LE INIZIATIVE
Dramsam propone la prima edizione del progetto Viatores, gli strumenti antichi prendono vita e suono in sei appuntamenti

Pronta la nuova edizione del catalogo dell’esposizione Theatrum instrumentorum al Castello di Gorizia, in riapertura dal 10 maggio.
Parte con la sua prima edizione il progetto Viatores, viaggio lungo la linea dell’Isonzo proposto dal Dramsam – Centro Giuliano di Musica Antica. Il progetto, dal sottotitolo emblematico “sentieri musicali e interdisciplinari attraverso la bioregione isontina”, offre una serie di concerti e percorsi a tema e la produzione di contenuti fruibili online a conclusione del ciclo di eventi. Con il precedente progetto "Rammenta chiaro Isonzo/Takrat se spomni bistra Soča", realizzato nel 2022, l'associazione aveva iniziato un'opera di ricognizione e catalogazione dell'iconografia a tema musicale in chiese e palazzi del territorio isontino italiano e sloveno. Il presente progetto proseguirà su questa linea e offrirà al pubblico sei tappe costruite in ottica transfrontaliera: tre in territorio italiano e tre in territorio sloveno con l'obiettivo di valorizzare i repertori musicali di carattere devozionale di tradizione colta e popolare legati al pellegrinaggio spirituale, nonché il Patrimonio Culturale comune ai due paesi in tema di natura, storia, musica e arte.
Ogni tappa prevede una visita guidata di tipo naturalistico e storico dell'area circostante con prolusione nel sito prescelto a cura di uno storico dell'arte su architettura e apparati iconografici e un'esibizione musicale all'interno del sito prescelto con strumenti antichi che in molti casi sono copie di quelli raffigurati nei siti stessi. Il repertorio proposto nei concerti si appoggerà, oltre al codice di cui più oltre, alla vastissima produzione laudistica italiana, medievale e rinascimentale, e alle sparute fonti slovene cinquecentesche, in particolare all'opera di Jakob Gallus.
Il carattere transfrontaliero del progetto si concretizza ulteriormente con la collaborazione tra l'ensemble Dramsam di Gorizia e l'ensemble vocale sloveno Vrtnica di Nova Gorica per l'esecuzione integrale del codice trecentesco Llibre Vermeill de Montserrat, unica testimonianza ad oggi del repertorio musicale collegato al pellegrinaggio spirituale nel Medioevo e straordinario esempio di incrocio tra musica colta e popolare. Gli itinerari proposti intendono dunque offrire al pubblico una maggiore conoscenza tanto della centralità della musica e degli "oggetti per fare musica" nel fenomeno del pellegrinaggio spirituale, quanto del territorio oggetto del progetto e degli elementi comuni storicamente stratificati in esso.
Il progetto intende dunque non solo incrementare il flusso di pubblico e turisti provenienti da fuori area, ma anche stimolare un più intenso turismo transfrontaliero dei cittadini di entrambe i lati del confine mirato alla scoperta dei tanti e importanti tratti comuni dell'intero territorio isontino, italiano e sloveno. Il progetto prevede inoltre la produzione del documentario Viatores frutto delle riprese audio e video dei luoghi visitati e dei relativi eventi a cura dei videomaker Davide Padulo e Daniele Ballardin. In occasione degli eventi, si terrà inoltre un contest fotografico a cura dell'associazione Mitteldream Artegorizia che si concluderà con l'allestimento a Gorizia di una mostra delle fotografie selezionate.
Il primo appuntamento è previsto per sabato 26 aprile alle 17 a Sveta Gora/Monte Santo/Monsanta con la salita al santuario lungo il percorso di pellegrinaggio: i partecipanti saranno accompagnati dal racconto, bilingue, dello storico Davide Gandini della Confraternita di S. Jacopo de Compostella/sede Liguria, sulla storia del pellegrinaggio e del santuario, all’interno del quale, alle 18, Fabio Accurso proporrà una prolusione sull’attività musicale dei pellegrini medievali cui seguirà il concerto grosso dell’ensemble Dramsam insieme all’ottetto vocale sloveno Vrtnica con l’esecuzione integrale del codice “LLibre Vermell de Montserrat”.
