Stamattina
Ecco Msc Seascape, il gioiello di Fincantieri lascia il porto di Monfalcone
Dal palco della nuova ammiraglia che solcherà i mari del Nord America il ministro Salvini rilancia il Ponte sullo Stretto, «cercheremo di coinvolgere Fincantieri».
Il commosso e accorato ricordo dell’ex amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha introdotto la cerimonia di consegna della Msc Seascape, gemella della Msc Seashore, consegnata a luglio. Nave da crociera costruita a Monfalcone, più grande stabilimento produttivo Fincantieri in Italia con oltre 3.600 addetti. Allo stesso Bono, ricordato da tutti durante la cerimonia di consegna, è stata apposta una targa a ricordo all’interno della Msc Seascape. Una nave alta 76 metri e lunga 330 per poter contenere 7200 persone a bordo.
Una “smart ship” di nuova generazione pensata per “avvicinare i passeggeri al mare e al suo paesaggio”, così è stata presentata oggi. “La consegna di queste navi è, per la nostra città, un fattore di grande orgoglio e un momento importante per la comunità”, ha rimarcato il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. “Ritengo che la fase che stiamo vivendo, conta anche la presenza del vicepremier Salvini, faccia intendere un segno della volontà di cambiare passo e rilanciare con autorevolezza la nostra economia e con essa il suo modello produttivo”. Cisint ha anche sottolineato come la Msc Seascape sia “il segno di eccellenza. Partendo dal ringraziamento ai tecnici e maestranze voglio ricordare come Fincantieri sia importante per Monfalcone perché la società ha deciso da anni di investire nella città”.
Msc ha anche portato a Monfalcone uno scalo per le crociere del Mediterraneo: “Le navi che qui sono costruite qui ritornano con migliaia di turisti”, ha detto ancora Cisint. “Abbiamo vinto la sfida di portare qui queste navi e Monfalcone è fiera anche della posizione di Fincantieri a livello internazionale. Per l’azienda la città è un punto di riferimento. Per questo impresa, comune, regione, governo, devono poter sviluppare la cantieristica a livello radicale per il territorio”. Per un’economia che fa muovere circa 5 miliardi di euro all’anno solo in Italia.
Cisint ha puntato il discorso sulla questione occupazione: “Quanto più verrà massimizzata l’occupazione regionale e le filiere dell’indotto tanto più sarà necessario riqualificare le maestranze e le professionalità. In questo senso c’è una volontà di collaborazione condivisa anche dalle riunioni che abbiamo avuto con l’impresa. Valorizzando Monfalcone e il locale Fincantieri può ancora migliorarsi: sono questi i temi che hanno caratterizzato i miei incontri durante il mio mandato con Giuseppe Bono e Bono sono state raggiunte intese importanti che rimangono per il territorio, che devono, ora, essere sviluppate. Da tempo abbiamo superato la rassegnazione che Monfalcone potesse essere solo dormitorio e albergo per un’immigrazione povera e sfruttata”.
“Se penso alla lunga storia di questo cantiere diventa cruciale l’esigenza di valorizzare, come in passato, il patrimonio rappresentato dalle persone e delle aziende del territorio, sintetizzabile nell’affermazione orgogliosa «le abbiamo fatte noi», che non è riscontrabile in altri posti del nostro Paese”, ha concluso Cisint. Uno fra tutti ha preso la parola Davide Di Martino, responsabile pianificazione del cantiere di Monfalcone. “Una risorsa inestimabile è vedere la voglia e l’entusiasmo dei giovani unito all’esperienza dei più anziani”, ha ricordato Di Martino. “Quanto abbiamo saputo realizzare è da godere ma da domani metteremo da parte la soddisfazione per lavorare a nuove sfide”.
“La cantieristica porta l’Italia ad essere riconosciuta in tutto il mondo dal punto di vista economico e geopolitico”, ha rimarcato Claudio Graziano, presidente di Fincantieri. “Il nostro impegno è quello di portare avanti l’idea già sviluppata dal presidente Bono, sarà necessario più impegno e più capacità di operare con i nostri partner. Questa nave presenta una delle maggiori evoluzioni tecnologiche, in primis per quanto riguarda l’impatto ambientale. Varie sfide ci attendono, non solo la nostra posizione economica e tecnologica ma anche capire il ruolo che avrà il gigante che è la Cina. Ci sono tante minacce asimmetriche che ci sono da affrontare, non solo il fallimento delle primavere arabe ma anche la questione sub sahariana. In un contesto così è difficile muoversi anche nello scacchiere geopolitico”, così ancora le parole di Graziano.
Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, ha parlato di ingegno: “Mi sono sempre domandato come mai l’inglese «engineering» arriva da «engine», meccanismo, in Italia «ingegneria» da «ingegno». Con questo ingegno dobbiamo imparare a stare comodi nello scomodo. Quanto ingegno c’è in questo prodotto? Quanto è bello camminare nel prodotto che si realizza? Serve tanto ingegno per far galleggiare 350 metri con 21 piani e che scende sotto il livello del mare ben 7 metri. Un lavoro che integra sistemi complessissimi per una nave può arrivare a 60 megawatt”.
“Ingegno è competenza ma anche innovazione, imprenditorialità. Penso che il Made in Italy non sia solo la moda, il design o il food, ma penso che ci sia un Made in Italy dell’ingegno che trasporta più filiera di quel che si pensi. Ecco che Fincantieri riesce a integrare le Pmi e a portarle con sé. Il 90% della manifattura europea, e noi siamo la seconda a livello comunitario, ma se non c’è una locomotiva che traina le Pmi, queste non vanno avanti. In Fincantieri c’è il territorio, un sistema italiano che è forte e potente. La cantieristica è a rischio di marginalizzazione, noi in tutta la complessità portiamo avanti la ricerca e il rispetto per le persone e le maestranze. Dobbiamo essere umili ma avere l’ambizione di spingere sempre più avanti questa storia: abbiamo in portafoglio ancora 25 navi e 1/3 della flotta mondiale è stata costruita da Fincantieri. Su queste partnership mettiamo più paese possibile”, ha concluso Folgiero.
Alle 16 la nave salperà da Monfalcone e il 19 partirà da Civitavecchia. Da lì sarà la volta di New York rimanendo in pianta stabile fissa nel Nord America
“Siamo contenti di come in pochi mesi la nuova dirigenza di Fincantieri abbia preso saldamente le redini dell’azienda”, ha esordito Pierfrancesco Vago, Executive Chairman di Msc. Si tratta di un investimento da parte della società crocieristica di un miliardo di euro. “Questa nave – sono ancora le parole di Vago – entra a far parte di una delle flotte più giovani e innovative di tutto il mondo. Riduce del 98% le emissioni ossido di zolfo di ossido di azoto. Investiamo in studi per navi che vedremo tre anni dopo la firma e che ammortizzeremo in trent’anni ma è la stessa tecnologia che portiamo, poi, nelle nostre città e nei nostri quartieri”. “Seascape testimonia il nostro ottimo rapporto con Fincantieri, 10 le navi già consegnate, circa 7 miliardi di euro di investimenti e una ricaduta economica per l’Italia di circa 30 miliardi, soldi investiti sul territorio e nelle Pmi”.
Msc, tra crociere e cargo, traghetti e terminal, impiega circa 15mila dipendenti diretti con un indotto di circa 40mila persone in tutta Italia. “Abbiamo bisogno di stabilità politica e di una costante presenza in Europa come Francia e Germania anche perché la politica comunitaria decide il futuro dello shipping”, ha ribadito Vago indirizzando il discorso al senatore Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio. “Il sistema crocieristico Trieste - Monfalcone non è alternativo bensì complementare a Venezia ed è in questa ottica che Venezia e Trieste devono ragionare in maniera sinergica anche se bisogna pensare a un miglioramento dei sistemi di collegamento, ad esempio, con l’alta velocità”. Vago ha concluso ricordando la situazione che sta vivendo lo stabilimento triestino della Wartsila: “È una parte fondamentale della nostra filiera, perderla sarebbe gravissimo. Auspico una risoluzione della vicenda”.
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha parlato del “nuovo modello politico ed economico dell’Occidente che va ragionato guardando alla geopolitica e geoeconomia. Trieste e Monfalcone su questo possono essere strategici assieme a un sistema di porti e interporti. Fvg è la prima regione italiana per tecnologia ma è necessario fare grande alleanza tra istituzioni e aziende. Ci sono grandi sfide che vanno portate avanti in sinergia con il governo nazionale”.
Per il vicepresidente del consiglio, Matteo Salvini, “non bisogna solo innovare sulla carta ma fare in modo che istituzioni e imprese siano concordi nella linea. In alcuni casi le scelte di Bruxelles non solo sono irrealizzabili ma anche autolesionistiche”, ha rimarcato Salvini rispondendo. “L’Italia deve mantenere il controllo sull’economia dell’acciaio e deve puntare anche sull’energia nucleare”. Salvini ha anche parlato di “reddito di cittadinanza che non può essere disincentivo al lavoro”. Tornando a Fincantieri, il ministro delle infrastrutture ha rilanciato la sfida del ponte sullo stretto di Messina: “Con il prossimo assestamento di bilancio riattiveremo la ditta per poter concludere un’opera pensata dal 1969 che è il ponte sullo stretto, in tal senso chiederemo a Fincantieri di darci una mano”.
Il taglio del nastro della madrina, Zoe Aponte, sotto gli occhi vigili dei numerosi operai dello stabilimento, ha concluso la mattinata.
Foto di Ivan Bianchi.
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