La dem Serracchiani in carcere a Gorizia, «ancora nessun progetto su ex Pitteri»

La deputata del Pd ha visitato ieri la struttura di via Barzellini, rilevando la carenza di spazi e facendo il punto sui progetti per l'ex scuola Pitteri.

Tappa a Gorizia per la deputata del Pd Debora Serracchiani, che ieri pomeriggio ha visitato il carcere di via Barzellini dopo alcuni anni dall’ultima volta. «La struttura in sé è migliorata - ha spiegato la dem dopo essere uscita - ma rimane il tema del sovraffollamento». Attualmente sono infatti 77 i detenuti ospitati, a fronte di 43 posti disponibili. Fino a pochi giorni fa, peraltro, le unità superavano l’ottantina. Tra questi, si contano anche diversi sex offender, ossia persone che vanno tenute isolate dal resto dei detenuti perché responsabili di reati sessuali.

La casa circondariale Bigazzi è infatti l’unica in regione ad avere una sezione analoga, dopo il trasferimento da Pordenone. In tutto questo, si contano una trentina di agenti di polizia penitenziaria su 43 previsti dalla pianta organica. «C’è un solo funzionario pedagogico - rimarca l’ex presidente della Regione - e manca un contabile, cosa che sembra schiocca ma il carcere ha al suo interno una piccola azienda». C’è poi il tema sanitario, con il presidio ospitato all’interno dal lunedì al venerdì, fino alle 22, e dentro il carcere sono presenti anche persone con disagio psichico e dipendenza.

«Il loro posto non è lì - così Serracchiani - non possono essere curati dentro e il lavoro diventa triplo». Attualmente, peraltro, sono in corso alcuni lavori di riqualificazione interna per ampliare gli spazi da mettere in disposizione ai semi-liberi, ossia coloro che lavorano all’esterno e tornano in struttura per dormire: dagli attuali 7 diventeranno 10. Sempre sul tema spazi, la dem ha rilevato che «le celle sono oggettivamente ordinate ma sovraffollate, ci sono comunque il bagno e doccia interno e la cosa non è comune a tante altre realtà in Italia».

Per il futuro, però, servirà un ampliamento e in questo senso è andata l’acquisizione da parte del ministero di Giustizia dell’adiacente ex scuola Pitteri. Al momento, però, «mancano le risorse destinate» se non per la progettazione. L’idea messa sul tavolo dalla direttrice Caterina Leva, riportata dalla deputata, è di trasferire nella nuova ala alcuni spazi per ricavarne altri per detenuti più problematici. «C'è anche il problema dell’affettività - sottolinea l’esponente del centrosinistra - e la sala per i colloqui è assolutamente inadeguata».

Ha quindi chiesto informazioni sullo stato dei sei agenti aggrediti da un detenuto qualche settimana fa: «Era una persona nota e complicata, ma non aveva mai avuto reazioni violente così. Mi è stato riferito che c’è stato anche certo un dispiacere tra i detenuti stessi. Una scena di violenza inattesa. Gli agenti feriti ancora in malattia. Quando hai problematici di questo tipo, metti a rischio anche chi lavora in carcere».

Sempre sul tema spazi, la dem incalza il ministro Carlo Nordio: «Dice che mancano spazi, qui ci sono e sono già di proprietà. Se fossi nel Comune o nella Regione, chiederei risorse su questa struttura». Nel frattempo, Serracchiani ha visitato quasi tutti i siti di detenzione del Friuli Venezia Giulia, con Tolmezzo che sarà presto in agenda. Poi sarà la volta del Cpr di Gradisca: «Quella struttura andava chiusa già a suo tempo, era questo l’orientamento nella scorsa legislatura». Nella notte, però, un nuovo caso di tensione è esploso nella casa circondariale di Gorizia: qui i dettagli.

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