Donatori di sangue in lutto, addio all'alfiere Ermes Fonzar di Gorizia

Donatori di sangue in lutto, addio all'alfiere Ermes Fonzar di Gorizia

la scomparsa

Donatori di sangue in lutto, addio all'alfiere Ermes Fonzar di Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 30 Apr 2023
Copertina per Donatori di sangue in lutto, addio all'alfiere Ermes Fonzar di Gorizia

Era il portabandiera storico del gruppo con 168 trasfusioni all'attivo. Dopo la pensione fu nuotatore dei Master.

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Ha rappresentato un modello per tanti donatori di sangue di Gorizia, diventando una colonna dell’associazione fin dall’inizio degli anni Novanta. Si è spento ieri mattina a 80 anni Ermes Fonzar, da tempo ammalato, volto storico della Fidas Isontina locale di cui è stato portabandiera. Sempre in prima fila a cortei e manifestazioni del sodalizio, si era ritirato negli ultimi anni ma rimanendo comunque legato al gruppo. Era una presenza fissa in sezione: la teneva aperta prima della pandemia. Nel 2006 è stato nominato Cavaliere della Repubblica.

Natio di Campolongo al Torre, le chiavi dell’ufficio gli vennero affidate direttamente dall’allora presidente Ezio Gandini nel 1991, insieme alla spilletta per festeggiare le sue 75 donazioni. Con quel gesto simbolico, Fonzar divenne parte attiva all’interno del consiglio direttivo, di cui è stato componente da lì in poi. “Aveva il pregio e difetto della precisione - lo ricorda il figlio Marco, che ha seguito le sue orme nell’associazione diventandone anche presidente - e ogni lunedì, dalle 10 alle 12, eri sicuro di trovarlo in sede”.

Se non poteva esserci lui, si preoccupava di trovare qualcuno che lo sostituisse. Era tra gli “alfieri” delle realtà provinciali della Fidas, nonché tra coloro che potevano vantare una longevità non comune al suo interno: iniziò a donare nel 1962, in occasione di un intervento impegnativo della madre. All’epoca non c’era ancora il centro trasfusionale di Gorizia, per cui si recò a Udine, a cui seguirono altri cinque prelievi. Nel ’67, la moglie ebbe bisogno di due trasfusioni e Fonzar tornò a donare, continuando da lì in poi nell’altruismo verso il prossimo.

Ha continuato a farlo fino a 68 anni, con all’attivo 168 trasfusioni. Nella vita di tutti i giorni era stato operaio per 40 anni, dapprima come elettricista, quindi 13 anni al Cotonificio e altri 15 all’Omg. Andò finalmente in pensione nel 1996, trovando però subito una nuova sfida: quella del nuoto. “Ha iniziato a gareggiare in piscina con i Master - spiega ancora il figlio - nuotando fino al 2020”. Lascia la moglie con cui ha condiviso quasi 57 anni di vita insieme, due figli, otto nipoti e tre pronipoti: i funerali sono attesi giovedì 4 maggio alle 11.30, a Lucinico.

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