l'iniziativa
Gorizia in strada per difendere l'ambiente, i giovani attivisti bussano alla porta di Ziberna
Nuovo evento quest'oggi, interrotto dalla pioggia. Tra le prossime iniziative, un incontro con il sindaco per parlare di ambiente.
Si erano dati appuntamento in via delle Monache per questo pomeriggio e solo il maltempo li ha costretti a finire prima del tempo. I ragazzi del Friday’s For Future di Gorizia, insieme ai “colleghi” di NoPlanetB di Monfalcone, avevano organizzato oggi un nuovo appuntamento in occasione della Giornata ricovery for the planet, interrotto anzitempo a causa della pioggia. Fino ad allora, però, l’iniziativa ha attirato l’interesse di numerosi passanti e curiosi, rimasti ad ascoltare le parole dei giovani attivisti. A prendere la parola come primo appuntamento è stata Sara Segantin, autrice del volume “Non siamo eroi”, davanti alla libreria “Libri usati”.
La stessa scrittrice è membro del comitato locale e ha spiegato cosa significhi essere attivisti, anche alla luce della pandemia. Finita l’intervista, “abbiamo fatto una piccola assembla pubblica - spiega Anna Postorino, membro di FFF Gorizia -, insieme alle persone che erano interessate, tra cui alcuni scout. Poco dopo, però, ha iniziato a diluviare e, dato che avevamo casse e mixer, abbiamo tolto tutto senza poter concludere l’ultimo tassello”. Questo sarebbe consistito in un grande striscione lungo la via, sul quale “tutte le persone che passavano potevano scrivere la loro rivendicazioni per il clima e per un futuro migliore”. L’idea verrà riproposta con un meteo più clemente.
Una possibile occasione potrà essere già tra due settimane, ma l’organizzazione con altre realtà locali è ancora in corso. “Vogliamo assolutamente ripetere l’iniziativa - sottolinea Postorino, - abbiamo visto che c’è molto passaggio e in tanti sono rimasti interessati”. Lo stesso gruppo era sceso in piazza il 19 marzo, in occasione dello sciopero mondiale per il clima. Nella giornata di oggi, inoltre, si è discusso anche delle future iniziative del sodalizio: “Abbiamo fatto brain storming sui prossimi passi, ad esempio richiedere un colloquio con il sindaco”. Ad oggi, il collettivo conta una ventina di giovani, che insieme ai “colleghi” monfalconesi arrivano a una quarantina.
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