I terremoti nei Balcani, la performance di Andreja Kargačin a Gradisca

I terremoti nei Balcani, la performance di Andreja Kargačin a Gradisca

Alle 19.30

I terremoti nei Balcani, la performance di Andreja Kargačin a Gradisca

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 15 Giu 2022
Copertina per I terremoti nei Balcani, la performance di Andreja Kargačin a Gradisca

Appuntamento venerdì sera con una delle dieci residenze artistiche proposte da IoDeposito nel territorio.

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Sarà un chiaro riferimento all’arte performativa di Marina Abramović, la durational performance che l’artista serba Andreja Kargačin eseguirà venerdì 17 giugno dalle 19.30 alle 22.30 circa nell’atrio di Palazzo Torriani, sede del comune di Gradisca d’Isonzo. Un’esibizione, anzi una vera e propria performance viva, che ripercorre una storia familiare e, più in grande, il Novecento dell’Europa dell’Est.

La nonna di Andreja, violinista e di nazionalità ungherese pur abitando in Serbia, fu costretta, dopo la Seconda Guerra Mondiale, al lavoro nei campi di pannocchie. Decapitata la carriera da musicista, dunque, visto che il duro lavoro le aveva rovinato le mani. Nasce così “Sonata for a Violin and a Cornfields Op. 1946”, chiaro riferimento alla storia familiare. Non solo, perché se la nudità di Andreja colpisce in primo luogo è la corda del violino, unita alla pelle, a richiamare storie di sopraffazione e di violenza, note e neppure tanto lontane nel tempo da noi.

Una performance che sarà accompagnata, alle 21, nel vicino atrio, dal Suo ZI-GA-NO con melodie ungheresi, russe e rumene, virtuosismi strumentali e asimmetrie ritmiche dei Balcani. Il tutto mentre l’opera Ka-Boom è ancora visibile fuori da Porta Nuova. Tutte performance, visive, musicali, fisiche, inserite nel festival B#Side the River dell’associazione IoDeposito.

Dieci artisti internazionali, fra i più rappresentativi della scena europea contemporanea: dieci protagonisti di un Festival che troverà nel pubblico stesso e nelle peculiarità del territorio il motore centrale del suo cartellone. Entra nel vivo, in una vasta area dell’isontino e della pianura friulana - prima di culminare negli eventi di Udine e Trieste - B#Side the River 2022, il Festival di Arte Contemporanea promosso dall’associazione di promozione artistica e culturale IoDeposito per la direzione artistica di Chiara Isadora Artico, legato al fiume Isonzo, al suo ruolo storico, alla sua valenza contemporanea per le genti e le comunità di confine.

Fulcro dell’edizione 2022 di B#Side the River Festival saranno dieci residenze di altrettanti artisti internazionali: Đejmi Hadrović, Lang Ea, Andreja Kargačin, Gülhatun Yıldırım, Ingrid Ogenstedt, Nathalie Vanheule, Marta Lodola, Boris Beja, Holly Timpener, Deimion van der Sloot. Gli artisti soggiorneranno, di settimana in settimana fino al 30 luglio 2022, nei centri di Gradisca d’Isonzo, Monfalcone, Cervignano del Friuli, Farra d’Isonzo, Sagrado, Staranzano, Ruda, Fogliano Redipuglia e Mariano del Friuli.

Ciascun artista si renderà artefice di una rilettura della storia dei luoghi di confine intorno al fiume Isonzo, in rapporto alle comunità del territorio che saranno parte attiva del progetto e potranno partecipare a laboratori, passeggiate sensoriali e sonore, aperitivi e colazioni con l’autore, ma anche alle performance che si preannunciano di straordinario impatto artistico ed emozionale. Obiettivo è la creazione di opere d’arte inedite, nutrite della memoria collettiva che risiede nei luoghi e che confluiranno elle due mostre in programma a Udine nel “Rifugio Antiaereo” di Piazza I Maggio (ottobre 2022) e a Trieste (Sala Xenia, 10/27 novembre 2022).

“Abbiamo voluto valorizzare l’Isonzo come luogo di incontro e di scontro dai tempi delle invasioni barbariche fino a oggi”, ha raccontato durante la presentazione Chiara Isadora Artico, cui ha fatto eco Marco Zanolla, assessore alla cultura di Gradisca d’Isonzo: “Rivivere e rileggere il fiume anche nell’ottica della guerra – ha ricordato Zanolla – ma con un occhio e una visione diversi e giovani”.

L’assessore all’istruzione di Farra, Debora Bonutti, ha voluto sottolineare come, tra i luoghi interessati dalle residenze artistiche, vi saranno anche il Museo della Civiltà Contadina e il vicino ponte romano di Farra. Infine, Chiara Aglialoro, per il comune di Sagrado, si è detta soddisfatta del progetto per “il racconto del fiume che dà tanto a un territorio seppur piccolo. Da Sagrado, con la Rosta, fino a tutto il mandamento monfalconese e non solo”, ricordando come sia fondamentale dal punto di vista turistico il racconto della storia non slegata all’Isonzo.

Infine, la stessa Kargačin ha voluto ricordare la propria storia di famiglia e l’esperienza di questi giorni nel territorio. “Il Goriziano mi ricorda molto la mia terra, nel nord della Serbia, dove si incontrano numerose nazionalità. Potersi muovere in uno Stato e, appena attraversato il confine, ordinare il caffè nella propria lingua natia è qualcosa che mi ha colpita”, ha raccontato.

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