, forse si poteva intervenire prima per evitare di trovarci all'ultimo minuto in questa situazione».

Per quanto riguarda il sociale, Venudo lo considera come un «concetto molto ampio che riguarda le fasce deboli della popolazione che vanno tutelate e la sanità». Rispetto alla casa di riposo, specifica: «in realtà stiamo parlando di un moderno centro multi servizi che dovrà essere attualizzato a quelle che sono le esigenze di oggi della nostra comunità, con le risorse a disposizione della sanità pubblica di oggi, non quelle di 20 anni fa».

«Quando nel novembre del 2004 Luciano Moratti ha mandato la prima lettera di interessamento di disponibilità per realizzare, all'epoca, la casa di riposo, il sindaco era Presot, io ero un membro del direttivo della mutua di assistenza del credito cooperativo, quindi ho visto di persona quella lettera datata 20 anni fa. Ho visto e mi sono anche poi documentato che il Comune è proprietario dal 2007 di un'area di circa due ettari sul quale si poteva destinare, già da quella data, la realizzazione di questo centro polifunzionale di tipo socio sanitario».

«Quindi – conclude - aver tenuto fermo per così tanto tempo tre progetti che non hanno avuto seguito e interessarsene solo ora, mi sembra che dopo vent'anni sia veramente tardivo. Aggiungo anche una precisazione tecnica. Quel fondo di circa due ettari è rimasto per 17 anni intercluso, quindi non aveva un accesso. Probabilmente qualche domanda in più ce la dobbiamo fare, anche sull'efficienza dell'ufficio tecnico, dell'ufficio urbanistico e della volontà politica di sistemarlo per tempo».

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