Ecco il nuovo piazzale di Casa Rossa, attesi sette mesi di lavori a Gorizia

Ecco il nuovo piazzale di Casa Rossa, attesi sette mesi di lavori a Gorizia

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Ecco il nuovo piazzale di Casa Rossa, attesi sette mesi di lavori a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 10 Apr 2024
Copertina per Ecco il nuovo piazzale di Casa Rossa, attesi sette mesi di lavori a Gorizia

Approvato il disegno definitivo dal valore di 3,3 milioni di euro, parte la gara per concludere l'opera entro l'inizio di GO!2025. Gli interventi da fare.

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La speranza è che il cantiere potesse partire già a marzo ma, come si può ben vedere, ad aprile inoltrato l’area di Casa Rossa non è mutata. L’obiettivo a Gorizia rimane comunque quello di ultimare il tutto entro l’avvio della Capitale europea della cultura 2025, con la giunta che ha approvato nei giorni scorsi il progetto definitivo per trasformare la zona a ridosso del confine con la Slovenia. Un’opera articolata da 3,3 milioni di euro, già presentata in consiglio comunale lo scorso novembre, divisa in due ambiti.

Altrettanti, infatti, sono i canali di finanziamento trovati: uno deriva dallo stralcio del progetto di parcheggio interrato nell’ex mercato all’ingrosso di via Boccaccio, destinando parte dei 1,5 milioni di euro della Regione; il secondo dalle strategie di sviluppo urbano sostenibile, finanziate dall’Unione europea, per i restanti 1,8 milioni. In tutto, il cronoprogramma conta di concludere l’intervento in 210 giorni, pari a circa sette mesi, con la gara d’appalto avviata per affidare l’impegno nel minor tempo possibile. A redigere il piano è stata una cordata guidata dallo studio dell’architetto Luigi Di Dato.

«Il progetto definitivo - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Sarah Filisetti - è più dettagliato rispetto a quello presentato in consiglio comunale, ma non si discosta dalle linee guide della variante e dal progetto preliminare». Come spiega la stessa relazione, le strategie adottate riguardano il recupero della piazza di fronte alla caserma Massarelli, il disegno del viale pedonale alberato e la quinta vegetale, ossia una tiptologia di barriera verde, che si confronta lungo via Kugy con il parco dell’ex Seminario maggiore.

Proprio su via Kugy, si prevede di rendere più fluido il traffico veicolare in ingresso e in uscita dalla città, grazie all’eliminazione degli accessi al parcheggio lungo la strada principale e alla realizzazione di una nuova ciclopedonale. Le vie Blaserna e Cravos avranno il ruolo di assorbire la viabilità di quartiere e di accesso ai parcheggi e al piazzale, riducendo il carico su via Kugy. La pista dedicata alle bici sarà bidirezionale sud-nord lungo tutto il piazzale, in prossimità di via Kugy, mettendo in sicurezza gli attraversamenti.

Sarà anche connessa alla ciclabile già presente in confluenza via Kugy e via Giustiniani e che procede fino al vallico del Rafut, collegandosi al tracciato che costeggia il confine e la ferrovia Transalpina. Gli accessi ai parcheggi e al piazzale, invece, sono previsti lungo le già citate vie Blaserna e Cravos. Sull’arredo urbano, sarà prestata particolare attenzione alla rimozione di barriere architettoniche, affinché lo spazio pubblico possa essere fruito dal maggior numero di persone, indipendentemente dall’età o dalle capacità motorie.

La rimodulazione degli spazi, comunque, non eliminerà totalmente i parcheggi. Ce ne sarà infatti uno «di sfogo, meno frequentato, che un domani potrebbe essere pavimentato con un prato armato per migliorare la sub-infiltrazione delle acque meteoriche e un piazzale polifunzionale attrezzato per ospitare il mercato, il circo, i concerti e altre attività ma che si possa anche sfruttare come terza area di sosta in occasione dei grandi eventi che coinvolgono la città». L’area, nei periodi di inutilizzo, potrà diventare spazio pubblico.

Confermata anche la permanenza del mercato, fiere, e soprattutto concerti come quelli sperimentati alla fine del 2023. Tutto attorno saranno piantumati essenze arboree, sia per mitigare il clima che per abbellire: «Le necessità di nascondere le facciate degradate degli edifici privati e realizzare un’area per gli eventi, saranno risolte con la realizzazione di una sorta di collina artificiale piantumata, che svolgerà sia la funzione di “argine” paesaggistico sia vera e propria arena verde, capace quindi di accogliere il pubblico nelle occasioni importanti».

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