il bilancio
Disordini dentro il Cpr di Gradisca, un agente ferito e danni nella struttura

Uno solo l’agente ferito, secondo quanto riportato dalla Questura, che ha riportato un taglio alla gamba. Registrati danneggiamenti nel sito.
Nei disordini di ieri (mercoledì 10 aprile) al Cpr di Gradisca d’Isonzo, la struttura «ha subito gravi e importanti vandalizzazioni da parte degli ospiti, ma la situazione resta sotto controllo e una ditta specializzata si sta già occupando del riatto». Così il prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, in una dichiarazione all’Ansa.
Uno solo l’agente ferito, secondo quanto riportato dalla Questura, che ha riportato un taglio alla gamba che ha richiesto dei punti di sutura e una prognosi di alcune settimane. Non risultano altre persone che abbiano dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, nemmeno tra gli ospiti.
Sui disordini e sulla sistemazione della struttura, il prefetto ha ribadito che «ci sono danneggiamenti significativi. Una situazione incresciosa che comunque non ha minimamente ridotto la capienza e la funzionalità del Cpr».
Sul tema si è espressa anche Alessandra Basso, eurodeputata della Lega: «Voglio esprimere tutta la mia solidarietà ai poliziotti del Reparto Mobile di Padova che sono rimasti feriti durante l'ennesima rivolta al Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d'Isonzo. Un nuovo episodio che non fa che aumentare la continua preoccupazione a fronte della tensione cresciuta negli ultimi mesi nella struttura dell’ex caserma “Polonio”, dove si ripetono rivolte, danneggiamenti, incendi e fughe».
«Si tratta di una situazione frutto anche di anni della colpevole inazione da parte dell'Europa. L'Ue, proprio in questi giorni, sta dando prova di voler proseguire nella stessa direzione con il Patto migranti, una misura insufficiente ad affrontare il fenomeno migratorio. A nulla è valsa la presentazione di emendamenti di buonsenso da parte della Lega per prevenire le partenze, realizzare centri di identificazione in Nord Africa e rafforzare gli accordi di cooperazione con altri Paesi per facilitare i rimpatri. Si è preferito seguire l'ideologia, approvando il documento per una manciata di voti. Un segnale della debolezza dell’attuale maggioranza, che è giunto il tempo di cambiare», così Basso.
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