Ecco il nuovo campus nell'ex Ospedale di Gorizia, prima pietra entro il 2025

Ecco il nuovo campus nell'ex Ospedale di Gorizia, prima pietra entro il 2025

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Ecco il nuovo campus nell'ex Ospedale di Gorizia, prima pietra entro il 2025

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 30 Giu 2023
Copertina per Ecco il nuovo campus nell'ex Ospedale di Gorizia, prima pietra entro il 2025

Oggi il sopralluogo davanti all'ex ospedale con gli assessori regionali Rosolen e Amirante, il progetto vincente ha ottenuto 50mila euro.

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È stato presentato oggi il progetto vincitore del concorso, indetto dalla giunta regionale su proposta dell’Edr di Gorizia oltre un anno fa, per la realizzazione di un campus a Gorizia per le scuole superiori di secondo grado. Un masterplan il cui principale obiettivo è quello di individuare una soluzione compositiva che, utilizzando l’intera area dell’ex ospedale civile, collochi al suo interno i licei delle scienze umane, economico sociale e linguistico “Scipio Slataper”, l’istituto tecnico-economico “Galileo Galilei”, una biblioteca e spazi laboratoriali, uno spazio ristoro, un auditorium, un’area sportiva inclusiva di palestra e la possibilità di edificare quattro ulteriori strutture in caso di necessità.

La commissione di concorso, presieduta dalla docente dell’università di Trieste Ilaria Garofalo, ha quindi assegnato il primo posto allo studio di Parma Recs Architects Stp Srl, che si è così aggiudicato il premio di poco più di 50mila euro. Seconda classificata, l’architetto Giovanna Mar di Venezia, e infine, sul gradino più basso del podio, lo studio austriaco Lorenz ateliers, di Innsbruck. A questi ultimi è stato comunque assegnato un premio di 5mila euro ciascuno.

«È da vent’anni che ci si chiedeva che cosa fare di questo luogo», ha affermato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che ha poi aggiunto soddisfatto: «Oggi finalmente abbiamo capito che, anche grazie a Go! 2025, il migliore investimento che si possa fare è sulla cultura e sulla formazione. Conta avere una visione della città, e questa città si è ritagliata un ruolo nella cultura al punto che è la Regione stessa che sta pressando il Comune per offrire una formazione di alta qualità. I ragazzi potranno così formarsi, e bene, in una struttura modulare adeguata alle loro prossime esigenze».

Il progetto

A illustrare i dettagli del master plan è stata la dirigente dell’Edr di Gorizia Lara Carlot, che ha voluto subito chiarire un punto: «Anche se abbiamo deciso di chiamarlo campus, questo non dispone di dormitori. Tuttavia, si vuole comunque offrire tutti quegli spazi utili ad alunni e insegnanti sia in orario scolastico, sia in quello extrascolastico».

Cuore del progetto sarà “la Galleria”, che collegherà tra loro i vari cluster – per ora previsti 14, ma ampliabili fino a 18 – non come un mero corridoio di passaggio. Questa tipologia architettonica, infatti, assorbe il ruolo funzionale di connessione tra le parti aggiungendo a essa un valore sociale che contrassegnerà il nuovo complesso. «Un luogo di incontro, inclusivo e democratico – si legge nel progetto – in cui alunni, famiglie, insegnanti, tecnici e comuni cittadini potranno incontrarsi con modalità e modi da determinarsi. Un “passage” che distribuirà tutti i cluster fino agli edifici a uso “anche” comunitario, come l’auditorium, la biblioteca, la mensa, la palestra e il teatro all’aperto». Anche nei cluster, che in buona parte ospiteranno le varie scuole, i corridoi sono stati eliminati in favore di spazi di relazione come delle aule polifunzionali.

Un altro elemento che è stato sottolineato dai vincitori è la vicinanza con il Parco Basaglia: «Il nuovo progetto per il Campus di Gorizia parte dalla volontà di creare una connessione verde tra il parco esistente e gli spazi aperti del nuovo Campus. Spazi usufruibili dalla comunità, liberamente e in modo indipendente dagli orari e dall’uso scolastico delle strutture didattiche. Di fatto potremo parlare di un ampliamento del Parco Basaglia e di nuove scuole al suo interno».

L’aspetto più critico affrontato nel master plan è stato quello relativo alla viabilità, soprattutto in riferimento all’accesso da via Vittorio Veneto. Il collegamento con il Parco Basaglia sarà quindi assicurato dalla razionalizzazione di quel tratto di strada e dalla realizzazione di uno spartitraffico e due piccole rotatorie alle sue estremità, necessarie alla circolazione in entrata e uscita dalle palazzine dell’Asugi.
«Abbiamo voluto consultare il più ampio numero di soggetti possibile», ha rimarcato Carlot. Non riferendosi solo al mondo scolastico, ma anche alle associazioni sportive e alle università, auspicando un loro sempre maggiore coinvolgimento nella gestione della struttura.

I lavori

«A essere realizzati per prima – ha annunciato la dirigente Edr – saranno la palestra e il parcheggio, mentre sono previsti 57 mesi per il completamento del primo nucleo del campus, che ospiterà 1.500 studenti. Sia la demolizione dell’ex ospedale che la progettazione potranno essere sovrapposte e la speranza, quindi, è quella di riuscire a posare la prima pietra tra il 2024 e il 2025». Lavori i cui costi, per la prima scuola, ammonteranno a 20 milioni di euro, già stanziati dalla Regione e in parte coperti dai fondi europei del Por Fesr, di 16,5 milioni di euro.

Le dichiarazioni

«Il nuovo campus scolastico che sorgerà a Gorizia – ha sottolineato l’assessore regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante – è un esempio plastico di come debba essere portato avanti un progetto di rigenerazione urbana. Non si tratta solo della demolizione di fabbricati esistenti e della costruzione di strutture per gli studenti. Significa invece ridare vita a un sito degradato e abbandonato che, in questo caso, aveva perso la sua funzione originaria di sito ospedaliero. Oltre alla presenza dei tanti giovani che andranno a utilizzare questi spazi, tutto questo finirà per innescare un grande processo di rilancio economico-sociale, arrivando anche a modificare le dinamiche di spostamento all'interno del centro della città».

Nel complimentarsi con tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del campus, Amirante ha sottolineato l'importanza della scelta del concorso di progettazione. «Questo strumento consente infatti di fare delle riflessioni profonde e condivise con il territorio su tutti gli aspetti. Un ringraziamento va inoltre rivolto alla politica che, dotata di una visione, ha saputo guardare al futuro. Con iniziative di questa portata – ha aggiunto – si gettano le basi per trattenere i nostri giovani in un territorio, come quello di Gorizia, vocato alla cultura e alla formazione di qualità».

«Per arrivare a questo risultato abbiamo lavorato poco più di un anno», ha ricordato l’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen: «La nascita degli Enti di decentramento regionale (Edr) sta dando infatti ottimi risultati in tema di pianificazione di tutto il sistema scolastico e di definizione delle risorse, tenendo conto anche di un fenomeno come quello del calo demografico che, purtroppo, sta caratterizzando questo periodo storico».

Foto Daniele Tibaldi

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