Futuro scuole a Fogliano, cinque sindaci chiedono risposte

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Futuro scuole a Fogliano, cinque sindaci chiedono risposte

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 09 Set 2023
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Fogliano, Sagrado, San Pier d'Isonzo, Gradisca e Farra ribadiscono: «Parliamo di autonomia scolastica e di attenzione alla scuola».

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Il tema del dimensionamento scolastico e le ricadute della sua attuazione sul territorio stanno tenendo banco nella cronaca locale. Sono stati diversi i posizionamenti politici emersi dai primi incontri promossi dall'assessorato regionale ad oggi ed è proprio da qui che sono partiti i cinque sindaci, e relativi assessori all’istruzione, dei comuni di Sagrado, San Pier d’Isonzo, Fogliano Redipuglia, Gradisca d’Isonzo e Farra d’Isonzo.

“Come amministratori locali dobbiamo evitare l’errore di guardare a questo processo con appartenenza o convenienza politica di parte bensì dobbiamo tenere centrale il rispetto dell’autonomia scolastica e l’attenzione alla condivisione delle complesse realtà territoriali e culturali”, sottoscrivono assieme i primi cittadini.

Per questo è stato chiesto un incontro tra amministrazioni comunali afferenti agli istituti comprensivi dell’I.C. Livio Verni (Fogliano, Sagrado e San Pier) e del FU della Torre (Gradisca d'Isonzo e Farra d’Isonzo), incontro che si è realizzato giovedì 7 settembre con l'assessora Rosolen alla presenza dei funzionari regionali preposti. La Regione ha chiesto ai comuni di proporre eventuali altre soluzioni o appunto - proposte diverse - per attuare il dimensionamento scolastico locale.

“Ben consapevoli di come l'accorpamento dell’Ic Verni e dell’Ic della Torre sia rispondente alle ‘Linee di indirizzo per il ridimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa del Fvg triennio 2024-2027’, certi della nostra capacità di poter lavorare assieme, forti della dirigenza amministrativa del F.U. della Torre a capo alla dottoressa Zappa che si è sempre espressa positivamente al riguardo, abbiamo ritenuto doveroso sollevare alcune questioni che ci preoccupano e che devono essere affrontate e comunicate con trasparenza affinché anche e soprattutto la popolazione scolastica e quella lavorativa della scuola possano avere tutti gli elementi necessari per affrontare con maggiore serenità questo processo”, hanno ribadito i sindaci che chiedono “quale sia la visione di insieme della proposta di dimensionamento”, ovvero che ne vengano chiariti gli sviluppi per l'intero triennio e non solo quelli iniziali.

Se infatti è chiaro che nel primo anno di attuazione del dimensionamento l'unico effetto sarà quello del taglio dei ruoli apicali dei Dirigenti scolastici e amministrativi, ciò che preoccupa nell'accorpamento di un territorio più vasto sono gli effetti sugli anni successivi al primo: la richiesta è quella di garanzia a salvaguardia delle diverse offerte formative su plessi dello stesso ordine scolastico affinché vengano garantiti calcoli attenti nel riparto dei numeri di iscrizioni che guardino alle differenti offerte formative “e non si torni alla creazione di classi cosiddette pollaio”.

“Abbiamo anche richiesto chiarimenti sul futuro del personale amministrativo e Ata, che non venga ridotto ulteriormente in base ai meri parametri numerici attualmente utilizzati per la loro assegnazione ai plessi”, proseguono i sindaci che auspicano “un incontro allargato alla presenza dell'Ufficio Scolastico Regionale. Altre difficoltà saranno sia gli imminenti lavori di ristrutturazione e costruzione di nuovi plessi che entrambi gli Istituti andranno ad affrontare a breve che complicheranno certamente anche la gestione amministrativa delle scuole interessate, sia i maggiori costi che si trovano a sostenere le amministrazioni comunali per garantire servizi scolastici di qualità su un territorio più vasto”. Da qui la richiesta di revisione dei filoni di finanziamento destinati agli istituti comprensivi con destinazione di impiego su unico plesso di appartenenza.

“Questi quindi i punti che speriamo di poter vedere approfonditi in un successivo incontro allargato ad amministratori e dirigenti scolastici del territorio – concludono - nel solo e centrale interesse di poter fare tutti il meglio per sostenere una scuola pubblica di qualità per i cittadini più giovani e importanti per le nostre comunità, con la possibilità di permettere che ognuno porti le proprie peculiarità nel modo miglior per poter garantire un bene comune”.

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