I due sindaci e le sfide di Go!2025, tra Mitteleuropa e Nord Italia

A èStoria, i due sindaci hanno espresso i loro obiettivi per l'evento internazionale. I dubbi e criticità da risolvere prima del 2025.

La sfida della Capitale europea della cultura 2025 ha trovato spazio anche a èStoria. L’appuntamento che vedrà protagoniste Gorizia e Nova Gorica è stato infatti al centro del panel organizzato questo pomeriggio in sala Verdi di Palazzo de Bassa, con ospiti i sindaci delle due città Rodolfo Ziberna e Samo Turel. Con loro, anche il presidente del Gect, Paolo Petiziol; il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti; il giornalista Massimo Mamoli; il presidente della V commissione Diego Bernardis.

A dialogare con il moderatore, Luigi Casillo di Sky Tg24, c’era anche il professore di Storia medievale dell’Università di Trieste, Davide Rossi. Il parterre di ospiti ha quindi esaminato sotto diversi punti l’evento internazionale, il Primio che vedrà protagoniste due città divise da un confine, ed è proprio quest’ultimo “ciò che ci ha permesso di vincere”, come evidenziato dal primo cittadino goriziano. Per l’omologo, “ha vinto l’idea di una città unica e non due città divise”, rispetto anche alle altre contendenti slovene.

Il filo tracciato, peraltro, non si ferma all’area transfrontaliera ma è stato collegato fino a Verona e al resto del Nord Italia. Sia per i legami storici che la storia locale ha con quelle zone, a partire dalla guerra vittoriosa dei Conti di Gorizia contro gli Scaligeri veronesi, sia per il tandem con due altri eventi internazionali: la Capitale italiana della cultura, che quest’anno cade su Bergamo e Brescia, e le Olimpiadi invernali 2026 di Milano e Cortina. La prima, peraltro, mostra analogie con il caso italo-sloveno.

Per Mamoli, che dirige L’Arena di Verona e Brescia Oggi, l’esempio delle due città lombarde ha mostrato come “sono città sorelle e rivali sono riuscite a ritrovarsi attorno a progetto comune, non solo per l’attrattività turistica”. Per Petiziol, però, la propensione deve essere quella di guardare a Est, verso la Mitteleuropa di Maria Teresa - citata legandosi al tema Donne del festival - che negli ultimi anni ha visto nominati diversi suoi centri. Dall’altra parte, c’è il dubbio sul fatto che due città in due Stati diversi non sia più un ostacolo che altro.

“Non è limite ma un più, il lavoro in team è sempre stato di successo” ha replicato Turel. C’è poi il nodo sulla scarsa offerta ricettiva in zona: “Abbiamo trasformato criticità in opportunità - così Ziberna -, a Matera tutto ciò che aveva necessità di un teatro era a Bari, che richiede un’ora e mezza di strada. Non manderemo le persone a dormire lontano da Gorizia o Nova Gorica, ma diremo loro che nella località nei dintorni ci sarà da dormire ma anche altri eventi a cui assistere”. Le manifestazioni già avviate, poi, “dovranno arrivare all’apice nel 2025”.

L’evento, peraltro, arriva all’indomani dello scontro politico che ha visto contrapposti gli stessi Bernardis e Ziberna ai dem Laura Fasiolo e Diego Moretti. Sostenendo la bontà di istituire un commissario ad hoc per Go!2025, l’ex senatrice ha rimarcato in una nota come “il panem et circenses non basta più a risollevare una città in agonia. Contrariamente a quanto affermano, è il senso di responsabilità che ci porta a chiedere il commissariamento sui lavori bloccati, incompiuti, promessi e mai iniziati”.

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