il progetto
Come cambia Villa Russiz a Capriva, appartamenti e servizi per la Casa famiglia
Partito il cantiere nel vecchio rudere adiacente a Casa Elvine, intervento di circa 4 milioni di euro grazie a Regione e Camera di commercio. Gli obiettivi.
Ampliare, progettare, arricchire l’offerta ricettiva e turistica per sognare. O meglio: per permettere ai giovani ospiti della Casa famiglia di Villa Russiz sognare un futuro di indipendenza e autonomia costruito a partire proprio dal luogo che li ha accolti. Risale a qualche giorno fa l’approvazione della variante urbanistica da parte del consiglio comunale di Capriva del Friuli per permettere l’avvio dei lavori nello storico complesso (ne abbiamo dato notizia su questo giornale lo scorso 3 agosto).
Come avevamo raccontato in un articolo di luglio attraverso le parole di Antonio Paoletti, presidente della Fondazione Villa Russiz e della Camera di commercio Venezia Giulia, i progetti inerenti la struttura seguono un doppio binario. Il pensiero primario è il benessere dei ragazzi che vivono nella Casa famiglia, un luogo che cerca di essere sempre più confortevole ampliando nel contempo le possibilità di accoglienza, con sedici posti che fino a poco tempo fa erano riservati a bambini e ragazzi fra i 3 e i 18 anni.
Da qualche tempo, previa l’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie, Casa Elvine può però ospitare anche neonati all’interno della nuova nursery adeguatamente predisposta e, proprio grazie all’attuale variante urbanistica, sarà ora possibile allungare il tempo di permanenza dei ragazzi fino ai 21 anni. «Grazie all’approvazione della variante urbanistica - spiega Paoletti - potremo convertire il vecchio rudere adiacente a Casa Elvine in una struttura di due-tre appartamenti per i giovani che, superati i 18 anni, vogliano restare da noi per essere inseriti nel mondo del lavoro».
Obiettivo, quest'ultimo, «che possono perseguire già all’interno del nostro compendio impiegandosi nella campagna, nella cantina, dedicandosi alla contabilità o alla ristorazione. In parallelo sistemeremo il giardino attorno alla casa famiglia e la ristruttureremo per renderla più accogliente, dotandola di nuove tecnologie, strumenti per lo studio, spazi comuni ma anche una maggiore privacy con il bagno in ogni stanza e la possibilità di implementare l’accoglienza da sedici a venti posti. Nella parte che costruiremo per i maggiorenni verrà ricavata anche una palestra da condividere con la comunità perché il nostro obiettivo è una sempre maggiore integrazione di Villa Russiz con il territorio».
Ma c’è una seconda direttrice di sviluppo che si può giovare dell’approvazione del nuovo piano regolatore, accolto all’unanimità dal consiglio comunale che, chiaramente, condivide e intende sostenere le attività della Fondazione. Sempre Paoletti: «La variante era necessaria perché nel piano regolatore la struttura non era riconosciuta come turistico-ricettiva. L’iter ci ha portato a un risultato importante: lo aspettavamo da un po’ di tempo e il fatto che sia passata all’unanimità ci rende orgogliosi perché significa che si è capito che stiamo seguendo buoni progetti non solo per Capriva ma per l’intero Collio».
Già avvolto nelle impalcature, oggetto di un intervento stimato attorno ai 4 milioni di euro provenienti da fondi della Cciaa attraverso la Regione, l’ex educandato verrà convertito in un albergo con – almeno inizialmente – diciannove stanze. La meta è renderle accessibili già per il 2025, con l’inaugurazione prevista qualche giorno prima dell’8 febbraio, giorno di apertura ufficiale dell’anno della Capitale Europea della Cultura.
All’interno della struttura, dove i lavori procederanno secondo le indicazioni della Soprintendenza, la chiesetta verrà mantenuta e, essendo consacrata, si pensa anzi di poterla utilizzare sempre più di frequente per le cerimonie nuziali in modo da offrire un pacchetto completo di ricettività in occasione di questi eventi grazie anche alla futura apertura del ristorante. Il progetto di rilancio turistico-ricettivo così avviato, una volta completato in tutta la sua interezza, conterà 52 stanze di livello 4 stelle superior, comprenderà un auditorium che potrà ospitare 200 persone, una sala ristorante per 90 ospiti, una spa e una palestra.
Il progetto si inserisce in una visione di economia circolare in cui rientra, ovviamente, anche la prestigiosa cantina: tutto il ricavato della struttura è infatti destinato a essere reinvestito nella casa famiglia i cui ragazzi, peraltro, possono trovare proprio qui un primo ambito di impiego specializzandosi poi in altre strutture ricettivo alberghiere del Collio o di fuori regione come l’Hilton di Venezia con cui la Fondazione ha stilato una convenzione che ha già permesso ad alcuni giovani di completarvi il proprio percorso formativo.
«I lavori nell’ex convitto inizieranno dopo la metà di agosto mentre più o meno nello stesso periodo contiamo di ultimare la progettazione dei nuovi spazi della casa famiglia» precisa ancora il presidente di Villa Russiz, che conclude: «Non sappiamo come Villa Russiz sia percepita dalla comunità, sarebbe interessante capirlo. Noi vorremmo integrarla sempre di più con il territorio: ce la stiamo mettendo tutta in questo senso anche perché stiamo gestendo un bene che è patrimonio di tutti».
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