Le celebrazioni
In duemila festeggiano il Natale ortodosso tra Gorizia e Nova Gorica, comunità divisa dal confine
A causa della differenza di calendario, oggi si celebra il Natale ortodosso. La comunità locale lo ha festeggiato senza la messa solenne.
A causa della differenza tra il calendario gregoriano e quello giuliano, il giorno di Natale per i cristiani ortodossi cade oggi. Come per i cattolici, anche per questa comunità la festività è tra le più importanti, celebrandolo con una lunga preparazione con un “digiuno che dura sei settimane - spiega Jerej Miroslav Ćirković, parroco della chiesa serbo-ortodossa di Nova Gorica (nella foto) -, durante le quali ci prepariamo spiritualmente per l’evento più felice nella storia dell'umanità con la preghiera e la rinuncia”. Tra Gorizia e la controparte slovena, sono circa 2mila i fedeli che oggi ricordano questo importante giorno, senza però poter varcare il confine.
“Nella città italiana - prosegue Ćirković - ci sono più di 50 famiglie, a cui è stato impedito di partecipare alla gioia della festa nella nostra chiesa, a causa della chiusura dei valichi. Ciò non ha scoraggiato la nostra comunità, ma le persone hanno accolto questa festa con la preghiera nelle loro case”. Il numero di fedeli è in costante “aumento grazie alla continua immigrazione. La nostra comunità riunisce tutti gli ortodossi dell'Europa orientale, oltre a quelli italiani e sloveni”. L’epicentro è la chiesa della Santissima Trinità a Nova Gorica, ma funzioni ci sono anche a Vidovdan e nella chiesa dello Spirito Santo a Javorca, vicino Tolmino, in memoria dei soldati caduti.
Questa mattina alle 7 si è tenuta così la messa solenne, a cui però i credenti non hanno potuto partecipare a causa delle norme anti-contagio. “Invece delle preghiere comuni - sottolinea il parroco -, i credenti sono costretti a venire al tempio individualmente per la preghiera individuale”. Per questa giornata, inoltre, i credenti “decorano le loro case con una giovane quercia, mentre la sera della Vigilia ci si reca al tempio per la preghiera”. Ciò è stato possibile farlo anche quest’anno, seppur distanziati. Si è poi portato “la paglia nelle proprie case, a simboleggiare quella che era nella mangiatoia della grotta di Betlemme, dove Cristo si è coricato per accogliere i tre re santi”.
“Saluto cordialmente tutti con un tradizionale saluto - conclude padre Ćirković -: pace di Dio Cristo è nato! veramente Cristo è nato! Мир Божији Христос Се Роди! Ваистину Се Христос Роди!”. Le celebrazioni non sono potute essere trasmesse in streaming per motivi tecnici, fanno sapere dalla parrocchia, che si trova nell’abitato di Kromberk, poco fuori Nova Gorica. In ogni caso, nel pomeriggio sono poi proseguite le celebrazioni nelle case delle singole famiglie, che non hanno voluto rinunciare al Natale nemmeno in questo delicato momento ma, anzi, hanno colto proprio l’occasione per trovare un sorriso dopo tanti mesi di difficoltà.
Si ringrazia Liljana Šarić per la traduzione.