A Dobiarteventi arriva il cinema indie americano, serata a Staranzano

A Dobiarteventi arriva il cinema indie americano, serata a Staranzano

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A Dobiarteventi arriva il cinema indie americano, serata a Staranzano

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 16 Ago 2023
Copertina per A Dobiarteventi arriva il cinema indie americano, serata a Staranzano

Stasera alle 21 ci sarà un omaggio alla regista Shirley Clarke. Domani saranno proiettati il corto Bridges-go round e il film The Connection.

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Dopo le prime tre serate della 21esima edizione di DobiArtEventi, approda a Staranzano il cinema americano sperimentale e indipendente. Oggi alle 21, negli spazi della sede di DobiaLab, la serata sarà interamente dedicata alle opere cinematografiche e audiovisive della regista Shirley Clarke. L’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con Milestone Film e Reading Bloom che, tra il 2017 e il 2018, hanno redistribuito in versione restaurata tutti i film della regista in Italia, in Svizzera e in altri Paesi europei, facendoli nuovamente approdare sui grandi schermi.

Il restauro dei film è stato reso possibile grazie a un finanziamento della Film Foundation di Martin Scorsese. La serata di domani, giovedì 17 agosto, intitolata "Shirley Clarke's Jazz Cinema: a free connection" partirà alle 21 e prevede la proiezione del cortometraggio "Bridges-go-round" del 1959, con le musiche di Teo Macero, e la visione del film The Connection del 1961, con le musiche di Freddie Redd. Bridges-go-round è uno dei primi cortometraggi sperimentali partorito da Shirley Clarke. Esistono due versioni restaurate a partire da un negative di 16 millimetri.

La sua prima versione può essere vista in "Brussels Loops", una serie di cortometraggi girati da Clarke assieme ad altri filmmakers tra cui D.A. Pennebaker. In Bridges-go-round i ponti monumentali che attraversano il porto di New York si dissolvono in astrazioni appiattite che sembrano ondeggiare con la musica. La qualità onirica è intensificata dal colore vivido, ottenuto mediante il "bi-packing", un processo in cui alcuni colori della pellicola originale vengono alterati facendo passare la striscia attraverso la stampante con un secondo pezzo di pellicola.

All’inizio la pellicola era stata accompagnata da una delle musiche elettroniche di Louis e Bebe Barron composte per la pellicola de Il pianeta proibito del 1956. Un problema di diritti d’autore ha poi spinto Clarke a chiedere una seconda versione musicale al sassofonista e produttore discografico Teo Macero, una traccia elettronica mescolata al jazz. A Clarke piacevano così tanto entrambe le versioni che a volte proiettava lo stesso corto con le musiche diverse in successione.

Dopo un primo assaggio del genio della talentuosa regista americana, si passerà alla visione del film "The Connection", una pietra miliare del cinema indipendente. Nel lungometraggio un gruppo di eroinomani, tra cui un quartetto di talentuosi jazzisti, attendono l’arrivo del “contatto”, un pusher cowboy, in un appartamento del Greenwich Village. Nel frattempo un regista e un cameraman tentano di girare un documentario “onesto e umano” sulla vita dei tossici, finendo per essere coinvolti anche loro nell’azione.

The Connection è un assemblaggio di filmati girati dall’operatore che riprende un gruppo di spostati che si muovono, nel film così come nella vita, a ritmo di jazz, rispecchiando un senso di angoscia e dipendenza che può essere presente in tutti gli esseri umani. Il film è una brillante opera meta-cinematografica. È stato acclamato al Festival di Cannes nel 1961, dove vinse il Premio della Critica, ma fu censurato negli Stati Uniti per linguaggio "osceno”. Il restauro della pellicola The Connection è stato condotto da Ross Lipman, con John Cassavetes, Charles Burnett, Samuel Beckett e Bruce Conner, e dalla Ucla Film & Television Archive, grazie al finanziamento della fondazione di Martin Scorsese.

I prossimi appuntamenti di DobiArtEventi si terranno il 26, il 29 agosto e il 6 settembre. Nei vari appuntamenti, diversi percorsi e linguaggi creativi continueranno a intrecciarsi con artisti e progetti locali e internazionali. La sede degli eventi sarà sempre quella di Dobialab a Staranzano, in via Vittorio Veneto 32, rinnovata dopo i lunghi lavori di ristrutturazione che hanno impegnato l’associazione negli ultimi anni, con l’obiettivo di portare avanti i vecchi progetti e svilupparne dei nuovi.

"Dobialab continua a portare avanti DobiArtEventi introducendo però ogni anno novità succulenti – spiegano i componenti del direttivo - quest’anno inauguriamo infatti la sezione DobiaFilm proprio durante uno dei nostri appuntamenti più importanti dell’anno. Il nostro festival multimediale divulga arte e cultura da oltre vent’anni, promuovendo i nostri artisti locali e portando a Staranzano anche artisti di portata internazionale con cui potersi confrontare, sempre con un occhio di riguardo alla sperimentazione. Ogni anno accogliamo nuovi e vecchi ospiti con l’obiettivo di stringere nuovi legami e di rafforzare quelli già esistenti".

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