Le due Gorizie unite dal treno storico, la festa in Transalpina: «Ora nuovi viaggi»

Le due Gorizie unite dal treno storico, la festa in Transalpina: «Ora nuovi viaggi»

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Le due Gorizie unite dal treno storico, la festa in Transalpina: «Ora nuovi viaggi»

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 24 Set 2023
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La festa questa mattina per l'arrivo del convoglio storico Centoporte, presente anche la delegazione di Chemnitz. Apertura a nuovi viaggi.

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La locomotiva diesel con le carrozze degli anni Trenta sbuca dalla galleria, facendo lentamente il suo ingresso nella stazione Transalpina di Nova Gorica. A bordo passeggeri provenienti da Trieste e Monfalcone, e il sindaco Rodolfo Ziberna, salito a Gorizia Centrale per raggiungere simbolicamente Nova Gorica. È il treno storico “Gusti di frontiera”, che per la prima volta conduce i passeggeri nella stazione della sorella slovena grazie alla collaborazione con Fondazione Fs. «Il treno fa parte dei percorsi che organizza Friuli Venezia Giulia Fvg», spiega Kristina Markova di Kit Infopoint.

La responsabile ha sottolineato come l’iniziativa sia simile a quella messa in atto a Nova Gorica anni addietro, quando però a partire era un treno a vapore diretto nell’Alta Carniola. «I treni storici con la locomotiva a vapore partivano da Nova Gorica per raggiungere Bled. Questo treno viene da Trieste, si ferma a Gorizia e poi arriva a Nova Gorica. Questa è la novità, nel senso che porta i passeggeri a Nova Gorica, mentre di solito non succede. Un evento molto raro, quasi storico. Siamo molto contenti di accogliere i passeggeri che vengono da Trieste. Speriamo si verifichino sempre più situazioni simili», si auspica Markova.

L'augurio è che venga riattivato anche il treno storico per Bled, per il quale molti turisti chiedono informazioni. Un evento storico, che ha visto poi il primo cittadino di Nova Gorica Samo Turel salutare fraternamente il collega Rodolfo Ziberna, appena sceso dalla prima carrozza, quasi fossero soltanto due amici, prima che colleghi. In rappresentanza del sindaco di Chemnitz, Sven Schulze – città della Sassonia che sarà capitale della cultura insieme a Gorica e Nova Gorica – era presente anche Dagmar Ruscheinsky, che nella giornata di ieri ha firmato insieme ai due sindaci Turel e Ziberna una dichiarazione di intenti per l’organizzazione congiunta in vista del 2025.

«Città importante», ha dichiarato Ziberna riferendosi a Chemintz, ricordando come nella città tedesca venne fondato il gruppo delle Auto Union di cui fa parte la stessa casa Audi. Mentre Turel ha voluto ricordare l’importanza della piazza Transalpina nell’accogliere il treno storico, e il «grande piacere di coltivare quest’amicizia che lega le nostre città». Così la stessa Ruscheinsky, che ha invece evidenziato come la piazza rappresenti il «simbolo dell’Europa, che più esprime lo spirito europeo. Il punto in cui è nata una giovane Europa». Grande soddisfazione è stata espressa anche dal presidente dell’associazione “Stazione-Museo Trieste Campo Marzio” Alessandro Puhali.

«Ho la sensazione che Gorizia stia tornando come nei secoli addietro, capace di vivere in armonia. E questo, più di ogni altra cosa, mi fa comprendere cosa significhi il termine “capitale della cultura”. Questo treno rappresenta oggi una riapertura importante della linea fra Gorizia e Nova Gorica. Sono in corso proficue collaborazioni fra Italia e Slovenia per poterla riaprire al traffico ordinario dei passeggeri, in vista della capitale europea ma non solo. Oggi abbiamo rotto il ghiaccio, con questo treno storico».

«Abbiamo dato un po’ il via al discorso delle infrastrutture a favore della capitale europea, in un’occasione così particolare quale è Gusti di frontiera. I cittadini sono contenti, e ci fa piacere. È molto bello anche il discorso fatto dai due sindaci e del rappresentante di Chemintz. È stata un’occasione sentire in questa piazza, una dopo l’altra, le tre lingue: italiano, sloveno e tedesco. Ne mancava una, il friulano. Ad ogni modo sono le lingue che hanno fatto la storia di Gorizia, dei suoi secoli passati, come noi vorremmo tornasse a essere. Un territorio plurilingue, plurietnico, con tante diversità, che può farci diventare punto di riferimento».

«Laddove la frontiera non è più vista - purtroppo come in questo momento lo è in Europa – come un luogo di distruzione, di morte, di contrapposizioni, ma come una grande opportunità di crescita comune, fra comunità che possano cooperare assieme, andare avanti assieme, specialmente per i giovani». Dello stesso parere il direttore del zavod Go!2025 Gorazd Božič, secondo cui la capitale della cultura rappresenta «un punto di luce. Sappiamo cosa sta accadendo nell’Est Europa. Noi vogliamo dimostrare che si può e si deve lavorare insieme, piuttosto che farsi guerra come accade altrove. L’Europa l’ha capito e ci sta supportando», rimarca.

L'auspicio è di arrivare al 2025 preparati all’evento. «La pace si raggiunge se conosci il tuo vicino. I progetti che stiamo preparando assieme hanno quest’obiettivo. Oggi abbiamo qui presente anche la delegazione di Chemintz, che sarà assieme a noi capitale della cultura nel 2025. Quando si sono resi conto di come lavoriamo – nonostante abbiamo gli stessi problemi, mancano finanziamenti, la gente sostiene che non si sta facendo niente – sono rimasti meravigliati di fronte alla nostra voglia di fare, e maggiormente motivati. Lo stesso brindisi fatto in quattro lingue, prima di affrontare il progetto e dopo, senza tradurre, ha dimostrato come tutti si fossero capiti. Solo capendo il tuo vicino, e collaborando, si arriva da qualche parte. Che è la strada giusta per trovare la pace».

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