«Ecomostro per sviluppare Cormons», il progetto contro la demolizione

«Ecomostro per sviluppare Cormons», il progetto contro la demolizione

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«Ecomostro per sviluppare Cormons», il progetto contro la demolizione

Di Redazione • Pubblicato il 25 Ago 2022
Copertina per «Ecomostro per sviluppare Cormons», il progetto contro la demolizione

L'idea dell'architetto Piero Bertossi, creare park per camper e collegamento con Brda.

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La demolizione di quello ormai conosciuto come “Ecomostro”, ossia il ponte ferroviario mai entrato in funzione che doveva collegare Cormons con Redipuglia, è già stata decisa ma non mancano le idee contrarie. L’opera, che ormai contraddistingue diversi punti come l’area della rotonda sulla strada regionale 56 all’ingresso della cittadina collinare, ha dato lo spunto per idee di riconversione. Proposte certamente non inedite, con lo stesso sindaco Roberto Felcaro che aveva già escluso di una ciclabile sul manufatto, puntando comunque su una con Gradisca.

A presentare un proprio suggerimento in questo senso è Piero Bertossi, architetto proprio nella cittadina collinare e capogruppo di opposizione a Medea. Per il professionista, la struttura “potrebbe diventare invece, osservandola attraverso una nuova ottica di progettualità volta al bene comune appunto, un fattore di sviluppo e connessione di un territorio”. Il ponte è nato negli anni Sessanta, venendo riutilizzato nel corso del tempo come parcheggio, in particolare per camper com’è tutt’ora. In questo senso, Bertossi avanza la sua idea.

Il tutto “per dare un'alternativa ed un servizio ai possessori di queste ‘casette mobili’ e togliere dalla vista gli stessi camper parcheggiati ora presso il parcheggio dell'ex caserma, che sicuramente è in contrasto con ‘Cormons una città che piace’, nonché contro ogni senso pratico, estetico e ambientalista. Questo sforzo vuole vedere l'Ecomosto da un altro punto di vista, valorizzandolo e trasformandolo in un portale d'ingresso al Collio, quello sulla strada regionale 56 e d'ingresso al Brda per quello sulla strada provinciale 16”.

“Si possono provare ad immaginare sotto il ponte, tra i piloni di sostegno, dei garage chiusi, - prosegue - in affitto dal Comune, serviti da acqua, energia elettrica e fognatura per i camper, e sopra il ponte una stazione di ‘posta’ centro di assistenza, connessione e di partenza di una serie di piste ciclabili per connettere Cormons ed il suo Collio con Brda e le altre piste ciclabili sul territorio. Si deve sottolineare che il tracciato dell'ex ferrovia interseca il Versa e la pista ciclabile che porta in Slovenia attraverso il Preval”.

Da qui, “e si connette con quella dello Judrio ed arriva anche a scavalcare il fiume Isonzo. Il centro di partenza ‘Portale Collio’ potrebbe essere un centro per la manutenzione, noleggio e riparazione dei velocipedi, con annessi servizi igienici, bar, caffetteria ed osteria. Al contempo il ‘Portale Brda’ potrebbe diventare un centro di partenza, di sosta, ritrovo e di osservazione. I due centri potrebbero essere connessi tra loro da una tratto di pista ciclabile in pannelli fotovoltaici per rendere assolutamente eco sostenibile il centro medesimo”.

“Questa ipotesi di progetto - rimarca - vuole essere uno sforzo per non sprecare soldi pubblici, spesi prima per la costruzione ed ora per la demolizione, reindirizzare infatti il finanziamento per la demolizione dell'infrastruttura stessa verso una nuova possibilità di gestione e crescita del nostro territorio significherebbe dare una risposta per il decoro della periferia, offrire maggiori possibilità alla mobilità lenta, creare degli introiti all'amministrazione comunale con gli affitti e creare delle opportunità d'impiego ed impegno giovanile”. Il progetto è stato sviluppato con Alessandra Franco e Alessia Giacomini.

L’architetto conclude che “tutto ciò inteso in un'ottica di progettualità di ampia visione, condivisa con la cittadinanza, che va resa partecipe della costruzione e cambiamento del proprio territorio, avendo attenzione alla sostenibilità del progetto e ai risvolti utili possibili per le generazioni future”. In questi giorni, la giunta ha approvato la richiesta di integrazione del finanziamento regionale per ulteriori 100mila euro, arrivando a 650mila euro totali per la demolizione dell’opera di competenza regionale, il cui compito per la demolizione è stato affidato al Comune.

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