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Ecco il nuovo Vino del Comune di San Floriano, primo brindisi al Likof

Presentata ieri sera la nuova edizione del vino del Comune, composto con uve di ribolla gialla, tocai friulano e malvasia istriana.
Saliamo su per le colline di vigneti, come dentro una poesia di Pavese. Su, verso la piazza in cima al paese, dove sorge la chiesa. Sotto un cielo plumbeo, che sembra annunciare l’incipit di un libro di Louis Ferdinand Céline: “Si sta schiodando un gran temporale”. Non si è fatta attendere, la pioggia, costringendo gli avventori a spostarsi nella sala parrocchiale del circolo culturale Sedej. Così ha avuto inizio l’inaugurazione della XVIII edizione del Likof di San Floriano del Collio, la sera del 2 giugno.
Niente degustazione nel vigneto, ma i tavoli trasportati nella sala e persino sotto il porticato della chiesa hanno iniziato presto a riempirsi, facendo registrare il tutto esaurito. Un termine, “likof”, in uso nel territorio che va dal Friuli al Carso sloveno e fino a Fiume, che sta a indicare l’usanza di celebrare la fine dei lavori con una bicchierata. Come racconta Ilaria Berniac, presidentessa del circolo e della Vinoteca, "è una parola che descrive un’usanza, una festa alla fine di un grande lavoro".
"Quando si costruiva una casa e si concludeva con il tetto, si faceva il likof, una grande festa. Si usa anche a fine vendemmia, quindi rappresenta una festa di conclusione”. Dunque in genere viene effettuata al termine dei lavori più impegnativi per i produttori. “Comunque – prosegue Berniac – è un evento enogastronomico propenso alla promozione dei vini dei nostri viticoltori locali, di quelli che fanno parte dell’associazione vinoteca Colli di San Floriano, presentando anche prodotti enogastronomici dei ristoratori locali".
"Quest’anno abbiamo lo chef Nardulli, l’azienda Stekar e, come novità, i ristoratori dell’osteria Caramella di Cormons”. Delizie per il palato che vanno dal rotolo di vitello alle ortiche, con il raffinato abbinamento della mostarda di pere, al frico alle verdure in crosta di sfoglia con cappuccio marinato e mela spadellata. A proporre gli antipasti, lo chef Cristian Nardulli della “Taverna sul Collio”, e l’Azienda agrituristica Stekar di Pahor Nikolaj. Nutrita anche la lista dei vini degli innumerevoli produttori, fra cui spiccano la cantina Formentini con lo chardonnay, il friulano e il merlot e l’azienda Muzic con il ribolla gialla, il pinot grigio e il cabernet sauvignon.
Il Likof, organizzato dall’associazione Vinoteca con il patrocinio del Comune e della Regione Friuli Venezia Giulia, “i tre grando organizzatori”, viene in realtà realizzato anche con l’aiuto dei viticoltori stessi appartenenti all’associazione, “prevalentemente membri del circolo Sedej e Briški grič, che danno una mano nel preparare i materiali”. A raccontarci la storia di un vino davvero particolare è Fabijan Muzic, dell'omonima cantina, che ricorda come “siamo giunti alla quarta annata di questo vino che ha come promotore il Comune di San Floriano.
È un progetto, un gioco che abbiamo ideato mettendo insieme tutti i produttori di San Floriano, non solo quelli di vino, ma anche quelli di uva. Viene raccolta una cassetta di uva a testa durante la vendemmia, facciamo un carro folcloristico scegliendo poi ogni anno una cantina diversa dove vinificarlo”. Quindi ogni produttore raccoglie una cassetta di uva, per riuscire a raccogliere circa 450-550 litri, che consentono di ottenere quello che costituisce il “vino di rappresentanza del comune di San Floriano”.
Un vino ottenuto da ciascun produttore, o semplicemente appassionati che offrono la propria uva. “Quest’anno il vino è stato fatto dall’azienda agricola Simon Komjanc, quindi da Simon e dal figlio Evgen”, ed è lo stesso presentato all’inaugurazione. Si tratta dell’annata 2022, un modo per “lanciare la provocazione” e far sì che qualche altra cantina “prenda la palla al balzo in maniera che decida di vinificare la prossima annata, nel 2023”.
Le varietà di vino sono rappresentate da 3 vitigni autoctoni, “perché normalmente la vendemmia è abbastanza posticipata, e in maniera che gli agricoltori abbiano un po’ di respiro”, anche in considerazione del fatto che “per gli agricoltori la vendemmia è un momento abbastanza impegnativo”. Si tratta dei pregiati “ribolla gialla, tocai friulano e malvasia istriana. Quindi, è un vero uvaggio di territorio, delle uve autoctone più tipiche” delle nostre zone. “È un po’ un vino di rappresentanza che, anche durante i brindisi istituzionali, regali che vengono fatti dal nostro sindaco agli ospiti”, consente di offrire “un vino che sia di tutti, non qualcosa di una singola azienda”.
Ovviamente, una volta che il vino è prodotto, a ciascun produttore che ha donato la cassetta di uva vengono regalate due bottiglie. Sul retro dell’etichetta sono indicati tutti i nomi di coloro che hanno fornito la cassetta, “in maniera che resti indelebile nel tempo per chi colleziona bottiglie. Ad ogni modo è un doc Collio, quindi imbottigliato nella bottiglia del consorzio Collio ottenendo la certificazione doc”. E tuttavia “non è un vino destinato alla vendita, ma è a tutti gli effetti di altissimo livello qualitativo”.
Negli anni passati, a causa della ristrutturazione della piazza, venne spostato nel parco delle Baronesse Taccò poco distante, mentre ormai sarà ogni anno di scena nella piazza. Domani, tempo permettendo, sarà possibile cenare nel vigneto; in alternativa ci si sposterà tra le botti di una cantina. Un’iniziativa per cui anche la sindaca Franca Padovan ha manifestato il proprio orgoglio: “Sono fiera del fatto che anche quest’anno verrà inaugurata la nuova edizione del vino di rappresentanza”. E rivolgendosi alla sala gremita ha poi concluso osservando come “la vostra presenza significa molto e ci conferma che San Floriano è ancora nel cuore di tutti”.
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