LA CERIMONIA
Quei deportati da Branik nel lager di Sdraussina, il ricordo di 80 anni fa a Sagrado
Dopo la sosta al campo di internamento di Sdraussina, si terrà la visita alla stazione ferroviaria di Sagrado. Poi la commemorazione al Parco Milleluci.
L’Aned di Ronchi dei Legionari e il Comune di Sagrado organizzano per sabato 28 settembre una cerimonia a ricordo degli 80 anni dal tragico rastrellamento nazifascista di Branik (Nova Gorica) e dei paesi vicini. In quella tragica giornata, più di un migliaio di persone furono strappate dalle loro case e portate alla stazione ferroviaria di Sagrado dove vennero caricate sui vagoni ed inviate ai campi di concentramento e sterminio nazisti. Il programma prevede alle ore 9.45 la sosta silenziosa davanti all’ingresso del campo di internamento di Sdraussina, luogo di sofferenza per molte famiglie slovene del territorio.
Poi, la deposizione di una corona al monumento davanti all’ingresso del campo e la lettura di una poesia composta nel campo. Alle ore 10 è prevista la visita alla stazione ferroviaria di Sagrado con l’esibizione del coro ZB Šempeter accompagnato dalla fisarmonica di Branko Cvetrežnik. A seguire, alle 10.30 al Parco Milleluci, si terrà la cerimonia ufficiale. Sono previsti gli interventi di saluto del sindaco di Sagrado Marco Vittori e del sindaco di Nova Gorica, Samo Turel.
Per l’Associazione nazionale ex deportati di Ronchi, parlerà il presidente Libero Tardivo, mentre per quella della Primosrke Isp, interverrà Dora Levpuscek. Saranno presenti anche il presidente della comunità di Branik, Bruno Vidmar, e Patrizia Del Col per l’Aned nazionale. Parteciperanno pure l’associazione Invalidi di Guerra di Monfalcone con Ermando Ferletic, l’associazione Invalidi di guerra della Primorska con Valter Adamič, l’Anpi di Gorizia, Ennio Pironi e Dario Mattiusi in rappresentanza del Centro Isontino “Leopoldo Gasparini”. Per un saluto musicale, canteranno il Coro femminile Danica e il Coro giovanile Biseri di San Michele. Ci sarà anche il Coro Partigiano di Šempeter. Al termine, avrà luogo un momento conviviale.
Era una mattina grigia e fredda quella del 15 febbraio del 1944, quando ancora in paese tutti dormivano: giunse una colonna di 80 camion accompagnati da carri armati che accerchiarono Branik. Qui nazisti, fascisti e collaborazionisti ini-ziarono il rastrellamento. Fecero salire la popolazione – composta solo da donne, vecchi e bambini - sui camion e pro-cedettero alla distruzione del paese. Vennero bruciate 225 case e 527 persone furono condotte alla stazione ferroviaria di Sagrado da dove, su vagoni piombati, furono inviate ai campi di concentramento o sterminio nazisti.
Fu la risposta ad una rappresaglia, ad un’azione partigiana, attuata con violenza e brutalità che si riversò anche sui paesi vicini con la deportazione della popolazione. Furono 1023 le persone strappate alle loro case. Lungo il tragitto verso la stazione di Sagrado molte persone riconobbero Sdraussina, il campo di prigionia, e arrivarono alla memoria luoghi di molte sofferenze. Il campo di internamento di Sdraussina - oggi Poggio Terza Armata - nel periodo tra il 1942 e il 1943 vide la reclusione e la violenza sulla popolazione slovena, principalmente proveniente della provincia di Lubiana. Il destino, per molti, fu quello di finire nei campi di concentramento da quali tanti non ne fecero ritorno.
Nella foto: il monumento in memoria degli internati a Sdraussina
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