Don Milan nella chiesa di Nova Gorica, mano tesa ai fedeli della gemella Gorizia

Don Milan nella chiesa di Nova Gorica, mano tesa ai fedeli della gemella Gorizia

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Don Milan nella chiesa di Nova Gorica, mano tesa ai fedeli della gemella Gorizia

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 08 Ago 2024
Copertina per Don Milan nella chiesa di Nova Gorica, mano tesa ai fedeli della gemella Gorizia

Già cappellano militare nell'esercito sloveno, classe 1964, è stato accolto domenica 4 agosto. Dal vescovo Bizjak lo sprone a lavorare con Gorizia, 'realtà sorella'.

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Cambio alla guida della parrocchia di Nova Gorica: la concattedrale del Cristo Redentore ha visto, domenica 4 agosto, l’ingresso del nuovo parroco, don Milan Pregelj. Il sacerdote, che sostituisce don Alojzij Kržišnik, continuerà a essere affiancato nell’aiuto pastorale da don Bogdan Vidmar, delegato dal vescovo di Capodistria, Bizjak, per la Capitale europea della cultura.

Don Milan, un’esperienza in missione militare in Afghanistan con le truppe slovene, è nato a Postumia nel 1964. Diplomato alla scuola secondaria religiosa di Vipava nel 1982. Ha prestato servizio nel JLA nel 1982/1983 a Surdulica e al confine bulgaro. Quindi, dal 1983 al 1989, ha studiato alla Facoltà teologica dell’Università di Lubiana, laureandosi nel 1988. È stato ordinato presbitero nel 1989 a Sveta Gora/Monte Santo. Ha servito come cappellano dal 1989 al 1992 a Cerkno e Otalež e, nel 1993 a Capodistria. Quindi, dal 1993 al 2004, è stato parroco di Draga, Hrpelje-Kozina, Klanec e Rodik. Dal 1998 al 2004 è stato decano del Decanato del Carso e, dal 2004, era in servizio nell’esercito sloveno.

Monsignor Jurij Bizjak, nell’omelia, ha voluto ricordare la storia della parrocchia, istituita come tale il 3 giugno 1976: «Il suo primo parroco è stato monsignor Gašper Rudolf, dal quale ci siamo congedati questa settimana alla veneranda età di 95 anni. Lo ricordiamo con grande gratitudine oggi e lo ringraziamo per aver raccolto con fiducia la comunità parrocchiale e per aver guidato la parrocchia con fedeltà per 33 anni. Sia la fondazione della parrocchia che la costruzione della chiesa parrocchiale si sono svolte in tempi difficili e in condizioni avverse, e ancora sentiamo e vediamo le cicatrici delle varie doglie del parto», così il presule.

«Quando monsignor Gašper Rudolf si è ritirato dalla parrocchia nel 2009, è stato nominato parroco don Rafael Klemenčič, che però, in condizioni difficili, ha presto ceduto e si è ritirato per un anno sabbatico. Dopo di lui, nel 2010, è stato nominato parroco don Aleš Rupnik, che anch'egli, in difficili circostanze, ha ceduto dopo tre anni. Dopo di lui, nel 2013, è stato nominato don Robert Ušaj, che è rimasto per due anni. Infine, nel 2015, è stato nominato parroco don Alojzij Kržišnik, che con grande saggezza e perseveranza è riuscito a curare e rattoppare molte delle ferite e delle abrasioni di Nova Gorica. Gli siamo particolarmente grati per la preparazione degli spazi per l'archivio ecclesiastico di Nova Gorica e per la raccolta del materiale, che ha eseguito in gran parte», così ancora il vescovo.

Oltre al cinquantesimo anniversario della fondazione della parrocchia, che la parrocchia si appresta a celebrare proprio tra due anni, Nova Gorica quest'anno celebra anche il ventesimo anniversario dell'elevazione a concattedrale. «Oltre alle numerose attività pastorali di vasta portata che giustificano il titolo di concattedrale, l'archivio ecclesiastico organizzato sarà forse la base più tangibile e solida del titolo di concattedrale. Vi raccomando caldamente e invito tutti coloro che possono aiutare nella raccolta e nell'organizzazione dell'archivio a offrire il proprio aiuto, le proprie conoscenze e la propria esperienza, affinché l'archivio possa aprire le sue porte il prima possibile anche ai visitatori e ai ricercatori», ha ribadito Bizjak.

«La Chiesa è una e santa, cattolica e apostolica. Dalla Chiesa unica di Cristo nascono tutte le altre Chiese locali. Anche la Chiesa locale di Nova Gorica è nata dalla storica Chiesa locale di Gorizia, che vanta oltre mille anni di storia e attività. La Chiesa locale di Nova Gorica si senta come una gemella più giovane della Chiesa locale di Gorizia. Il segno celeste dei Gemelli è rappresentato in vari modi, ma sembra che il più appropriato sia quello in cui i gemelli si guardano e si osservano reciprocamente e dialogano tra loro. I Gemelli sono generalmente considerati persone allegre e aperte, vivaci e dinamiche. Sfruttate questa vostra posizione storica e geografica e imitate l'apostolo Paolo, che dice: "Portate i pesi gli uni degli altri!"», sono state le parole del vescovo.

Secondo Bizjak, «Nova Gorica, come parrocchia e come concattedrale, si trova quest'anno insieme alla vicina Gorizia davanti a una grande opportunità e una grande sfida come Capitale Europea della Cultura. Sono molto contento di sentire quante attività si svolgono e quanti progetti vengono realizzati nell'ambito di questa iniziativa. Mi vengono in mente le parole del presidente americano John Kennedy: "Cari americani! Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro paese!" Così vi esorto e ringrazio il vicario episcopale per la EPK Bogdan per il grande lavoro che svolge così semplicemente e costantemente tra noi e i nostri vicini. Si realizza la parola del profeta Zaccaria: "Gli abitanti di una città andranno agli abitanti di un'altra città e diranno: 'Andiamo a implorare la grazia del Signore e a cercare il Signore degli eserciti!'».

Al neo parroco, don Milan, il vescovo ha sottolineato come «l'antifona del Magnificat ai vespri in onore dei santi pastori dice: "Questo è il servo fedele e saggio che il signore ha posto a capo della sua famiglia, perché dia a tempo opportuno il cibo." Caro Milan, l'antifona esprime molto bene anche i tuoi compiti e la tua missione nel nuovo incarico. Anche tu abbi cura di dare cibo al tuo popolo e riempi loro i cuori di gioia». Ad accoglierlo, va detto, un gioioso scampanio eseguito da alcuni campanari dell'Associazione Campanari del Gorizia, da qualche mese in collaborazione con i pritrkovalcev locali. 

Foto di Emanuele Franco.

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