Si proseguirà sabato 3 maggio a Tolmino con visita guidata bilingue alla riserva naturalistica della Tolminska Gorita e, alla chiesa di S. Ulderico, dopo la prolusione bilingue della storica dell’arte Caterina Trovato il concerto a cura dell’ensemble Dramsam. Stesso schema sabato 10 maggio, invece, a Kobarid, nella chiesa di S. Andrea a Svino cui seguirà la visita guidata bilingue al parco archeologico di Divje Babe (Sebreglie). Si proseguirà sabato 17 maggio a Gorizia tra Palazzo Lantieri e la cappella di Sant’Acatio in Cattedrale e sabato 31 maggio a Terzo d’Aquileia: qui sarà la guida eco naturalistica Sabrina Pellizzon a guidare i partecipanti tra fiumi, rogge e fontane nel paesaggio periurbano per concludere il momento a San Martino nell’omonima chiesa. Anche qui sarà proposto un momento storico-artistico e un momento musicale.
Il progetto si concluderà giovedì 5 giugno a Grado con una visita guidata sulla storia dell’inurbamento e dell’impianto urbano dell’isola di Grado nel Medioevo. Sarà lo storico Andrea Bellavite a raccontare la storia della Basilica di Sant’Eufemia cui seguirà la replica del concerto grosso dell’Ensemble Dramsam insieme all’ottetto vocale sloveno Vrtnica con l’esecuzione integrale del codice “LLibre Vermell de Montserrat”.
«Dramsam è una realtà che negli anni, in modo costante, è stata fondamentale in un percorso continuo, partendo dalla mostra permanente in Castello, Theatrum Instrumentorum, fino alla nuova edizione di Viatores», così durante la presentazione di stamattina, 18 aprile, l’assessore alla cultura del comune di Gorizia, Fabrizio Oreti. «La musica è uno dei collanti delle due città, Gorizia e Nova Gorica, che in questo anno, il 2025, sono sotto i riflettori. La cultura così si declina e si mette a servizio dei turisti ma soprattutto dei nostri cittadini», così Oreti.
«Questo è Go! 2025 – così Patrizia Artico, assessore comunale a Go! 2025 – ovvero una città che si apre e coinvolge non solo il proprio retroterra in Italia ma anche il ‘vicino di casa’, quei territori, ora in Slovenia, storicamente legati alla città. Questo esprime benissimo lo spirito della Capitale Europeo della Cultura».
Il percorso parte proprio dalla mostra Theatrum Instrumentorum ospitata all’interno del Castello di Gorizia «e la fa uscire seguendo il corso dell’Isonzo all’interno di alcune chiese che raffigurano su affreschi gli strumenti musicali dell’epoca i quali vengono poi proposti nella realtà e all’interno dei concerti», così la presidente Alessandra Cossi. «Abbiamo seguito un percorso che colleghi l’uomo e gli strumenti musicali in appuntamenti come quello a Divje Babe dove è stato scoperto il flauto più antico del mondo».
«Il senso è seguire i pellegrini, viatores appunto, che, camminando, ad un certo punto si devono fermare e così faremo anche noi proponendo due filoni musicali. Seguiremo anche il fenomeno delle confraternite», così Fabio Accurso, direttore artistico. «L’esecuzione del LLibre Vermeill lo proporremo a Sveta Gora e a Grado, a inizio e fine del percorso, mentre estratti dai laudari medievali e rinascimentali negli altri appuntamenti utilizzando strumenti simili o uguali testimoniati dall’iconografia delle varie chiese», ha concluso Accurso.
Stretta la collaborazione con il Kulturni Dom di Nova Gorica, «iniziata vent’anni fa. La musica è un linguaggio universale in grado di unire più territori, pubblici di varia natura e di varie lingue. Il nostro patrimonio culturale, naturalistico e musicale è così unito», così la presidente Pavla Jarc.
Nel frattempo, compie quindici anni l’esposizione Theatrum Instrumentorum che si rinnoverà il 10 maggio in occasione della riapertura del secondo piano del Castello di Gorizia: Dramsam, in questa occasione, lancia l’aggiornamento del catalogo multimediale della mostra unitamente a una serie di nuovi pannelli con possibilità di fruire di codici QR per approfondimento specifico. «L’intento è di ampliare la mostra nel tempo in base agli input che riceveremo da turisti e da fruitori italiani ed esteri», ha raccontato Flavio Cecere, vicepresidente di Dramsam. Contestualmente sarà pubblicato, in versione migliorata, il documentario che racconta il progetto precedente “Rammenta chiaro Isonzo/Takrat se spomni bistra Soča”.
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