Donne e uomini della Resistenza, ricordo a tappe a Redipuglia

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Donne e uomini della Resistenza, ricordo a tappe a Redipuglia

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 25 Apr 2023
Copertina per Donne e uomini della Resistenza, ricordo a tappe a Redipuglia

Petean ha anche ricordato le donne «grazie alle quali la lotta di liberazione assunse una guerra di popolo», tra cui Zita Chiap.

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Il Parco delle 42 Rose a Redipuglia è stata la tappa conclusiva del percorso per l’anniversario della Liberazione d’Italia. “Il 25 aprile è la data fondante della rinascita della nostra Italia, una data che ha segnato l’inizio di un nuovo percorso nella storia del nostro Paese”, così Egeo Petean, presidente della locale sezione dell’Anpi.

Petean ha sottolineato l’importanza della carta costituzionale, “il patto morale che mise assieme tutte le forze politiche che si erano opposte durante la ventennale dittatura fascista e dopo la caduta del regime il 25 luglio 1943 avevano preso le armi supportando gli eserciti alleati che risalivano la penisola”, così ancora Petean. Petean ha anche ricordato le donne “grazie alle quali la lotta di liberazione assunse una guerra di popolo”. A tal proposito, ha ricordato la staffetta partigiana Zita Chiap di Redipuglia, dispersa in azione e Olga Camolese di Sagrado, morta combattendo.

Il sindaco Cristiana Pisano, presa la parola dopo la lettura di due poesie a cura di Laura Sponton, figlia di Vilma Marcuzzi per anni memoria storica di quegli anni, ha ribadito come “la memoria dei fatti ci ricorda una pagina di storia a cui parteciparono partigiani comunisti, monarchici, socialisti, cattolici o più semplicemente combattenti per la libertà che con passione e determinazione diedero eccezionale testimonianza della loro grandezza e generosità”.

Pisano ha poi ribadito la necessità di non rimarcare differenze e divisioni. “È ora di guardare al passato con il giusto spirito critico, non è stato un evento di destra o di sinistra ma un evento e basta, un evento fondamentale per lo sviluppo democratico del nostro Paese”, così Pisano. “La Resistenza – ha concluso il primo cittadino – non è il patrimonio di una fazione ma un patrimonio di tutta la nazione”.

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